"La Fenice" di Venezia cerca un pubblico nuovo e più vasto

"La Fenice" di Venezia cerca un pubblico nuovo e più vasto Intervista con il sovrintendente del Teatro "La Fenice" di Venezia cerca un pubblico nuovo e più vasto L'impegno dell'on. Gian Mario Vianello per portare la provincia al teatro veneziano (Dal nostro corrispondente) Venezia, 15 marzo. Il teatro «La Fenice» di Venezia è impegnato nella ricerca di un nuovo e più ampio pubblico. Oggi, a Venezia, non più di 10 mila persone nel «centro storico» e 20-30 mila nell'intera regione riescono ad usufruire dei «servizi» offerti dal teatro lirico veneziano, mentre nei suoi propositi «La Fenice» intende raggiungere un pubblico almeno dieci volte più vasto. «Un pubblico — ha rilevato il sovrintendente del teatro, onorevole Gian Mario Vianello — che è stato finora sommerso da un subcultura, che si può definire soltanto idiotizzante». I giovani hanno «fame di musica» e bisogna sfamarli non tanto con i biglietti omaggio, ma con un'azione capillare, tesa a portare il teatro alla provincia o quest'ultima alla «Fenice». Abbiamo incontrato Vianel¬ nlgazptcrdtp 10 (pei) che aveva appena intrattenuto gli alunni di alcune scuole medie di Venezia e l'abbiamo trovato impaziente di realizzare il nuovo programma di decentramento che prevede, come vedremo, addirittura l'opera nel palazzo dello sport di Mestre, che potrebbe ospitare, in futuro, opere, concerti jazz, folk eccetera. «Sviluppare l'intervento attivo della Fenice — ha detto 11 sovraintendente — nella vita culturale e sociale della città, della provincia e della regione; aprire il teatro alla multiforme attiva presenza dei lavoratori, degli intellettuali, degli studenti; combattere la sottocultura diffusa a piene mani; rispondere alla crescente domanda di cultura che anima le nuove generazioni, questo è il problema. La "Fenice" deve trasformarsi da ente nato per un determinato tipo di società, di pub- blico aristocratico e alto borghese, ad ente atto a raggiungere un pubblico enormemente più vasto, nuovo, di giovani e lavoratori». «Il nostro teatro — ha aggiunto il sovraintendente della Fenice — intende uscire sempre più spesso dalla sua sede tradizionale, cerca altri spazi: i campi di Venezia, i palazzi dello sport, Mestre, le scuole, le fabbriche, i centri della provincia, della regione veneta. In tre mesi organizzamo 40 concerti in provincia di Venezia e 130 lezioniconcerto per oltre 75 mila presenze. Questo implica la suddivisione della nostra orchestra in gruppi minori — quartetti, quintetti, orchestre da camera — che ci consentano di arrivare lontano con poca spesa». Per quanto concerne l'opera lirica, secondo Vianello, occorre aumentare le repliche, portando in teatro il pubblico della terraferma, risolvendo i facili problemi di trasporto: pullman speciali, spazi per parcheggio in piazzale Roma, il trasporto da piazzale Roma alla «Fenice» e viceversa con vaporetti. «Stiamo già attuando — ha rilevato Vianello — repliche dei concerti a Mestre e in altri luoghi della regione. Sono in corso conferenze, dibattiti, con una vasta campagna di promozione culturale, in contatto assiduo con il conservatorio, l'accademia di belle arti, le scuole e i giovani della provincia». «Un teatro ancora zoppicante, privo di una solida struttura organizzativa — è stato chiesto a Vianello — pub lanciarsi in questa avventura verso un nuovo pubblico?». Vianello ha risposto di si, senza esitazione, anche se ha poi ammesso ritardi e carenze, non del tutto rimediate. E ha aggiunto: « / set miliardi, che lo Stato paga annualmente al nostro ente, verranno utilizzati non per le mille persone che contiene il nostro teatro ad ogni spettacolo, ma per cento volte questo numero. Puntiamo ai 100 mila "utenti" interni e ai 200 mila da avvicinare con l'attività decentrata; obiettivo realizzabile nel corso dei prossimi due anni. Manifestazioni saranno inoltre realizzate attraverso un coordinamento delle attività dei vari enti a livello regionale e interregionale, per consentire una riduzione delle spese e la pìea uilizzazione degli investimenti e delle maestranze. «Il nostro "no" al trionfalismo, allo spreco, alle spese eccessive, alla politica tesa solo all'applauso dei mille "esperti" — ha concluso l'onorevole Vianello — deve significare rigore nella scelta di una produzione di qualità che serva all'educazione musicale di oltre 200 mila "nuovi utenti", alla diffusione della cultura musicale».

Persone citate: Gian Mario Vianello, Vianello

Luoghi citati: Venezia