Sci, la Coppa resta da giocare di Giorgio Viglino

Sci, la Coppa resta da giocare Le gare americane di Sun Valley non rilanciano il solo Stenmark Sci, la Coppa resta da giocare Tornano in lizza gli statunitensi, i due elvetici Hemmi ed anche gli azzurri sono in netto progresso - Nel settore femminile ormai certo il trionfo della Morerod La Coppa del Mondo ha trovato una nuova dimensione nelle due gare tecniche disputate in America, a Sun Valley. Nell'arco breve di tre giorni Stenmark che era stato pericolosamente avvicinato in Giappone da Heidegger e che nelle gare di Furano aveva palesato un calo di condizione preoccupante, è ritornato al miglior rendimento conquistando un secondo posto In slalom e tornando finalmente alla vittoria In gigante. Contemporaneamente è venuto il crollo di Heidegger, cedimento previsto dall'inizio di stagione visto il tipo di sciata condotta dall'austriaco, tutta basata sulla potenza e quindi sulla condizione di forma ottimale; Heidegger del resto ha tenuto fin troppo a lungo se si considera che il gioco di Coppa, la necessità di eccellere sempre, logorano i nervi in modo incredibile e nessuno (tranne Thoeni e compreso Stenmark) è mai riuscito al primo anno di Inserimento al vertice a reggere II ritmo fino in fondo. Tra queste constatazioni e un pronostico di Coppa ne passa ancora. Le due discese di Heavenly Valley, o forse le discese europee se si constaterà l'Impossibilità di gareggiare in California, non contano molto se non per rilanciare Klammer nel ruolo di guastatore psicologico. Poi però seguono la bellezza di cinque tra slalom e giganti da disputarsi in Norvegia, Svezia e Spagna, che possono ribaltare tutto. I risultati delle gare americane rilanciano infatti tutti gli altri protagonisti di Coppa a cominciare proprio dagli statunitensi che sono dei veri fenomeni d'Incostanza. Phil Mahre, che mal in slalom aveva dato prova di essere Irresistibile, vince una gara e davanti a Stenmark; il suo gemello Steve, che sembrava aver dimenticato come si fa a sciare, torna In lizza per la prima volta a Sun Valley e stampa un terzo posto; Cary Adgate, pelo rosso e faccia da bimbo discolo, si scopre glgantlsta fra i migliori. Poi ci sono gli Hemmi, non più soltanto Helni, ma anche II baffuto Christian, efficaci e costanti. E Infine anche gli azzurri che tra una zoppla e l'altra cominciano a mettere insieme scampoli di gara più che discreti. Tenendo d'occhio il gigante che è punto caldo della crisi, il sesto tempo di Gustavo Thoeni nella prima manche, con un clamoroso errore a metà percorso, è sinonimo d'eccellenza cosi come lo scatenarsi di Gros nella seconda che lo ha riportato sotto al primi, fino a un quarto posto che per lui in gigante non era mal arrivato, dopo la crisi di gennaio. Poi c'è Noeckler che da questa tournée ottiene I maggiori benefici riuscendo a cogliere risultati ottimi sull'onda di una freschezza fisica che gli viene dai suoi diciannove anni. In slalom nessun successo ma i tempi migliori di manche (Thoeni), l piazzamenti complessivi. Nel complesso qualcosa si muove e dal momento che anche In Europa chi resta è tornato a vincere (Strlcker ieri In un gigante disputato a Merlngen) o a piazzarsi vicino (De Chiesa In slalom di Coppa Europa) c'è ragione di credere che la stagione si avvìi alla fase conclusiva In parabola crescente. Nel settore femminile Lise Marie Morerod ha vinto la sua prima Coppa del Mondo. Il pericolo che le viene da Anne Marie Proell è ormai soltanto teorico visto che la fuoriclasse austriaca dovrebbe vincere le due discese ancora in programma e poi battere la rivale diretta nell'ultimo gigante. • Boubou » sorride più del consueto dopo l'ultimo successo e rilascia dichiarazioni fondamentalmente divertenti: • Non bisogna prendersela troppo quando si perde e godere in pieno quando si vince. Un po' come con gli uomini: se ne perdi uno non ti crucciare, ne troverai altri e vincerai tu ». Con quel musino che si ritrova, e quel fisico minuto ma curvilineo, la bella svizzera ha sicuramente ben poche difficoltà di caccia, così come con quel suo sciare aggressivo, «maschile» quasi, non ha molto da preoccuparsi delle rivali. La Proell dal canto suo ha presunto un po' troppo da se stessa, rientrando in gara dopo un anno di inattività senza una preparazione seria: ha fatto anche troppo, e se ritornerà all'applicazione consueta sarà nuovamente un pericolo nella prossima stagione. A farle questo discorso direttamente si riceverebbe un bello sbuffo di fumo in faccia, prodotto della ennesima sigaretta della signora Moser. Giorgio Viglino

Luoghi citati: America, California, Europa, Giappone, Merlngen, Norvegia, Spagna, Svezia