In Belgio sciolto il Parlamento di Renato Proni

In Belgio sciolto il Parlamento Tindemans verso incerte elezioni anticipate il 17 aprile In Belgio sciolto il Parlamento (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 9 marzo. Il primo ministro Leo Tindemans, alla fine d'una breve seduta del Consiglio dei ministri, ha annunciato lo scioglimento del Parlamento, eletto tre anni fa, e ha indetto le elezioni generali in Belgio per il 17 aprile. Il documento di scioglimento del Parlamento è stato firmato nel pomeriggio da re Baldovino. Le elezioni anticipate erano diventate inevitabili dopo che la coalizione capeggiata dai cristiano-sociali di Tindemans aveva perso l'appoggio in Parlamento del gruppo vallone. Tindemans, sei giorni fa, aveva reagito alla defezione destituendo i due ministri valloni e facendoli sostituire. La crisi politica del Belgio ha due origini: quella tradizionale dell'ostilità tra i gruppi linguistici dei fiamminghi e dei valloni francofoni, e quella di carattere economi¬ co. L'inflazione annua è con-tenuta nei limiti del 9 per cento e di conseguenza il franco belga, che fa parte del serpente monetario, si mantiene forte, ma a prezzo di far aumentare la disoccupazione oltre la soglia dei duecentomila. Il governo di Tindemans è giudicato di centro-destra e ha soprattutto difeso gli interessi della classe media. I sindacati socialisti cristiani sono così stati obbligati ad unirsi ai massicci scioperi proclamati nell'arco di cinque settimane, che stanno sconvolgendo la vita produttiva del Paese. A parte i problemi economici, che sono comuni a tutta l'Europa, il Belgio non riesce a risolvere i problemi comunitari tra i due gruppi linguistici. Tutto ciò avviene mentre la Vallonia, una regione che una volta era all'avanguardia del progresso economico, sta decadendo per ragioni storiche, mentre le zone 1 fiamminghe, una volta de¬ presse, stanno emergendo con il nuovo polo di sviluppo attorno al porto di Anversa. I valloni chiedono quindi l'autonomia e una specie di piano di «riconversione industriale». Il nocciolo della questione comunitaria è rappresentato da Bruxelles, che i valloni vogliono inclusa nella regione francofona, una proposta che i fiamminghi contestano con durezza. Il governo di Tindemans era sostenuto dai democristiani, dai liberali e dai valloni, ma questi ultimi hanno origini ideologiche di sinistra e sono sempre stati a disagio nell'attuale governo, tanto che il premier ha dovuto procedere a sette rimpasti in tre anni. La decisione di Tindemans di restare in carica assieme ai suoi ministri, pur sciogliendo il Parlamento, "è stata definita oggi «un colpo di Stato» dall'opposizione, che si è detta colta di sorpre-1 sa dall'annuncio della data delle elezioni anticipate. Tindemans, domenica 17 aprile, si gioca la carriera politica, assieme al futuro del suo partito. Non è possibile fare previsioni sull'esito delle elezioni, ma è evidente che il nuovo governo che uscirà dalla consultazione popolare dovrà essere ancora una volta di coalizione. Essa potrebbe essere dominata, tuttavia, dai socialisti, che sono un partito assai moderato. I comunisti hanno pochissimi seggi. Tindemans, un tempo chiamato «il saggio dell'Europa» per un rapporto da lui fatto sull'unificazione europea che è stato poi bruscamente archiviato dai governi della Cee, non è mai riuscito a divenire in patria un uomo di prestigio, benché gli si riconosca una certa efficienza di stampo germanico. Il Parlamento belga è formato da 211 deputati e 108 senatori. Renato Proni

Persone citate: Baldovino, Leo Tindemans

Luoghi citati: Anversa, Belgio, Bruxelles, Europa