"Re,, Nicholson contro l'illusione del successo

"Re,, Nicholson contro l'illusione del successo PRIME VISIONI SULLO SCHERMO "Re,, Nicholson contro l'illusione del successo "Tentacoli", una gigantesca piovra imparentata con "Lo squalo" Il re dei giardini di Marvin, di Bob Rafelson con Jack Nicholson, Bruce Dern, Ellen Burstyn. Julia Ann Robinson. Stati Uniti, 1973, colori. Drammatico. Cinema Dorla. Jack Nicholson e II regista Bob Rafelson di nuovo insieme. La fortunata coppia di Cinque pezzi facili arriva sul nostri schermi con quattro anni di ritardo, grazie al piccolo • festival - Nicholson • che II mercato cinematografico ha allestito per spremere fino In fondo il nome d'oro dell'attore. Dopo l'Oscar per II Cuculo sono stati perlustrati I magazzini alla ricerca di qualsiasi pellicola possa puntare sul richiamo pubblicitario del divo. Sono cosi arrivati Yellow 33, Conoscenza carnale (poco sfruttato commercialmente alla sua prima uscita) e altri vecchi film (anche In tv) dove il suo volto e il suo sorriso ormai mitico apparivano anche soltanto per pochi minuti In ruoli del tutto marginali. // re del giardini di Marvin è del 1973. Racconta la storia di due fratelli: David (Nicholson) filosofo e Introverso e Jason (Bruce Dern) sognatore, avventuriero, millantatore. David lavora In una piccola stazione radiofonica. Al microfono offre brandelli della sua vita, un po' veri un po' inventati, come esempi di analisi esistenziale: sono autentiche sedute psicanalitiche attraverso le quali il narratore cerca per primo giustificazioni e verità. Una telefonata interrompe la sua trasmissione in diretta. E' il fratello che chiama da Atlantic City per coinvolgerlo in una sua grande illusione destinata a tragico naufragio. Jason vive nel mito del successo: uomo dal mille plani sempre in cantiere, egli passa da una delusione all'altra respingendo tenacemente l'idea della sconfitta. In una metropoli balneare angosciosamente deserta, cupa di grigi cieli invernali e frustata da un mare minaccioso, Jason sta progettando di partire con le sue donne (la matura Sally e la giovane Jessica) verso un'isoletta paradisiaca nelle Hawaù. Vuole comperarla, costruire night, casino, alberghi, farne un centro di vacanze da sogno. Ma Jason, ancora una volta, bara con se stesso e con le persone che lo circondano. Il mallevadore della sua impresa finanziaria dovrebbe essere un boss negro della mala locale che Invece lo scarica e lo diffida ad usare il suo nome negli assurdi affari Intrapresi. David fa fatica a capire il fraJ$ fello, il ménage con le due donne, i contatti con i gangsters, le illusioni che sembrano animarlo come dati di una realtà certa. C'è solo un momento di coinvolgimento. Intorno al finto show per l'elezione a Miss America di Jessica, l'intellettuale deluso e il « pioniere » sognatore sembrano aver trovato un momento « nazionalistico > di intesa. Ma le due anime dell'America, quella razionale, autocritica e quella fiduciosa nei miti del successo, sono separate e sembrano inconciliabili. Soltanto alla fine, quando Sally respinta ucciderà Jason, David capisce che il suo aluto era indispensabile al fratello. Tornato alla sua « radio-psicanalisi ■ avrà forse il primo momento di sincera confessione. E con le immagini dei due ragazzini che tanti anni prima giocavano insieme sulla spiaggia l'allegoria dell'incomunicabilità tra le due ideologie esistenziali si chiude amaramente. Esaurita la carica di rabbia e ribellione che vibrava sotto la pelle del protagonista di Cinque pezzi facili, Rafelson sembra affidare a questa pellicola i dolorosi ripensamenti di una sconfitta. Il cinismo di Jason (• La vita è come II Monopoli: tutto si compra e si vende »), la confusione di David (« ma In questo manicomio della vita chi è veramente pazzo? »), trovano nella gravità delle cadenze narrative, nell'atmosfera fotografica di Uovacs, nei colori plumbei, negli sfondi gelidi e scostanti, la giusta tensione stilistica, Bruce Dern, Ellen Burstyn (L'esorcista), Julia Ann Robinson sono Interpreti di grande efficacia. Nicholson aggiunge alla sua consueta bravura la totale assenza del successivi vezzi gigioneschi. Anche il titolo si ispira al Monopoli: i • giardini di Marvin > sono una delle proprietà più contese e redditizie nel mini-gioco dei capitalismo. g. c. ★ ★ Tentacoli di Oliver Hellman, con John Huston, Shelley Winters, Bo Hopkins, Henry Fonda, Delia Boccardo. Italiano, a colori. Cinema Reposi. (a. v.) I «tentacoli» sono quelli di un'enorme piovra che fa strage di bagnanti, croceristi, marinai, subacquei al largo di Solano Bcach, cittadina balneare della California non lontana da Los Angeles. L'immane mollusco è stato destato dal millenario letargo causa le scariche elettriche prodotte dalle apparecchiature usate in lavori sul fondo marino. Le vittime non si contano, afferrate in acqua oppure a bordo di panfili e cabinati di lusso, vengono trascinate dal mostro crudele negli abissi del Pacifico tra fragori assordanti che vanno dall'iperbolico ingrandimento delle martellate d'un battilastra allo scroscio mille volte ingigantito d'un comune sciacquone. L'unica sorpresa è come il catastrofico polpo viene distrutto. Tentacoli si presenta come un prodotto commerciale di largo consumo. Appunto perché tale, aveva bisogno d'un soggetto non solo scritto c sceneggiato meno elementarmente, ma anche ricalcato con minore sfacciataggine su quello dello Squalo, film che peraltro era anche diretto da un capace regista. Nel caso odierno, invece, meglio del director in titolo si comporta Nestore Ungaro, responsabile di «regia e coordinamento delle sequenze in mare», alcune delle quali altamente suggestive. Ad esse prende parte il sub Enzo Bottesini. Nel cast, professionisti hollywoodiani di buon nome, capeggiati da John Huston, si mischiano ad interpreti italiani di levatura non primaria. %k ili I Jack Nicholson

Luoghi citati: America, Atlantic, California, Los Angeles, Stati Uniti