Presidente tollerante di Luca Giurato

Presidente tollerante Presidente tollerante (Segue dalla t* pagina) stata infatti più volte inter rotta, ed anche Ingrao ha chiesto un paio di volte all'oratore d'essere più breve. Gui e Tanassi hanno ascoltato l'intervento di D'Angelosante (e poi quello di Pontello) senza dar segni di nervosismo. L'ex ministro de riempiva fogli su fogli di un grande blocco giallo; Tanassi ascoltava attento, segnando ogni tanto qualche parola su un foglietto. D'Angelosante ha provocato in Gui una sola reazione, quando, in un passo del suo discorso, ha affermato che «le bugie pesano in un processo normale». Si è visto Gui agitare una mano, scrollar la testa: «Eh, le bugie, quali bugie». Piccoli, che gli sedeva accanto con tutto lo stato maggiore de, lo ha bloccato, mettendogli poi una mano sulla spalla. A questo punto una circostanza che, comunque possa essere giudicata, va comunque riferita. Nel corso della sua relazione, D'Angelosante si è lasciato sfuggire una frase: «Badate, tutti gli aerei cadono». Risate si erano levate dai banchi della de. Pochi minuti dopo, il sottosegretario Evangelisti ha appreso la notizia della caduta dell'«Hercules» in Toscana e si è precipitato in aula a comunicarla a Zaccagnini, Piccoli, Bartolomei. Un gruppetto di deputati de si è fatto intorno ad ascoltare e Gerardo Bianco, riferendosi a D'Angelosante, ha detto ai suoi colleghi: «E' uno gettatore ». Il relatore democristiano Pontello ha sostenuto la completa innocenza di Luigi Gui, ma, tornando sulle decisioni finali che egli adottò nei confronti di Tanassi, votando al¬ la Commissione inquirente per la sua messa in stato di accusa, ha detto che esistono forti dubbi e perplessità anche sull'eventuale colpevolezza dell'ex ministro socialdemocratico. «La sua posizione — ha precisato — per la sua delicatezza, esaminata sul piano processuale, pone a ciascuno di noi un vero caso di coscienza. Non possono non esistere dubbi in ordine all'attendibilità e verosimiglianza di accuse e chiamate di correo nei suoi confranti. La posizione problematica di Tanassi esige il massimo di riflessione ». Il resto della relazione è stato dedicato da Pontello alla difesa di Gui. Egli ha sostenuto sostanzialmente che « Gui non è responsabile ». Pontello ricava questa convinzione da una serie di fatti: Gui non ha mai avuto rapporti con Olivi, Melka e la società Ikarai, non conosce Antonio Lefebvre, Ovidio lo ha visto due sole volte, non conosce Camillo Crociani, non partecipò alla scelta degli Hercules, non seppe delle perplessità manifestate in ambienti militari per questa scelta, non fu a conoscenza dell'invio in Italia, da parte della Lockheed degli oltre due milioni di dollari delle bustarelle. « La lettera di intenti da lui sottoscritta — ha det¬ to ancora Pontello — non era quelle che la Lockheed voleva, tant'è vero che i dollari tornarono in America». Infine lo stesso Codwen, in una deposizione giurata alla « Security Exchange Commissioni) ha dichiarato non aver mai saputo da alcuno « che il signor Gui abbia ricevuto, o richiesto, promessa di denaro alla Lockheed, direttamente o indirettamente, a beneficio proprio o del proprio partito politico ». Il primo intervento, dopo le relazioni di D'Angelosante e Pontello, è stato del liberale Costa. Ha affermato che il pli contesta l'attuale normativa per la messa in stato di accusa dei ministri e chiede che per l'avvenire essi vengano sottoposti a giudizio della magistratura ordinaria, sia pure dopo la concessione dell'autorizzazione a procedere. « Quanto al voto » — ha concluso Costa — i parlamentari liberali « com'è espressione di libero convincimento, manifestano l'opportunità che sia la Corte costituzionale a giudicare ». Tra i discorsi, c'è stato un momento di commossa tensione. E' stato quando il presidente Ingrao ha dato l'annuncio ufficiale alle Camere della tragedia dell'aereo Hercules. Luca Giurato

Luoghi citati: Italia, Toscana