E ora, l'assedio alle pompe di Claudio Giacchino
E ora, l'assedio alle pompe Arriva la benzina dopo 5 giorni di astinenza E ora, l'assedio alle pompe Quasi mille cisterne ieri hanno fatto la spola tra raffinerie e distributori - Appena il 30% dei chioschi ha potuto riaprire - Code, battibecchi, nervosismo - Polizia, vigili, carabinieri hanno mantenuto la calma - Solo da lunedì la situazione sarà normale Riabbiamo la benzina, dopo cinque giorni di astinenza. E con essa 11 folklore della congestione urbana. II silenzio Innaturale seminato per le vie cittadine dalla carestia combustibile ba vissuto una sola giornata. Ieri è stato infranto dal rombo della legione di auto assetate di carburante. Fin dalle 9 tutti 1 grandi chioschi sono stati stretti d'assedio da schiere di vetture con il serbatolo pericolosamente anemico, ma fino a mezzogiorno poche hanno avuto la ventura di rifornirsi del prezioso liquido, la caccia ad una pompa funzionante già in mattinata è stata fatale a molte. Soltanto nel pomeriggio l'assalto al distributori è stato coronato da un discreto successo. Ma, per conseguirlo, quanta fatica, quanta pazienza. Infinito 11 numero del diverbi nelle lunghe code per i soliti, banali motivi di precedenza: per fortuna i conducenti si sono sempre limitati a duelli verbali, mai degenerando nel tafferuglio. Vigili urbani, polizia e carabinieri hanno avuto comunque 11 loro daffare correndo dappertutto per calmare gli animi del conducenti in attesa. Tensione più acuta all'ora di chiusura del distributori: rimostranze dei clienti primi esclusi, minacce ai gestori, parole grosse, ma nulla di più grave. Parecchi venditori hanno continuato a dispensare benzina per una buona mezz'ora oltre il consentito per evitare guai. « Oggi ha funzionato il 30 per cento dei chioschi, domani le cose andranno molto meglio — dicono alle associazioni dei benzinai —: dovrebbero lavorare tutti gli impianti, la ressa sarà minore. Non mancherran.no comunque gli ingorghi, soltanto con l'inizio della prossima settimana tornerà la normalità ». Si temevano ulteriori difficoltà per lo sciopero proclamato dal comitato intersindacale dei benzinai piemontesi Sagisc fino a sabato, ma gli associati hanno preferito rinviare la protesta. « Chi è stato rifornito dai cisternisti — afferma il segretario generale del sindacato, Pino — ha aperto per scongiurare il caos completo. Zanatta, segretario della Faìb, l'organizzazione dei gestori della Con/esercenti, ha detto che i nostri aderenti sono v.n gruppo sparuto. Lo diffido dal diffondere simili falsità, se ci fossimo fermati noi a Torino la benzina sarebbe stata venduta da ben pochi distributori». Alla Faib, ovviamente, sostengono il contrario, ribadendo: « Storte, contiamo le tessere degli iscritti e si vedrà che abibamo detto la pura verità ». Quasi mille camion di « padroncini » e delle società petrolifere hanno approvvigionato le pompe cittadine e della provincia di centinaia di migliaia di litri, facendo per tutto il giorno la spola tra Torino e i depositi di Chivasso, Robassomero, e le raffinerie di Eho, Trecate e Volplano. « Fin dall'alba — assicura Egardi, segretario provinciale della Federazione italiana trasportatori artigiani — quando è giunta la conferma che a Roma era stato firmato il sospirato accordo, le autobotti si sono messe in moto. Più di così non potevamo fare, perché i rifornimenti siano re¬ golari e completi occorrerà attendere la prossima settimana ». Purtroppo i cisternisti che facevano capo alla « Mach » di Volplano sono stati attardati nelle operazioni di carico fino a dopo mezzogiorno per un improvviso sciopero del personale per manifestare contro il licenziamento di due colleghi degli uffici di Bari e Milano. « Slamo stati costretti ad attendere per quattro ore — osservano alcuni autisti —, il contrattempo non ha però avuto riflessi particolarmente negativi: per normalizzare la situazione dovremo sobbarcarci una mole di lavoro enorme. Domattina ci sarà da ricominciare tutto daccapo, molte delle pompe che abbiamo rimesso in funzione, al tramonto erano di nuovo in secca ». La fine della siccità petrolifera ha riportato II sereno all'Unione Industriale; già da ieri l'80 per cento delle ditte è stato rifornito di nafta, l'incubo della sospensione delle lavorazioni si è dissolto. Soltanto la fornace dei fratelli Giustetto di Pinerolo è stata obbligata dalla mancanza di olio combustibile a ricorrere per dieci dipendenti alla cassa integrazione. Ora il provvedimento potrà essere subito revocato. La penuria di carburante è coincisa con un calo sorprendente della criminalità: in questi cinque giorni la media degli ingressi alle Nuove è scesa di molto. Uniche vere vittime penali della carestia Francesco Salomone, 21 anni, via Perino 11, e Luigino Bartoli, 19 anni, via Bruno 76. L'altra notte sono stati sorpresi dai carabinieri mentre « succhiavano » benzina dalle auto posteggiate nella zona di Miraflori. Indenni e con 11 portafogli più ricco, invece, gli organizzatori del mercato nero che da lunedì aveva fatto capolino in qualche oscuro anfratto di Porta Palazzo. Un litro di benzina (allungato con acqua) era quotato all'inizio della settimana sulle 1000 lire, l'altro ieri 2500-3000. Tutto sommato la borsa nera non ha avuto il tempo di fare faville. Comunque, qualcuno si sarà rammaricato del ritorno in circolazione della benzina. Claudio Giacchino
Persone citate: Bartoli, Egardi, Francesco Salomone, Giustetto, Zanatta
Luoghi citati: Bari, Chivasso, Milano, Pinerolo, Robassomero, Roma, Torino
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