Alla "Farmitalia" si lavorano amche sostanze cancerogene?

Alla "Farmitalia" si lavorano amche sostanze cancerogene? Dopo 2 anni l'inchiesta si sta concludendo Alla "Farmitalia" si lavorano amche sostanze cancerogene? Il consiglio di fabbrica aveva richiesto accertamenti sul fosgene Ora dagli Stati Uniti è arrivato anche l'allarme per la saccarina Sono cancerogene alcune sostanze lavorate nello stabilimento Farmitalia di Settimo? E' questo l'Inquietante interrogativo che aleggia tra il miglialo di dipendenti alla notizia di una ormai prossima conclusione dell'Inchiesta giudiziaria in corso da due anni. L'indagine, promossa dal consiglio di fabbrica dopo la fuga di un pericoloso gas tossico, il fosgene (usato a scopi bellici nella prima guerra mondiale), s'è allargata a macchia d'olio ed ha come terreno di ricerca sia l'ambiente di lavoro sia le sostanze lavorate in fabbrica. Si sa per ora che la magistratura e l'azienda hanno mobilitato il fior fiore degli esperti, chimici e medici, per avere risposte che solo la scienza, nonostante tutti 1 suol limiti, pub dare. Attorno alla Farmitalia si sta cioè donneando una battaglia grossa il cui esito è finora imprevedibile. Il consiglio di fabbrica si è costituito parte civile. Ma tra i lavoratori della Farmitalia non serpeggia l'angoscia soltanto per « il male incurabile ». Vi sono altri strani fenomeni che rimangono per ora insplegablll e potrebbero ( 11 condizionale è d'obbligo) essere collegati con le lavorazioni delle sostanze nell'industria farmaceutica di Settimo. Ne segnaliamo alcuni. La mortalità tra gli operai in forza alla Farmitalia è molto più alta di quella fra gli impiegati. Ancora: i dipendenti che vanno In pensione non campano molto tempo. Ancora: negli ultimi tempi s'è registrato tra i Agli dei lavoratori un insolito numero di parti gemellar! e di bambini mongoloidi. Fino a che punto questi fenomeni sono l'effetto di un precario ambiente di lavoro? « Alla Farmitalia — dicono Cosimo Cannone e Giuliano Scatola del consiglio di fabbrica — vengono usate una quantità di sostanze che non si conoscono bene. Non si sa cioè quali effetti possano avere sulla salute delle maestranze. Le contraddizioni delle industrie farmaceutiche sono proprio queste: da una parte producono farmaci 0 inutili o nocivi e dall'altra danneggiano la salute dei lavoratori». Il consiglio di fabbrica ora sta cercando di chiarire un altro aspetto. « Gli anni scorsi — dicono Cannone e Scabola — siamo riusciti a convincere l'azienda ad installare un impianto di depurazione delle acque in uscita dalle lavorazioni. Il depuratore è stato predisposto con una spesa di alcuni miliardi. Il problema ora è questo: dove vanno a finire 1 fanghi espulsi dal depuratore? Noi sappiamo che un'autobotte viene cinque-sei volte il giorno in fabbrica a caricare queste sostanze che contengono microrganismi molto pericolosi. Dietro di sé il camion che attraversa tutta la fabbrica lascia una puzza indi¬ cibile. CI chiediamo: dove si scaricano questi fanghi? ». Ad alimentare le preoccupazioni del lavoratori Farmitalia è giunta in questi giorni la notizia dagli Stati Unti secondo la quale anche la saccarina sarebbe cancerogena. Nello stabilimento di Settimo la saccarina si produce in gran quantità da molto tempo, la Farmitalia anzi ne è la maggiore produttrice. Come noto, negli Stati Uniti è stato vietato l'uso della saccarina nel prodotti alimentari e nelle bevande. Prove di laboratorio fatte su cavie alimentate con rilevanti quantità di saccarina hanno dimostrato infatti effetti cancerogeni sull'apparato urinario delle cavie. Il consiglio di fabbrica ha subito sollecitato l'azienda perché si accerti se la sostanza dolcificante possa provocare danni alla salute di chi la produce.

Persone citate: Cannone, Cosimo Cannone, Giuliano Scatola

Luoghi citati: Stati Uniti