I vigili di Milano dicono "Non siamo poliziotti"

I vigili di Milano dicono "Non siamo poliziotti" Polemiche dopo la tragica sparatoria I vigili di Milano dicono "Non siamo poliziotti" Uno spiega: "Abbiamo solo vecchie rivoltelle. Quella del nostro collega ucciso si era inceppata. Noi non possiamo sostituirci alla polizia" (Nostro servizio particolare) Milano, 10 marzo. Dopo il dolore, gli interrogativi. La sanguinosa sparatoria di ieri mattina — in cui sono caduti, mortalmente colpiti, il vigile urbano Vincenzo Ugga, 34 anni, e la parrucchiera ventiseienne Ada Fornaro — ha suscitato a Milano prima un'ondata di commozione, poi molte domande sull'opportunità di utilizzare i vigili in compiti di polizia. Non si è ancora alla polemica-] aperta, ma ci sono tutte le premesse e la cosa è particolarmente triste quando discussioni di quetso tipo prendono lo spunto da tragedie come quella di viale Campania. Ieri mattina, dopo la prima fase dell'operazione, quando due banditi erano già stati arrestati, uno dei vigili urbani ha detto: «E' bello vedere questo affetto, questa stima, questa prova di amicizia. E' bello sentirsi utili, sapere di avere contribuito un po' alla lotta contro la criminalità. Ma sono sincero: se avessimo saputo che uno dei banditi era quello della sparatoria al "Bounty", dove sono stati feriti i carabinieri, ci avremmo pensato due volte prima di intervenire. Perché non abbiamo né la preparazione né i mezzi per svolgere questo compito: abbiamo solo la generosità». Ora, proprio la mancanza di mezzi e di preparazione, unite all'abnegazione che ha portato alla morte il vigile Ugga. sono sotto accusa. Lunedì i vigili si riuniranno in assemblea e parleranno anche di questo. Il vigile Albanese, appartenente al consiglio di sede del comando di piazza Beccaria, sostiene: «A nostro giudìzio, attualmente non siamo in grado di assolvere compiti antì-criminalìtà, che richiederebbero una particolare organizzazione. Ieri ne abbiamo nuovamente discusso dopo i fatti di Porta Vittoria. Ne riparleremo probabilmente nel prossimo incontro con i rappresentanti dell'amministrazione comunale». Ma c'è chi è anche più drastico nell'indicare i limiti di impiego dei vigili. Non vuole che appaia il suo nome e afferma: «Volete sapere perché è morto il vigile Ugga? Perché la sua pistola non era in grado di sparare: si è inceppata appena il mio collega ha messo il colpo in canna. Non si tratta di un infortunio: almeno il 60 per cento di noi ha in dotazione pistole Beretta che sono autentici residuati bellici fabbricati oltre 40 anni fa. Anche per questo Vincenzo Ugga è caduto, ucciso a sangue freddo, senza che avesse una possibilità di difendersi». Si dice persino che sei delle sette pistole usate dai vigili ieri mattina si siano inceppate ma non c'è conferma. In piazza Beccaria fanno notare come i vigili, per addestramento, sparino soltanto sei colpi all'anno e, per di più, con una rivoltella calibro 22, arma molto diversa da quella in dotazione. Le polemiche, che al momento sono molto larvate, hanno oggi assunto un aspetto drammatico. In coincidenza con i funerali delle vittime, sabato mattina, vi sarà un'ora di lutto cittadino ma l'atmosfera di solidarietà creatasi intorno ai vigili è stata incrinata da un gesto dei familiari di Ada Fornaro che hanno rifiutato le esequie solenni in Comune. Il funerale si svolgerà in forma strettamente privata. «Lasciateci in pace», hanno detto a chi chiedeva spiegazioni. Forse al loro dolore si aggiunge il sospetto che Ada sia stata uccisa da un colpo sparato dai tutori dell'ordine. E' un interrogativo cui potrà rispondere solo l'autopsia che verrà compiuta domani. Le indagini sull'episodio in sé sono concluse e l'autorità giudiziaria ha tramutato oggi in arresto il fermo, compiuto ieri, di Rosario Caponetto, 30 anni, catanese, convivente della sorella del Mencucci, il «balordo» che dava ospitalità ai due ricercati Andraus e Bigiani. Tutti saranno processati col rito direttissimo sotto ! l'accusa di detenzione di armi i e é n a n a a i ma a Palazzo di Giustizia sperano di poter istruire, entro 10 giorni, il processo per la tragedia di ieri e la sparatoria di sabato scorso al «Bounty», durante la quale furono feriti due carabinieri. Unica notizia rassicurante, le migliorate condizioni del vigile Pagliaro. Dopo un intervento chirurgico e una lunga serie di trasfusioni, non è ancora fuori pericolo ma i medici ritengono che si salverà, m. f, Milano. Il luogo dove è rimasto ucciso il vigile urbano

Persone citate: Ada Fornaro, Albanese, Beretta, Mencucci, Pagliaro, Rosario Caponetto, Vincenzo Ugga

Luoghi citati: Milano