Ucciso forse per una vendetta mentre torna a casa dal lavoro

Ucciso forse per una vendetta mentre torna a casa dal lavoro A fucilate nelle campagne di Marsala Ucciso forse per una vendetta mentre torna a casa dal lavoro Marsala, 15 marzo. Un diffidato è stato assassinato con due colpi di fucile caricati a panettoni la notte scorsa nelle campagne di Marsala. Si chiamava Vincenzo Nizza e aveva 43 anni. Il delitto è avvenuto nel deposito nel quale il Nizza, proprietario di alcuni trattori, pale meccaniche e autocarri, teneva i suoi mezzi meccanici che di volta in volta dava in affitto o per lavori in campagna o a costruttori edili. Gli investigatori sono convinti che Nizza sia stato ucciso per vendetta o per motivi di interesse. Ma le indagini — in nottata e questa mattina sono state già interrogate molte persone che i carabinieri hanno convocato in caserma — sono particolarmente difficili perché Vincenzo Nizza negli ultimi tempi era stato in contatto con parecchia gente. La dinamica dell'omicidio non è ancora molto chiara. Sembra comunque che finito di lavorare e salutati alcuni amici e dipendenti, Vincenzo Nizza stesse dirigendosi verso casa quando è stato affrontato, pare da due uomini, scesi da un'automobile e armati di fucile, i quali avrebbero sparato subito. L'omicidio è avvenuto in contrada «Amabilina», la stessa dove il 21 ottobre nel 1971, dopo averle rapite. Michele Vinci condusse e tenne prigioniere le tre bambine di Marsala, la nipotina Antonella Valenti e le sorelline Ninfa e Virginia Marchese, rispettivamente di nove, cinque e sette anni. Ma gli investigatori escludono qualsiasi connessione tra l'omicidio di Vincenzo Nizza e la tragica vicenda delle bambine di Marsala. (Ansa) per i primi due reati e a 4 mesi di arresto e 80 mila lire di multa per il terzo; ha assolto Blasi per insufficienza di prove e Cotugno per non aver commesso il fatto. Il p.m. Vecchione aveva chiesto 6 anni e 600.000 lire di multa per la Laureti e Blasi; l'assoluzione di Cotugno per insufficienza di prove. In aula era presente soltanto quest'ultimo, a piede libero; gli altri due sono latitanti. I fatti risalgono al 4 dicembre dello scorso anno. Quel giorno un gruppo di giovani fece irruzione nei magazzini Standa con spranghe di ferro, chiavi inglesi e bastoni. In breve tempo razziarono numerosi capi di abbigliamento e generi alimentari e, prima di allontanarsi, danneggiarono le attrezzature. (Ag. Italia j

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