Da un mese 7 sfrattati "vivono,, negli uffici del sindaco a Cagliari

Da un mese 7 sfrattati "vivono,, negli uffici del sindaco a Cagliari Da un mese 7 sfrattati "vivono,, negli uffici del sindaco a Cagliari Cagliari, 18 marzo. I Cinque giovani donne e due dei loro bambini ancora in tenera età, appartenenti a nuclei familiari di senzatetto, « vivono » da oltre un mese nell'antisala dell'ufficio del sindaco di Cagliari nel palazzo municipale di via Roma, al centro della città. Le cinque donne, sistemate nella piccola stanza in cui vi sono alcuni divani e delle poltrone, si sono insediate nella sala d'aspetto del sindaco all'inizio di febbraio quando erano state fatte sloggiare dall'albergo « Enalc », dove l'amministrazione comunale, una decina di mesi fa, aveva reperito un alloggio alle cinque famiglie. Dall'albergo i nuclei familiari erano stati costretti ad andar via quando nell'edificio sono stati sistemati gli uffici degli assessorati regionali. Allontanate dall'« Enalc », dove erano state alloggiate temporaneamente in attesa di una definitiva soluzione che l'amministrazione comunale s'era impegnata a trovare, le cinque donne con i due bambini si sono sistemate nell'antisala del sindaco dr. ! Salvatore Ferrara e vi sono rimaste ininterrottamente dal 1° al 17 febbraio; quindi, all'inizio di marzo, hanno nuovamente « occupato » la saletta dove intendono rimanere fino a quando non riusciranno ad ottenere un alloggio per le loro famiglie. Nella piccola stanza le cinque donne trascorrono giorno e notte. I rispettivi mariti portano loro da mangiare quotidianamente mentre, utilizzando un piccolo fornello a gas, vengono preparate le pappe per i due bambini ancora in fasce. (Ag. Italia) Dal p. m. a Palermo Chiesti 6 anni per don Coppola (Dal nostro corrispondente) Palermo, 18 marzo. Emozionato, ma cercando di non tradirsi, di non farsi vedere nervoso e preoccupato, questa mattina alle assise di Palermo don Agostino Coppola, 43 anni, ormai noto come il «prete della mafia» ha accolto la richiesta del p.m. Francesco Scozzari che ha invitato i giudici a condannarlo a 6 anni di reclusione. L'ex parroco della chiesa di Carino-Scalo, presso Palermo, lontano parente del boss siculo-americano Frank Coppola, è processato per un tentativo di estorsione ai danni del pastore quarantaduenne Francesco Randazzo che tre anni fa, a quanto pare, ebbe l'infelice idea di non sottomettersi ai voleri di don Coppola ansioso d'impossessarsi, a «Piano Zucco», di un pascolo che da anni il Randazzo teneva in affitto. Il p.m. ha sollecitato pene ben più severe per i fratelli Antonino e Salvatore Lamberti e per Francesco di Piazza: 16 anni al primo, 15 anni di reclusione agli altri due che sono latitanti e perciò vengono giudicati in contumacia. Infine, il dottor Scozzati, un magistrato esperto in «cose di mafia», ha chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove di Giacomo Coppola fratello maggiore di padre Agostino che con i Lamberti e il Di Piazza è imputato di tentativo di omicidio e tentativo di sequestro sempre contro Francesco Randazzo, che il 27 ottobre del 1974 — dopo essere sfuggito a un sequestro, che probabilmente sarebbe stato un «viaggio senza ritorno» come per il giornalista Mauro De Mauro e tante altre vittime della mafia — cadde in un'imboscata tesagli a «Piano Zucco» e fu ferito a una spalla da una fucilata a lupara. Don Agostino Coppola condannato a 18 anni dal tribunale di Milano nel processo contro l'anonima sequestri del capomafia corleonese Luciano Liggio sta seguendo con molta attenzione il nuovo processo a suo carico alla prima sezione delle assise di Palermo, che dovrebbe concludersi martedì. Ma le sue vicissitudini giudiziarie, comunque finisca questo dibattimento, non cesseranno: l'ex parroco infatti dal 22 aprile sarà processato sempre a Palermo per concorso con alcuni mafiosi e delinquenti comuni nel rapimento a scopo di estorsione dell'ingegner Luciano Cassina. a. r.

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