La ristrutturazione non convince tutti

La ristrutturazione non convince tutti Donat-Cattin ottimista, altri no La ristrutturazione non convince tutti Roma, 16 marzo. (e. p.j II tira e molla sul disegno di legge di riconversione e i ristrutturazione industriale, già | approvato dal Senato nel dicembre scorso e attualmente all'esame del Comitato ristretto delle commissioni riunite Industria e Bilancio della Camera, è alla fine? Ne sono convinti il ministro Donat-Cattin e i deputati comunisti, mentre la pensano diversamente 1 «meridionalisti» democristiani, capeggiati dal ministro De Mita, e il socialista DI Vagno. Al termine della seduta odierna, il ministro dell'Industria ha dichiarato che il Comitato ristretto concluderà domani 1 lavori approvando il nuovo testo della legge predisposto dal governo. Una volta votato, il provvedimento passerà ad un rapido esame delle Commissioni riunite e ad un altrettanto rapido dibattito In aula. Secondo quanto riferito da Donat-Cattin, con le modifiche approvate oggi si è riusciti a definire il meccanismo di intervento su tutto il territorio, con particolari agevolazioni per le regioni meridionali. Nel nuovo articolo 3 del provvedimento, infatti, è previsto che il tasso agevolato possa raggiungere nelle regioni del Sud il limite del 70 per cento dei programmi, mentre nel Centro-Nord non sarà superiore al 45 per cento. Sempre nell'articolo 3 viene specificato che l'attività del fondo avrà durata quadriennale e sarà destinato alla I concessione di agevolazioni finanziarie alle imprese manifatturiere ed estrattive che «realizzino sul territorio nazionale progetti di riconversione (quelli volti a modificare radicalmente i cicli produttivi degli Impianti esistenti) e di ristrutturazione (quelli diretti alla riorganizzazione delle imprese attraverso il rinnovo e l'aggiornamento tecnico degli impianti)». Un accordo è stato anche raggiunto sulla cancellazione del comma «b» dell'articolo 4 (11 famoso «comma Montedison», riguardante gli interventi di sostegno alle grandi imprese) e su una maggiore attribuzione di poteri al Cipi, l'apposito comitato interministeriale per la gestione del fondo, e quindi un maggior potere discrezionale dei singoli ministri. La nuova formulazione del testo, però, non lascia soddisfatto il democristiano Sansa, «meridionalista», 11 quale in una dichiarazione al giornalisti ha rilevato che l'ottica dell'articolo 3 è stata stravolta. Per questo motivo, assieme al socialista Di Vagno, ha chiesto la sospensione della riunione del comitato.

Persone citate: De Mita, Donat-cattin, Sansa

Luoghi citati: Roma