Critiche socialiste in Comune a scelte del piano urbanistico

Critiche socialiste in Comune a scelte del piano urbanistico Il dissenso espresso da Biffi in Consiglio Critiche socialiste in Comune a scelte del piano urbanistico Soprattutto per la destinazione di corso Marche a zona di servizi - Il pli chiede piani di settore: trasporti, industrie, edilizia, centro storico Lo sviluppo urbanistico di Torino negli Anni 80, dall'edilizia popolare al recupero del centro storico, dai problemi della collina a quelli del servizi, dall'Università agli insediamenti industriali, è stato ieri sera al centro del dibattito in consiglio comunale. Una discussione vivace dalla quale sono emerse le diverse posizioni, all'interno della maggioranza, tra pei e psl. Il primo intervento, lungo e articolato, è stato dell'assessore RadLcioni che ha Illustrato le linee generali proposte dalla Giunta e contenute nel « documento 10 ». « Di fronte alla realtà degradata — ha detto — aggravata dalla crisi economica, densa di problemi irrisolti (molti dei quali irrisolvibili a tempi brevi), l'amministrazione comunale intende dare una risposta anche attraverso una politica urbanistica che abbia come riferimento i nuovi valori emersi dalle lotte degli ultimi anni, che sia capace di risolvere concretamente i problemi attraverso la mobilitazione di tutte le risorse private e pubbliche, disponìbili a ogni forma di sperimentazione purché questa consegua gli obiettivi fissati ». L'assessore ha quindi ricordato 1 binari lungo 1 quali si è mossa l'attività dell'assessorato all'Urbanistica In questi mesi. Casa: « La scelta di fondo è costituita dal risanamento edilìzio ed ambientale al quale devono partecipare finanziamenti pubbltct e forze imprenditoriali private, accelerando la predisposizione di nuovi piani per edilizia popolare e nuove convenzioni con i privati ». Industrie: si intende affrontare 11 problema di ricollocare altrove 23 mila lavoratori selezionando le imprese, difendendo i livelli occupazionali, definendo le nuove destinazioni attraverso un confronto con tutte le forze politiche e con le componenti economico-sociali interessate. Terziario: finora enti statali, itillili i iiiiiiminiiiiii iiiiiiiiiiiiii istituti bancari e previdenziali, Università e Politecnico hanno cercato le proprie sedi nelle zone centrali della città. L'amministrazione vuole ora offrire soluzioni adeguate e corrispondenti alle linee di assetto territoriale. Montanaro (de) ha criticato queste scelte perché affrontano la politica urbanistica in termini cittadini e non comprensorlall. « Il documento 10, come Indicazione dì fini e di mezzi, e il successivo "documento 363", come proposta operativa, ipotizzano una struttura limitata a Torino e quindi in contrasto con la realtà emersa dal piano territoriale di coordinamento, dal disegno-legge regionale sulla tutela e uso del suolo, dalla recente legge statale sull'edificabilità dei suoli. Alla base della nostra politica urbanistica resta la delibera approvata nell'aprile '75 con ì voti de e psi ». ghi — ha detto — nel frattempo avremo un periodo transitorio di pura salvaguardia che tenderà a comprimere sia le iniziative residenziali, sia quelle relative agli insediamenti produttivi ».

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