Bandito inciso e tre feriti in bontà morente una ragazza in ostaggio

Bandito inciso e tre feriti in bontà morente una ragazza in ostaggio Drammatico epilogo di una rapina nel centro di Verona Bandito inciso e tre feriti in bontà morente una ragazza in ostaggio Altri due bancari e un agente feriti nella sparatoria - I banditi erano in cinque (uno è fuggito) - Fatto il "colpo" stavano uscendo dall'istituto di credito ma si sono trovati davanti gli agenti e i carabinieri che erano stati chiamati con l'allarme (Dal nostro corrispondente) Verona, 10 marzo. Un bandito ucciso, altri tre feriti e catturati; un'impiegata colpita alla testa da un proiettile, altri due bancari e un agente feriti. Questa è la sintesi di un pomeriggio di fuoco e di terrore nel pieno centro di Verona. Cinque rapinatori avevano preso d'assalto, alle 13,23, la sede provinciale del « Monte dei Paschi di Siena », in piazza Nogara, il centro degli affari della città. Ad attendere i banditi all'uscita c'erano però tutti gli agenti disponibili e carabinieri. I rapinatori hanno cercato di evitare lo scontro portando con sé nella fuga quattro ostaggi, ma la polizia non lo sapeva: è seguita una sparatoria violentissima e prolungata. Gli agenti hanno usato soprattuto pistole e subito ucciso un bandito, Salvatore Di Bella, 28 anni, nativo di Catania, ma abitante a Milano. Purtroppo hanno anche ferito gravemente una impiegata presa in ostaggio, Lia Giannelli Leonardi, 29 anni, da Grosseto, che è stata colpita dai proiettili al cranio e nella zona scapolare. La donna è ricoverata all'Ospedale Maggiore in prognosi riservata. Gli altri banditi arrestati (uno è riuscito a fuggire) sono stati identificati soltanto a tarda ora, dopo un controllo a Milano: Gianfranco Pittilio, 24 anni, da Frosinone, che aveva con sé documenti intestati a Cosimo Di Mitri, 34 anni, di Milano (ferito alla schiena, nella zona pubica e al braccio sinistro. Prognosi riservata); Fulvio Bergolini, 31 anni, da Sesto San Giovanni (ferito al basso ventre e al braccio sinistro, prognosi riservata); Ruggero Russo, 27 anni, da Milano (ferito a una gamba e all'emitorace, guarirà in un mese). Manca, come s'è detto, il quinto uomo, riuscito a fuggire su una 127 blu (forse c'era un complice che l'attendeva). Non sono gravi invece le condizioni degli altri tre feriti. L'impiegata Annamaria Salerno, 34 anni (guarirà in cinque giorni); il dirigente di banca Adolfo Fontani, 51 anni (10 giorni); l'agente Alfio Quaglia, 23 anni, rimasto ferito durante l'inseguimento (sei giorni). Il pomeriggio di terrore ha avuto inizio alle 13,23. Il «Monte dei Paschi» aveva chiuso gl'ingressi da otto minuti. Un commesso ha aperto la porta laterale per fare uscire il penultimo cliente e quando ha fatto per rinchiudere, s'è trovato davanti cinque banditi mascherati armati di pistola e mitra. I rapinatori sono penetrati nei due grandi saloni della banca e hanno fatto mettere faccia a terra i 50 impiegati. Dalle casseforti hanno preso il contante, soltanto 24 milioni, perché il resto era già stato portato alla Banca d'Italia. Per vendicarsi i banditi hanno allora colpito il Fontani ad una tempia con il calcio della pistola, poi hanno ac- compagnato tutti gli impiegati nella camera blindata. A questo punto però era già scattato l'allarme (la questura non vuole precisare se con un congegno interno o con una segnalazione telefonica) e nel giro di pochi minuti tutta la banca è stata circondata dagli agenti e carabinieri. Allora i banditi hanno preso in ostaggio la Giannelli, la Salerno e poi Luisa Mazzara e Giancarla Tardivo e si sono fatti consegnare una vettura della banca, una 127. «Non dovevate farlo», hanno urlato agli impiegati riferendosi all'allarme alla polizia e hanno fatto partire una sventagliata di mitra. Poi hanno rinchiuso il sotterraneo e si sono diretti al garage. Qui hanno lasciato libere la Tardivo e la Mazzara perché andassero a informare gli agenti che c'erano ostaggi e quindi che non sparassero. Le due donne sono corse in strada, ma nel frattempo è partita all'improvviso la vettura. I banditi hanno risalito lo scivolo e si sono presentati sulla piazza. C'è stato un primo sparo isolato. Qualche attimo dopo, decine di proiettili hanno incominciato a incrociarsi da una parte e dall'altra. L'auto dei banditi si ferma. La Salerno riesce a scendere e si rifugia dietro una casa. Sulla vettura con i banditi resta la Giannelli che ha una pistola puntata alla tempia. La «127» è crivellata di colpi e un proiettile fulmina il Di Bella che si rovescia sul sedile. Si spalancano le portiere e altri tre banditi si gettano a terra, camminano qualche metro a carponi poi si alzano di scatto e tentano di fuggire. Sono bloccati dopo pochi metri, uno è ferito. Ma l'agghiacciante scena non è ancora finita: il rapinatore che è al volante della «127» spinge fuori la Giannelli che cade sulla strada poi schiaccia l'acceleratore e si allontana dopo aver rischiato di travolgere alcuni agenti che gli sparano dietro, ma non riescono a bloccarlo. Francesco Ruffo