Infezioni virali nelle gestanti di Angelo Viziano

Infezioni virali nelle gestanti Infezioni virali nelle gestanti Angelo Viziano P roteggere la donna gravida contro il rischio di infezioni virali (virosi) — anche di certune ritenute generalmente benigne, facilmente superabili o addirittura passabili quasi inavvertite nella donna normale — è un impegno pressante, al fine di diminuire l'incidenza per loro causa di malformazioni congenite o altri guai nei nascituri. Pertanto crescente attenzione va richiamando lo studio di talune virosi oggi riconosciute precisamente di interesse materno-embrio-fetale, capaci di propagarsi dalla gravida al prodotto del concepimento, embrione o feto. Fortunatamente, a quanto sinora noto, tra l'elevato numero di virus cui si può essere esposti solo una schiera relativamente piccola, ma non trascurabile, ha dimostrato attitudine a tale trasferimento. Il virus per primo indiziato è stato il rubeolico, della rosolia. Sospettato da tempo, venne da Gregg decisamente responsabilizzato qualche lustro addietro inizialmente di alterazioni oculari, cerebrali e cardiovascolari (sindrome di Gregg). Conferme da altri inquirenti si succe- dettero con sintomatologie pressoché analoghe, comprendenti anche sordità sempre più attendibili nelle facilitanti occasioni di grandi ondate epidemiche della malattia. Oltre al dramma umano, il costo delle cure mediche e dei corsi speciali per agevolare l'inserimento dei bambini menomati dalla rosolia è stato di quasi un miliardo di dollari. In attesa della realizzazione di un vaccino preventivo — oggi operante — (con le dovute indicazioni e le controindicazioni ad esempio in gravidanza) si diffuse allora la tendenza ad agevolare possibilmente il contagio della rosolia (benigna in condizioni normali) tra le giovani in età prematrimoniale, sì da arrivare alla gravidanza con una precostituita immunità naturale. Sulla scia delle accertate vicende del virus rubeolico, altri virus, specie il citomegalovirus, l'herpes simplex, quello della varicella, quello del vaiolo, quello dell'epatite virale ed i pur sospettati virus dell'in¬ fluenza, della pertosse, della parotidite epidemica sono ora sotto avanzate inchieste. Una approfondita messa a punto — di recente pubblicazione — di tutti i lati del complesso problema è stata compiuta da una squadra di ricercatori della Divisione malattie infettive dell'Ente Ospedali «Galliera», di Genova. Essa ha il merito di fornire al medico pratico un aggiornamento relativo a ciascuna delle virosi in causa, con i singoli provvedimenti profilattici che talora egli può essere chiamato a porre in atto nell'interesse della gestante e del nascituro. Ma quando e per quali vie i virus della gestante penetrano nel prodotto del concepimento? Per lo più ciò avviene durante la viremia (fase della malattia in cui si ha una tumultuosa presenza di essi nel sangue circolante) e la diffusione di tali agenti infettivi arriva a segno nella creaturina in formazione appunto per via sanguigna attraverso la placenta (via transplacentare). Consulenza scientifica del prof. Ezio Minetto

Persone citate: Ezio Minetto

Luoghi citati: Genova