La grande sete a Caltanissetta

La grande sete a Caltanissetta Da tre giorni non c'è più acqua La grande sete a Caltanissetta Decrepite e piene di rattoppi, le condutture hanno ceduto nuovamente e la città è rimasta senza acqua - Le scuole sono chiuse (Nostro servizio particolare) Caltanissetta, 15 marzo. Scuole chiuse, ospedali e comunità riforniti con le poche autobotti (quattro in tutto), Caltanissetta è nuovamente nella morsa della sete. Da quarantott'ore i 75 mila abitanti del capoluogo non sanno a chi votarsi per lavarsi, cucinare e fare le cose per le quali l'acqua è un prezioso, indispensabile elemento. Sono scoppiate una dopo l'altra le condutture ormai decrepite e piene di rattoppi dei due acquedotti (D «Madonie Ovest» e il «Madonie Est») che approvvigionano la città: si prevede un altro periodo di lunga e disagevole siccità. Sono senz'acqua anche alcuni paesi della «cintura» nissena come Santa Caterina Villarmosa, San Cataldo e Sommatino. In quest'ultimo centro durante le «code» alle autobotti alcune donne sono venute alle mani: Angela Pilli tteri di 39 anni ed Angela Gallo di 25, sono state ricoverate in ospedale l'una per varie ferite ed ecchimosi, l'altra perché si è fratturata una gamba cadendo durante la rissa. Già questo inverno, per tre settimane consecutive, i nisseni furono costretti a trascorrere uno dei loro più «neri» periodi: anche quella volta le tubazioni non avevano retto all'urto della pressione dell'acqua ed erano esplose. Inoltre alcune frane, proprio nelle immediate vicinanze dei due acquedotti, avevano danneggiato gli impianti idrici. A Caltanissetta sta gradualmente crescendo la rabbia dei cittadini esasperati dalla inoperosità del Comune, dell'Ente acquedotti siciliani, della Cassa per il Mezzogiorno e della Regione Siciliana che, tutti assieme sono responsabili di questa situazione. Basti pensare che non sono ancora pronti i progetti per il rifacimento degli acquedotti e se si tiene conto che quello Madonie Est risale a più di quarant'anni fa ci si rende facilmente conto dell'assurdità della situazione. Il Comune (retto da un bicolore minoritario dc-psdi) ha denunciato da tempo la convenzione che da venti anni affida all'Eas i due acquedotti civici e dopo questa iniziativa la procura generale della Repubblica aveva deciso di aprire un'inchiesta sulle carenze del servizio idrico. Il magistrato incaricato di colpire ogni eventuale responsabilità interrogò amministratori comunali e funzionari degli Enti pubblici della Regione Sicilia, ma poi l'indagine venne praticamente sospesa. Oggi, al Comune esponenti politici e funzionari affermano di essere in attesa che la magistratura disponga un arbitrato per decidere se sia nel giusto il Comune quando addebita tutte le colpe all'Eas ovvero se l'Ente tutto sommato non sia perseguibile per le gravi disfunzioni che almeno per una quindicina di volte l'anno lasciano gli abitanti senza acqua. «La situazione è veramente drammatica», ha detto stamane il dottor Luigi Scivoli, un alto funzionario del municipio. Gli ospedali vengono riforniti con autobotti; quasi tutti i presidi e i direttori didattici stamane hanno fatto saltare le lezioni perché le scuole sono luride; le strade sono sporchissime anche perché a Caltanissetta, come se non bastasse, il servizio di nettezza urbana funziona pessimamente. Il medico provinciale Giuseppe Sobillaci, cerca di gettare acqua sul fuoco e ricorda che il «problema acqua» a Caltanissetta ormai è cronico. Questa mattina il sindaco Assennato ha chiesto all'ufficio legale del Comune un parere. Infatti intende denunciare i dirigenti dell'Eas per interruzione di pubblico servizio. to chirurgico per emorragia cerebrale, il presidente della Fiera internazionale di Genova, Callisto Bagnara. Aveva 70 anni. Bagnara ricopriva altri importanti incarichi: era presidente della locale associazione commercianti, e dal 1964 al 1974 era stato vice presidente della confederazione italiana del commercio; lo scorso anno era stato chiamato a far parte del consiglio di amministrazione dell'Istituto Bancario S. Paolo di Torino. Bagnara, che militava nella democrazia cristiana dalla fine della guerra, era stato consigliere e assessore al Comune di Genova, e dal 1972 era consigliere regionale. Lascia la moglie Claudia e sette figli.

Persone citate: Angela Gallo, Angela Pilli, Bagnara, Callisto Bagnara, Luigi Scivoli