Sfogliando la "Riviera,,

Sfogliando la "Riviera,, La rivista esce dalle biblioteche Sfogliando la "Riviera,, La Riviera Ligure, a cura di Edoardo Villa e Pino Boero, ed. Canova, pag. 258, L. 4000. Pino Boero: « La Riviera Ligure ». Indici, Quaderni del Centro studi di letteratura italiana in Liguria « Mario Novaro », Ediz. Scheiwiller, pag. 112, L. 5000. Collocata fra i documenti, se non fondamentali, certo molto significativi di quel primo Novecento che è da tempo considerato il periodo più vivo e vitale della nostra cultura contemporanea, la rivista « La Riviera Ligure » diventa ora accessibile e avvicinabile direttamente per merito di Edoardo Villa e Pino Boero, che ne hanno curato un'essenziale antologia (e il Boero ha, inoltre, compilato gli utilissimi indici) uscendo fuori da quel tanto di leggendario che l'ha sempre circondata come il periodico su cui scrissero Gozzano e Ungaretti, Pascoli e Alvaro Campana e Cecchi, Bontem pelli e Boine, De Pisis e Go voni, Jahier e Moretti, Papi ni e Rebora, Pirandello e Saba, Sbarbaro e Slataper, Soffici e Roccatagliata Ceccardi, ma che risultava presso che introvabile anche nel le biblioteche. La « Riviera Ligure » dura dal 1895 al 1919, che è, per una rivista, un tempo ben lungo, soprattutto se si tiene conto dell'inquietissimo periodo storico e degli eventi che si svolgono fra queste due date. Ma il dato più curioso della rivista è che essa nasce e ha vita come bollettino pubblicitario dell'Olio Sasso di Oneglia, cioè è l'esempio di una collaborazione fra industria e letteratura e fra pubblicità e letteratura certamente molto precoce in ambito italiano. Le prime annate, fino al 1899, rivelano più chiaramente l'intento pubblicitario, e non presentano che contributi molto provinciali su aspetti, luoghi, figure del mondo ligure. Col 1900 assume la responsabilità della rivista (chu arriva sorprendentemente, proprio in virtù del carattere pubblicitario, alle centomila copie in pochissimi anni) il poeta Mario Novaro, che dal 1904 ne sarà dichiaratamente il direttore: e la « Riviera Ligure», allora, si trasforma radicalmente, accogliendo nelle sue pagine gli scrittori già noti o ancora giovanissimi e alle prime armi, ma in ogni caso più vivi e significativi del tempo. Giustamente il Villa, nella premessa all'antologia della rivista, insiste sull'opera discreta ed equilibrata svolta da Mario Novaro, uomo di grande sensibilità e di gusti raffinati, ma anche capace di intelligenti aperture nei confronti della nuova cultura che, spesso tumultuosamente e confusamente, andava formandosi nei primi anni del Novecento. Se, a differenza di altre riviste del primo Novecento, come « Hermes », « Il Regno » e, soprattutto, « La Voce », la rivista di Oneglia non ebbe un programma preciso, né coagulò intorno a sé un gruppo di intellettuali e di autori con una ben determinata poetica, tuttavia il suo eclettismo (a parte alcune concessioni un poco troppo corrive a scrittrici men che mediocri) non fu mai inerte e indiscriminato. Dietro l'apparente struttura antologica della «Riviera Ligure » sta una scelta molto attenta e avvertita, che consente alla rivista di presentare, per quasi vent'anni, uno spaccato sempre significativo della situazione della letteratura italiana del tempo, fra tradizione e rinnovamento; e se l'aristocratico e schivo gusto del Novaro fece sì clie fuori della rivista rimanesse il futurismo (e ogni altra esperienza d'avanguardia), tuttavia si deve pensare a come, nei primi anni del Novecento, dovessero suonare «eretiche» e «scandalose» al lettore anche colto pagine come quelle del romanzo di Boine II peccato, che, per di più, aveva come sfondo la provincia dove la rivista era stampata, oppure i parlati e colloquiali versi di Emilio Cecchi, di Gozzano, di Civinini, di Moretti, o le prose e le poesìe di accanito scavo d'anima di Sbarbaro e di Rebora, o le aspre e violente pagine di Slataper, l'impressionismo di Soffici, le poesie di Ungaretti e di Saba, l'ironica prosa di Jahier o, dello stesso Jahier, l'antiretorico discorso sulla guerra di Con me e con gli alpini. Il valore e l'interesse della rivista sono da misurare, in un certo senso, quantitativamente, cioè sull'ampiezza e sulla varietà delle presenze letterarie che vi sono accolte; ed è davvero difficile trovare, per i primi vent'anni del Novecento, un altro luogo dove abbiano potuto confrontarsi esperienze così vive e diverse e anche opposte, e anche un'altra testimonianza più completa della pluralità delle ricerche e delle posizioni culturali. Si aggiunga che, dal pl914 al 1916, sulla « Riviera Ligure » è pubblicata la rubrica critica Plausi e botte di Boine, che costituisce ancor oggi uno dei più alti esempi di critica militante che mai si siano avuti in Italia per la acutezza e la decisione del giudizio e per l'impegno umano che lo detta. G. Bàrberi Squarotti

Luoghi citati: Gozzano, Italia, Liguria