Non vuol dare brutti voti? Il professore è licenziato

Non vuol dare brutti voti? Il professore è licenziato Non vuol dare brutti voti? Il professore è licenziato (Dal nostro corrispondente) Bonn, 3 marzo. Ha un insegnante il diritto di non dare cattivi voti ai suoi allievi? Il problema è all'ordine del giorno in Germania, ha diviso l'opinione pubblica, interessa i governi regionali, ha provocato l'intervento della magistratura e della polizia. La disputa è sorta in seguito al rifiuto di un giovane professore di ginnasio, Eberhard Schneider, di appioppare i due voti peggiori, il 5 e il 6, corrispondenti ai nostri 2 e zero (in Germania il voto migliore è l'I, il 3 è la sufficienza). Schneider, che insegna tedesco a Delmenhorst, nella Bassa Sassonia, afferma che il 5 e il 6 sono antipedagogici, anziché spronare gli allievi li spaventano, li frustrano, li demoralizzano: un 4 lascia loro sempre la speranza di un miglioramento. Per spiegare i motivi pedagogici della sua decisione, il professore ha convocato tre settimane fa una conferenza delle famiglie degli allievi. Ma un gruppo di genitori ha organizzato una controassemblea, durante la quale è stato deciso di boicottare la scuola se l'insegnante non si fosse impegnato a distribuire i cattivi voti «come si conviene». Schneider però non si è dato per inteso, applaudito dagli allievi. Il risultato è stato: sospensione immediata dall'insegnamento, sotto l'accusa di insubordinazione e di violazione dei regolamenti scolastici, apertura di un'inchiesta disciplinare e denuncia alla magistratura. Venerdì scorso l'insegnante è stato convocato dinanzi alla corte amministrativa di IIdenburg. Ma poiché al suo avvocato non era stato permesso di prendere visione dell'atto d'accusa, non si è presentato. Lo ha fatto ieri, accompagnato da due allievi. A costoro però è stato vietato di assistere al suo interrogatorio. Della vicenda si occupa il governo regionale. L'insegnante è sempre senza lavoro, il collega che lo ha sostituito si è affrettato a distribuire in abbondanza i 5 e i 6, applaudito dai genitori che chiedono maggiore severità. E' previsto un ricorso alla Corte Costituzionale, la quale dovrà decidere se una persona può venire privata del lavoro perché, come sostiene l'avvocato, di Schneider, «si rifiuta di essere troppo severa» , o, in altre parole «che è troppo buona». t. s.

Persone citate: Eberhard Schneider, Schneider

Luoghi citati: Bassa Sassonia, Bonn, Germania