Dopo tre giorni conclusa la conferenza di Firenze

Dopo tre giorni conclusa la conferenza di Firenze Dopo tre giorni conclusa la conferenza di Firenze Più rigidi i metalmeccanici verso il governo e i partiti Preoccupazioni per il pericolo di fratture tra occupati e disoccupati, tra Nord e Sud - Richiesto il ritiro dei decreti sulla scala mobile e sul blocco della contrattazione aziendale (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 9 marzo. Più rigidi verso il Governo, meno condiscendenti verso i partiti dell'astensione, durissimi verso gli imprenditori (vertenze dei «grandi gruppi» e interpretazione restrittiva dell'accordo stipulato tra la Confindustria e le Confederazioni per la «gestione della crisi»). A queste conclusioni è giunta oggi la Conferenza dei metalmeccanici, dopo tre giornate di dibattito. A determinare questo atteggiamento è stata la preoccupazione per il momento di grave difficoltà che attraversa il sindacato: anche se la combattività resta elevata, crescono i sintomi di sfiducia e di rassegnazione e si profilano minacciosi i pericoli di frattura tra occupati e disoccupati, tra Nord e Sud. Ha fatto, per esempio, una certa impressione apprendere nei corridoi (dai dirigenti arrivati da Roma) che ieri, nella riunione delle Confederazioni Cgil -Cisl -UH, alcuni sindacalisti meridionali non erano favorevoli allo sciopero del 18 prossimo, perché lo consideravano indetto più per far ritirare i decreti sulla «sterilizzazione» della scala mobile e sul blocco della contrattazione aziendale, che per l'occupazione nel Mezzogiorno. Inoltre, il sindacato (portato a discutere sul terreno del costo del lavoro e dell'efficienza aziendale) non ha potuto evitare che una parte dei lavoratori e degli stessi dirigenti «vivano il momento come una ritirata, in attesa di tempi migliori», come ha detto Trentin. A giudizio del leader della Firn, invece, il ragionamento dev'essere ribaltato: «Una nuova organizzazione della società non può avvenire senza costi e si può partire dalla fabbrica per cambiare i rapporti di forza nel Paese». Però la gente, alle prese con i problemi quotidiani, fatica a comprendere tali ragionamenti e l'atteggiamento «astensionista» dei partiti della sinistra. E' significativo che l'applauso più fragoroso Trentin l'abbia avuto quando ha detto: «I decreti Andreotti vanno annullati. Faremo in modo che il Governo non possa godere dell'astensione di nessuna forza politica». (Nella realtà, comunisti e socialisti hanno già dichiarato di essere contrari). A sua volta il segretario generale della Firn, Mattina, ha aggiunto: «Non possiamo essere il sindacato che continua a rincorrere il governo nelle sue scorribande. Ciò deve diventare un punto fermo, con la rigidità più netta ed assoluta. Dobbiamo anche essere in grado di esprimere il dissenso, quando è necessario, nei confronti dei partiti che hanno espresso dv sponibilità ai ritocchi». I metalmeccanici hanno confermato per venerdì 11 lo sciopero di due ore nei grandi gruppi che hanno vertenze aperte (Fiat, Olivetti, Alfa Romeo, Montedison, Eni, eccetera). Allo sciopero del 18 i metalmeccanici e gli altri settori industriali parteciperanno con un'astensione dal lavoro di quattro ore e manifestazioni pubbliche. Lettieri, un altro dei dirigenti della Firn che hanno parlato oggi, ha chiesto che gli scioperi non restino fatti isolati, ma segnino l'inizio di un'azione che deve continuare nel tempo. Nel lungo documento finale approvato questa sera, praticamente all'unanimità (una mezza dozzina di astenuti su 1200 votanti) si fissano una serie di punti tra i quali: — ritiro dei decreti sulla «sterilizzazione» della scala mobile e sul blocco della contrattazione aziendale. Riconferma della difesa intransigente del meccanismo della scala mobile, contro eventuali modifiche del paniere o della periodicità degli scatti della contingenza, iiiiiiiiiimiiiiiiiiimmmiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiii CENTO ANNI FA GAZZETTA PIEMONTESE — Riconferma del diritto alla contrattazione aziendale e rigorosa gestione delle lotte per le vertenze dei «grandi gruppi» su investimenti ed occupazione. (E' stato specificato che l'accordo Confindustria-Sindacati non deve significare che, nel nome dell'efficienza dell'impresa come valore primario, le aziende abbiano libertà per nuovi turni di lavoro, per l'uso dello straordinario, per la gestione della forza-lavoro e per la riorganizzazione produttiva. I metalmeccanici intendono irrigidirsi se non ci saranno contropartite in materia di investimenti e nuovi posti di lavoro. Tra l'altro, è stato annunciato che il proseguimento delle trattative per la Fiat a Torino è anticipato al 14-15 marzo (invece che il 16-17) e che il 16 si riunirà, sempre a Torino, l'esecutivo del Coordinamento nazionale del Gruppo). — Riapertura della vertenza per il fisco, con una concreta lotta alle evasioni. — Vertenza per il riassetto delle Partecipazioni Statali e per la riconversione industriale. — Rilancio dello sviluppo qualificato del Mezzogiorno, puntando soprattutto sui grandi gruppi pubblici e privati. — Rilancio del progetto per l'occupazione giovanile in lavori produttivi. — Intangibilità della contrattazione aziendale e maggior controllo sindacale sul salario (aumenti di merito) ponendosi come traguardo finale la « paga unica di livello ». — Gestione della prima parte del contratto nazionale (quella riguardante gli investimenti ed i programmi produttivi) in modo da realizzare « il controllo democratico sulla produzione e sullo sviluppo aziendale ». Anche oggi, alla tribuna della Conferenza, sono saliti degli studenti. Gli universitari fiorentini avevano organizzato un corteo per le strade della città. Tra i sindacalisti e gli studenti era però stato raggiunto un accordo preventivo: due universitari avrebbero potuto accedere nel Palazzo dei Congressi, per esporre il punto di vista dei giovani. Il corteo, formato da circa duemila persone, si è fermato a qualche metro dai cancelli e due giovani (Ugo di architettura e Pino di lettere) hanno letto 1 loro docu¬ menti dalla tribuna dei metalmeccanici. Fuori, i manifestanti, per tutto il tempo hanno urlato slogans: «Lavorare tutti, lavorare meno », « Panzieri libero », « Siamo grandi, siamo qui, anche senza il pei», «Sindacato, ora più che mai, sei con il padrone o sei con gli operai? », « Lama frustati », « La classe operaia non si astiene mai ». Quando i due giovani sono usciti, il corteo ha proseguito senza incidenti. La polizia ha sequestrato due borse di bottiglie incendiarie e proceduto a tre fermi. Nonostante le difficoltà che ancora esistono, la Conferenza dei metalmeccanici ha ribadito, nei documenti finali approvati questa sera, la piena disponibilità a proseguire il colloquio con gli studenti. Sergio Devecchi

Persone citate: Andreotti, Lettieri, Olivetti, Panzieri, Sergio Devecchi, Trentin

Luoghi citati: Firenze, Roma, Torino