Finalmente incominciato il processo ai coniugi imputati dell'organizzazione di "case-squillo"

Finalmente incominciato il processo ai coniugi imputati dell'organizzazione di "case-squillo" Finalmente incominciato il processo ai coniugi imputati dell'organizzazione di "case-squillo" Dopo due anni e 7 rinvìi ottenuti accampando le più svariate malattie - Quando la coppia non dirigeva le "case" si serviva di delegati - Quota di compartecipazione: 40 mila lire al giorno per ragazza Dopo oltre due anni e sette rinvìi si è finalmente iniziato ieri pomeriggio il processo contro i presunti responsabili di una delle più grosse organizzazioni per lo sfruttamento della prostituzione a Torino. I principali Imputati, Lucia Ozella di 49 anni e suo marito Leo D'Incà, 54 anni, erano riusciti finora ad impedire il dibattimento trincerandosi con rara abilità dietro la parte del malato. Ogni volta si sentivano male 11 giorno del processo: attacco di bronchite o febbre lui, un peggioramento dell'asma o uno svenimento lei. Anche ieri rOzella ci ha provato ma 11 presidente ha ritenuto che la sua malattia non giustificasse l'impedimento. E' mancato cosi l'interrogatorio della protagonista, un personaggio singolare la cui personalità era stata tratteggiata dal sostituto procuratore Marclante: «Autentica specialista in fatto di prostituzione, propria, ma preferibilmente altrui. Si può dire che non abbia tralasciato occasione per dimostrarsi organizzatrice capace, scrupolosa, all'occorrenza autoritaria, talora abile "talent scout", ma soprattutto tenace». Insieme al marito (entrambi difesi dall'avv. Del Piuz) deve rispondere di numerosi capi d'imputazione: induzione e sfrutta¬ mento delia prostituzione, anche di ragazze minori di 21 anni, direzione di diverse case-squillo (via Gorizia, via Sassari, via Sanremo, via Principessa Clotilde). Quando non le dirigevano avevano qualcuno che lo faceva per loro come Maria Condlpodero, 30 anni, coimputata al processo e difesa dagli avvocati De Rodhen e Barbetta. La quota di compartecipazione dello «studio» attillato alla «casa madre» era di 40 mila lire al giorno per ragazza. Il giro, secondo il pubblico ministero, poteva contare su numerose prostitute, più di una decina, e doveva rendere oltre un milione al giorno, netto da tasse. Alcune di loro sono comparse ieri a testimoniare come Roffael- j la Testa ("Davo la metà degli incassi a Lucia") molte altre sono rimaste semplici nomi. D'arte naturalmente: Francesca la Perugina, Norma di Nichelino, Teresa la dodicenne. In questo giro vorticoso di cosesquillo e di milioni sono rimasti coinvolti personaggi minori la cui responsabilità dovrà ora essere valutata dal giudice. Tra gli altri Alida Faragotta (aw. Gianaria) che per affittare un alloggio avrebbe dato un falso nome; Umberto Spinelli (aw. Gianaria) che avrebbe «prestato» una minorenne alla Ozella per soddisfare 1 suoi clienti; Lorenzo Catucci (aw. Balestra) che per giustificare una sua visita nell'alloggio di via Principessa Clotilde disse di essere andato a riscuotere il prezzo per la riparazione di una catenina. Sul banco degli imputati sono finiti anche Luigi Bauchlero, 39 anni, ed Ettore Fanla, 65 anni, (difesi dagli awocati Vineis e Rossornar.do i per aver affittato due alloggi di loro proprietà alla Ozella che 11 ha usati per organizzare i convegni. «Abbiamo fatto un regolare contratto — hanno detto — Come potevamo immaginare che servissero ad altro?». L'interrogatorio del testimoni è proseguito fino a tarda sera, poi l'udienza è stata aggiornata.

Luoghi citati: Nichelino, Torino