" Ultimatum,, gollista a Barre riapre una possibilità di crisi di Alberto Cavallari

" Ultimatum,, gollista a Barre riapre una possibilità di crisi Mentre lo "Herald Tribune,, attacca Poniatowski " Ultimatum,, gollista a Barre riapre una possibilità di crisi (Dal nostro corrispondente) Parigi, 2 marzo. Torna il tema di una crisi ministeriale francese sulla spinta dei conflitti elettorali. Una lettera di due pagine, redatta dai ministri gollisti, è stata indirizzata a Barre per chiedergli cosa intende lare a proposito «del problema della neutralità dei membri del governo nella campagna elettorale». La lettera collettiva, nata da un'improvvisa riunione di ieri, è stata consegnata a Barre da Olivier Guichard, ministro di Stato gollista, ministro della Giustizia, che appartiene con Poniatowski e Lecanuet al vertice del governo. Si è così concretizzata all'interno del ministero Barre quella tensione nata col conflitto Barre-Chirac, e che per un certo tempo è stata arginata. La lettera riflette le accuse di mancata neutralità lanciate la settimana scorsa da Chlrac contro i ministri giscardiani e praticamente apre un processo soprattutto a Poniatowski e Lecanuet. Nello stesso tempo si collega ad altre accuse di Chirac circa una «manipolazione giscardiana dei mezzi d'informazione televisivi» che i gollisti lamentano. Ma ciò che conta è che la polemica del partito gollista viene presa a carico dei ministri gollisti, che potrebbero fsdqsngtdimissionare in ogni momen- ] ato se la tensione dovesse aumentare. Secondo Le Monde si tratta di «un tentativo per dare a Barre l'ultima occasione d'evitare minaccia di crisi profonda registrata dal governo formato il 26 agosto». La lettera è stata portata da Barre a Giscard stamattina, prima del settimanale Consiglio dei ministri, e il Presidente ha discusso col primo ministro l'ultimatum gollista. Il fatto che Barre non abbia risposto immediatamente significa che per il primo ministro si tratta di una questione di Stato da sottoporre alla decisione del Presidente della Repubblica. Secondo il portavoce del governo, Lecat, il presidente ha evitato di portare il problema davanti al Consiglio dei ministri, durante il quale «secondo le tradizioni della Quinta Repubblica non sono stati trattati, ne dovevano esserlo, problemi riguardanti i partiti». Questa spiegazione non convince però nessuno, dato che la lettera registrava una presa di posizione dei ministri come tali, e non come deputati gollisti esterni al governo. Comunque nel pomeriggio di oggi Barre ha ricevuto Guichard. E' stato fatto sapere che domani mattina il primo ministro darà la sua risposta alla lettera. La riunione dei ministri gollisti è avvenuta ieri, nell'ufficio stesso di Guichard, al ministero della Giustizia. Solo due assenze sono state registrate, di Galley, ministro alla Cooperazione, e di Rufenach, sottosegretario alla presidenza. Il testo della lettera è stato inviato per conoscenza solo al segretario generale gollista Monod, evitando ogni pubblicità. Ma, secondo i giornali, essa riflette l'indignazione del gruppo per certi recenti attacchi di Poniatoi wski e di Lecanuet a Chirac. Poniatowski ha replicato in- zcmmpgtntmancpd«d fatti alle lamentele di Chirac sulla mancanza di neutralità del ministero dell'Interno con questa frase: «In politica non si ferisce, si uccide». Lecanuet ha definito alla radio i gollisti «fantasmi del passato». Il ministro gollista Boulin avrebbe tentato una media zione definendo queste frasi come «malaccorte». Gli altri ministri hanno invece voluto mettere agli atti che «non è più tollerabile che alleati di governo attacchino i candidati d'altre formazioni». C'è da notare che la protesta è venuta dopo un lungo periodo di moderazione di Chirac che, anche in un'ultima intervista, non aveva replicato, semplicemente lamentando che il primo ministro non avrebbe dovuto tollerare certi eccessi, «ma conservare il necessario distacco e vigilante neutralità rispetto a tutte le componenti della maggioranza, pena l'impossibilità di perdere quel titolo di capo della maggioranza che deve responsabilmente assumere come capo del governo». Persino Mitterrand aveva dato ragione a Chirac. dicendo che «un politico ha diritto d'essere candidato sindaco di Parigi senza essere insultato o descritto come un diavolo». L'improvvisa crisi di rapporti all'interno del governo si è curiosamente registrata ! mentre l'Eliseo ha dovuto smentire, ieri, che sia in vista un rimpasto governativo. Le voci di un rimpasto erano state raccolte da due quotidiani. Ma nel commentare la smentita, alla luce della tensione emersa con la lettera a Barre, sia Le Monde che il Figaro parlano di una crisi che potrebbe avere gravi conseguenze e di un rimpasto che — seguendo gli antagonismi elettorali — potrebbe affiorare sia prima che dopo le elezioni. Fiancheggiatore del governo, persino il Figaro dice che «non è possibile comunque escludere che non avvenga nulla prima del due aprile, data dell'apertura della sessione parlamentare di primavera». Quanto sia difficile per Giscard sostenere ad oltranza il ministro dell'Interno Poniatowski è confermato d'altra parte da un durissimo attacco deU'Herald Tribune, che certamente non ha precedenti. Il quotidiano americano di Parigi scrive che «scandali ed errori avrebbero in ogni altro paese già troncato la carnera a un uomo politico, e che incredibilmente il Principe Ponia resta invece padrone delle leve del potere». VHerald Tribune ricorda gli scandali De Broglie e De Vathaire. l'affare Abu Daud, e continua: «Il potere dì Poniatowski ha una sola fonte: la fiducia e l'amicizia di Giscard, che con lui ha fondato il piccolo partito repubblicano conservatore. Attraverso questo potere, che gli permette il controllo della polizia e delle elezioni, egli si mantiene a galla. Ma ormai gli osservatori si chiedono se Giscard può permettersi a lungo di mantenere quest'uomo al suo posto, mentre si prepara una grande battaglia politica. Né si può escludere che, per la prima volta dopo il '74, il Presidente si decida a dargli un altro posto». Questa analisi spietata di una situazione politica clientelare si allaccia alla crisi governativa latente. Sorprende che gli americani si siano decisi a far fuoco sul governo giscardiano con alzo zero. Ma la minaccia di una sconfitta elettorale comincia a non consentire più le lunghe ipocrisie che per tre anni sono andate di moda sul giscardismo. Alberto Cavallari ! Michel Poniatowski

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