Preso un giovane gravemente indiziato per l'omitidio del commissario Rosano

Preso un giovane gravemente indiziato per l'omitidio del commissario Rosano Le indagini sulla sparatoria nella pizzeria Marechiaro Preso un giovane gravemente indiziato per l'omitidio del commissario Rosano E' Calcedonio Condorelli: stava andando a trovare un'amica - La notte dell'assassinio era a cena con altre quattro persone quando il commissario intervenne per fermare suo cugino Rosario Condorelli, evaso e ricercato per tre "esecuzioni" Il « clan del oatanesl », (sei omicidi commessi nel 76 a Torirlno) ha le ore contate. Il numero del suoi componenti, accusati di aver ucciso 11 commissario della mobile Vincenzo Rosano, si va di giorno in giorno assottigliando. All'appello mancano ancora 1 « pezzi da novanta » ma in carcere sono già finite undici persone. Ieri è stata la volta di Calcedonio Condorelli, cugino di Rosario, presunto «capoolan», indicato come uno degli autori del feroce delitto. Dopo una latitanza spavalda (ha telefonato tre volte in questura dicendo al capo della «mobile»: «Non riuscirete mal a prendermi» il suo arresto ha avuto fasi drammatiche. E' stato preso in via B uni va angolo via Barolo sotto la casa di una nuova amica dopo che altre due sue amanti erano state arrestate nei giorni scorsi. La sua presenza in borgo Vanchlglia era stata segnalata Un da lunedi senza però un Indirizzo esatto. Decine di agenti e assistenti di polizia sono rimasti giorno e notte nelle strade della zona. Alle 9,30 hanno visto infilarsi in un portone un giovane ohe vagamente assomi¬ gliava al ricercato. In tre lo hanno circondato. Si è ribellato per tentare la fuga, ma dopo un violento corpo a corpo un brigadiere è riuscito ad ammanettarlo. Per sfuggire all'arrestato Calcedonio Condorelli si era fatto tingere 1 capelli. In tasca aveva carta d'identità e patenti false, intestate a Salvatore Mattel, residente a Milano. Non ha voluto rispondere alle domande dei funzionari che si sono limitati a mostrargli il mandato di cattura emesso dal giudice Sordello in base al rapporto ricevuto dalla squadra mobile. Secondo l'accusa Calcedonio era uno dei cinque banditi seduti al tavolo del «Marechiaro» la sera del 2 febbraio quando i commissari Rosano e Gallottl furono feriti a rivoltellate da Rosario Condorelli e Angelo Santonodto che temevano di essere arrestati. Il dottor Rosano, colpito da otto proiettili, morì dopo una settimane) di agonia. Le ultime indagini hanno anche permesso di identificare altri due complici della banda che in questi tempi avrebbero offerto ospitalità ai ricercati. Sono Calogero Contino, 29 anni, via Cardinal Massaia 48 che avrebbe procurato un alloggio a Gruglìasco e Calogero Culmone, 31 anni, via Belmonte 7. Nei loro confronti il magistrato ha firmato mandato di cattura ma la polizia non è ancora riuscita a prenderli. La mobile è certa che 1 latitanti siano ancora nascosti a Torino. SI sa che la malavita milanese li ha respinti dicendo che «non è leale dare rifugio a chi ha ucciso un poliziotto». La prova della loro presenza in città è anche venuta da ima lettera che Rosario CondoreOli ha inviato a «La Stampa», spedita da Porta Nuova alle ore 20 del 7 marzo. «Sono innocente, — ci ha scritto — e la polizia continua ad accusarmi senza prove». Ma non ha fornito alcun alibi. Contro di lui la polizia ha raccolto una prova precisa: le sue impronte digitali sono state rilevate dalla scientifica sui bicchieri e sulle posate nel tavolo dove erano seduti i feroci assassini del commissario. Calcedonio Condorelli è in carcere - Calogero Contino e il complice Culmone, ricercati

Luoghi citati: Milano, Torino, Torirlno