Due fratelli muoiono alla vigilia dei funerali del fratello minore

Due fratelli muoiono alla vigilia dei funerali del fratello minore Verona: forse la tragedia provocata da una stufa Due fratelli muoiono alla vigilia dei funerali del fratello minore Sono Gianni, Mario e Antonio Giacomi: avevano 28, 27 e 18 anni - Il più giovane era stato stroncato da una trombosi ; Mario era portiere in seconda del "Pescara calcio" (Dal nostro corrispondente) Verona, 9 marzo. Tre fratelli veronesi — tra i quali Mario Giacomi, portiere in seconda del «Pescara» e della nazionale militare dì calcio, sono morti nel giro di tre giorni. Il primo, Antonio, 18 anni, era deceduto domeni- ca al centro di rianimazione dell'Ospedale Maggiore di Verona, dov'era stato ricoverato per trombosi e, questa mattina, dovevano svolgersi i suoi funerali. I fratelli, Mario di 27 anni e Gianni di 28, sono stati però trovati morti nella loro camera. Era andata a svegliarli la fidanzata di Mario, Giovanna Cassarli, 24 anni, commessa in un negozio di Verona. Erano le 7. La ragazza aveva bussato alla porta della stanza ed aveva avvertito che era l'ora di alzarsi per il funerale. Dieci minuti dopo Giovanna Cassarli, non vedendo uscire i due fratelli, è entrata nella camera. «Sembravano addormentati — ha raccontato oggi pomeriggio — cosi mi sono avvicinata, ho chiamato ancora e poi ho toccato Mario. Non ha reagito. Ho intuito che era accaduto qualcosa di grave, ma non potevo immaginare che fossero morti. Ho pensato ad un malore. Ho chiamato il padre, Carlo, e poi sono svenuta» . Qualcuno ha telefonato a un medico amico di Mario, il dott. Agostino Franzoni, cardiologo, fino all'anno scorso medico del «Verona», il quale è giunto nel giro di un quarto d'ora. Ma i fratelli erano morti. E' difficile in questo momento fare ipotesi sulle cause del decesso: si parla d'intossicazione da ossido di carbonio o di un'errata dose di tranquillanti presa dai due fratelli per dormire dopo due giornate di tensione per la morte di Antonio. Domani al Policlinico l'autopsia sarà compiuta dal prof. Querci, direttore dell'Istituto di medicina legale dell'università. Solo allora si conoscerà la verità, oggi avvolta nel mistero, tra dubbi, perplessità, supposizioni. C'è un ulteriore fatto. Giovanna Cassani è stata ricoverata al reparto rianimazione dell'Ospedale Maggiore con lievi sintomi d'intossicazione da ossido di carbonio. Oggi pomeriggio, visto che reagiva bene alle cure, è stata dimessa. E' ora nella casa dell'allenatore in seconda del «Verona», Gigi Mascalaito. «Sto meglio — ha detto — anche perché la dose di gas che ho assorbito entrando in camera è stata modesta». Questa sua frase avvalorerebbe l'ipotesi di un'intossicazione da gas, scartando quella dei tranquillanti. La camera ha il riscaldamento centrale ma c'è una stufetta nel bagno al piano inferiore, situato proprio sotto la camera dove dormivano i due fratelli. Bi sogna anche ricordare che Mario e Gianni Giacomi, per potersi addormentare, verso mezzanotte avevano preso una camomilla con alcune gocce di un cardiotonico, il Micoren e, pare, una pastiglia di Valium, un tranquillante, Secondo alcuni medici, questa miscela può sprigionare ossido di carbonio. In serata però si è fatta sempre più concreta l'ipotesi che la morte sia stata provocata dalla stufetta del bagno, con il gas che ha raggiunto la camera, con il pavimento in legno, risparmiando invece Giovanna Cassani, che dormiva in una stanza vicina con il pavimento in moquette. Questa tragedia ha destato un'impressione indescrivibile a Verona, in particolare negli ambienti sportivi. Stamane per i funerali di Antonio Giacomi si erano dati appuntamento nella frazione di Chievo, dove abita la famiglia del calciatore (i genitori avevano solo i tre figli morti) Valcareggi, Tavellin, Mascalaito Fiumi del «Verona», ed alcuni dirigenti del «Pescara Calcio». Sbigottiti, incapaci di parlare, hanno appreso la notizia della morte di Mario Giacomi e del fratello. Valcareggi è poi andato allo stadio per l'allenamento del «Vero na». «Sarebbe stato meglio che non ci fossimo neppure allenati — ha detto per tutti i giocatori il capitano Sirena — perché la morte dì Mario ci ha colpiti duramente. Era un amico carissimo, un ragazzo d'oro». f. r. Mario Giacomi Verona. Antonio e Gianni Giacomi (Telefoto Ansa