Termina il primato italiano dei "ponti,,

Termina il primato italiano dei "ponti,, Termina il primato italiano dei "ponti,, Sono abolite 7 festività la legge entra in vigore (Dalla redazione romana) Roma, 7 marzo. Da domani scompaiono sette festività, a cominciare dall'imminente S. Giuseppe, e cambia un'abitudine trentennale radicata ormai nel costume italiano. Difatti la legge che sopprime le sette festività infrasettimanali e di conseguenza ì possibili «ponti» è comparsa stasera sulla Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore domani che è, appunto, «il giorno successivo a quello della pubblicazione», come specifica il quarto e ultimo articolo del provvedimento. Di conseguenza, come avevamo previsto, cade sotto la mannaia anche la testa di S. Giuseppe. La legge che si porta via i ponti, o li rende molto rari, ha il numero progressivo 54 e la data del 5 marzo 1977, quando è stata firmata dal Presidente della Repubblica per la promulgazione. Il fatto che sia stata pubblicata stasera costituisce un primato politico-tecnico per le leggi, eccezion fatta per i decreti-legge che sono inclusi immediatamente nella «Gazztta Ufficiale », talvolta con edizione speciale. Approvata in via definitiva giovedì 3 marzo dalla Commissione lavoro della Camera, questa fatidica legge ha completato in tre giorni una complessa trafila perché «doveva» esser pubblicata subi¬ to: firma del presidente del Consiglio, firma dei ministri del Lavoro, del Tesoro, della Pubblica Istruzione, della Giustizia; firma del Capo dello Stato, «visto» del guardasigilli. Poi, la pubblicazione. Le feste soppresse o spostate agli effetti civili sono: Epifania (6 gennaio), S. Giuseppe (19 marzo). Ascensione (maggio), Corpus Domini (giugno), Ss. Pietro e Paolo (29 giugno), Festa della Repubblica (2 giugno) e Anniversario della Vittoria (4 novembre), queste ultime due trasferite alla prima domenica di giugno e di novembre. In queste sette giornate, se feriali, si dovrà lavorare e andare a scuola, senza riduzioni di orario (speriamo che nelle scuole si ricordi, almeno, la festa della Repubblica e quella del 4 novembre). I lavoratori saranno retribuiti il 2 giugno e il 4 novembre come nelle giornate festive; le altre cinque festività, se lavorate, verranno pagate come giornate doppie, senza maggiorazione festiva. Questo accordo, valido nell'industria, scadrà nel gennaio del '78 e il discorso si riaprirà fra Confindustria e sindacati. Per estensione, l'accordo viene applicato, quest'anno, agli altri settori lavorativi. Vi è anche la possibilità, qualora i dipendenti accettino che non vengano pagate, che le sette ex festività siano raggruppate per un recupero du¬ rante le ferie o a fine anno nelle imprese che lo concordino con i sindacati. Restano valide le seguenti festività: Capodanno (1 gennaio). Lunedi dell'Angelo (il giorno dopo Pasqua), 25 Aprile, 1" Maggio, Assunzione (Ferragosto, 15 agosto), Ognissanti (1 novembre), Immacolata Concezione (8 dicembre), Natale (25 dicembre), S. Stefano (26 dicembre), festa del patrono locale. Da diciassette festività infrasettimanali, che ci davano un primato mondiale con il Brasile e il Messico, siamo scesi a dieci, dopo l'abolizione delle sette giornate sancita dalla legge. I ponti che muoiono quest'anno sono i seguenti: Ascensione, ohe cadendo giovedì 19 maggio avrebbe reso possibile un ponte di quattro giorni, sino a domenica 22 maggio; altrettanto va ripetuto per il 2 Giugno (giovedì), per il Corpus Domini (giovedì 9 giugno), per il 4 Novembre (venerdì). Poiché il 25 Aprile cade il lunedì, il 1° Maggio di domenica, non rimane che un « ponticello », programmabile con accortezza per Ognissanti, 1 novembre che, venendo di martedì, permetterà tre giorni di vacanza includendovi la domenica e il lunedì, che chiuderanno il mese di ottobre, e un « ponte » per l'Immacolata (l'8 dicembre).

Persone citate: Aprile, Epifania, Giugno, Novembre

Luoghi citati: Brasile, Messico, Roma, Ss. Pietro