Canzoni d'amore come una volta di Francesco Fornari

Canzoni d'amore come una volta Sanremo: il Festival punta sugli «ospiti» Canzoni d'amore come una volta (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 3 marzo. Barry White, superstar. II più famoso degli ospiti di questo ventisettesimo Festival della canzone italiana è arrivato. Per assicurarselo, Vittorio Salvetti ha pagato sessanta milioni: in cambio, il gigantesco compositore arrangiatore cantante produttore parteciperà alla finalissima di sabato, terrà un concerto domenica per il centenario del disco, altri due a Bologna e Milano. In discoteche specializzate: Salvetti, infatti, ha definitivamente accantonato l'idea di fare gli spettacoli nel Palazzo dello Sport. C'è aria di contestazione in giro, le questure hanno fatto sapere che sarebbero state molto preoccupate, il Coni, oltre all'affitto, aveva richiesto un'astronomica cauzione per tutelarsi in caso di incidenti. Stamane il cantante ha tenuto una conferenza stampa, facendo sapere che avrebbe risposto a tutte le domande che gli fossero state rivolte, senza preclusioni. Così abbiamo appreso che pesa 145 chili, che gli piace l'Italia, che è contento di essere venuto a Sanremo. Bersagliato dai flash dei fotografi, ha detto di considerare la sua voce «soltanto un elemento aggiunto alla mia musica». Ha dichiarato che «moltissimi nel mondo hanno tentato di copiare il mio "sound" ma non ci sono riusciti» e ha spiegato i motivi del suo successo: «Oggi, il mondo è pieno di cose tristi; la mia musica aiuta le persone a rilassarsi, le rende più allegre e crea l'atmosfera giusta». Sul fronte festivaliero, nessuna novità. Qualche baruffa fra l'organizzatore ed i discografici per gli abbinamenti dell'ultima serata, quando i cantanti si affronteranno in gara, a coppie. Sembra, infatti, che gli accoppiamenti decisi dal sorteggio non siano stati graditi: la sorte maliziosa si sarebbe divertita nell'abbinare tra loro i più quotati cantanti e complessi, quelli cioè che hanno maggiori probabilità di aggiudicarsi la prima tornata di voti ed entrare nella finalissima. In serata è stato finalmente raggiunto un accordo le coppie dei concorrenti che gareggeranno direttamente fra loro sono queste: La Strana Società contro Leano Morelli; gli Homo Sapiens con Daniela Davoli; i Matta Bazar e II Giardino dei Semplici; Napolitano Umberto contro i Santo California; gli Albatros con Donatella Rettore; Santino Rocchetti e il complesso Collage. Questa, finora, è l'unica tempesta che agita le tranquille acque di una manifestazione che denuncia preoccupanti sintomi di stanchezza Persone che hanno seguito il Festival dalle sue origini (e ricor dano ancora, sospirando, il successo di Nilla Pizzi, nel '51, con Grazie dei fiori (affermano (e sembrano seriamente preoccu paté) che «ormai anche Sanre mo ha perso la grinta». Stasera sul palcoscenico de] teatro Ariston si sono esibiti i primi sei partecipanti, presentati per la trasmissione radiofonica dalla graziosa Maria Giovanna Elmi. Ogni cantante o complesso ha avuto a disposizione un quarto d'ora per eseguire i motivi iscritti alla gara ed altri pezzi del proprio repertorio. Ognuno di loro era presentato da un «padrino»: personaggi affermati del mondo dello spettacolo scelti per tenere a battesimo questi «big» di domani. La serata è stata aperta dal complesso «La strana società» (padrino l'imitatore Franco Rosi), con Tesoro mio, storia di un innamorato che ha lasciato la sua donna ma poi ci ripensa e la segue nella notte a fari spenti immaginando con dolore che cosa accadrà nell'auto dell'altro, ferma nel buio con i vetri appannati. Santino Rocchetti (madrina Marina Fabbri, soubrette di Macario), con Dedicato a te, propone una canzone d'amore nella quale lui vuol «dedicare quel che resta a lei». Altro motivo sentimentale con Miele, presentato dal complesso «Giardino dei semplici» (madrina Loretta Goggi), sogno d'amore di un'estate impastata di miele, ma adesso qualcosa è cambiato, «è colpa degli esami». Biondissima, irruente, Donatella Rettore (padrino l'attore Duilio Del Prete) eliminata dal Festival del 74, si ripresenta con una canzone di sua composizione, Carmela, dedicata ad una mitica combattente della guerra civile spagnola. Gli « Homo sapiens» (padrino il cantante Franco Simoni) con Bella da morire cantano la storia di un amore adolescente che si consuma in una domenica mattina e non rimane altro se non «una maglietta lasciata sotto il letto». Altro motivo sentimentale (in questa prima serata c'è stato un «revival» delle canzoni d'amore) con Monica presentato dai «Santo California» (padrini due complessi: «Paco Andorra» e «Pennsylvania»), storia di due ragazzi che davanti alla scuola (contrariamente a quello che fanno i coetanei protagonisti di Porci con le ali) non parlano di sesso ma si limitano a dirsi «di sì». Francesco Fornari La bionda Donatella Rettore, una giovane protagonista del Festival di quest'anno, presenta la canzone « Carmela »