"La società dei maschi che violenta le donne,, di Edoardo Ballone

"La società dei maschi che violenta le donne,, Agghiacciante libro documentario "La società dei maschi che violenta le donne,, Scritto da Maria Adele Teodori presenta una tragica statistica: dagli stupri, alle botte, alla tragedia del Circeo «Tremate, tremate, le streghe son tornate» è uno degli slogan più ripetuti durante le manifestazioni femministe. E martedì, nella libreria Luxemburg di Torino, c'era una «strega» di lusso: Maria Adele Teodori. Giornalista radicale e fondatrice del Mld (Movimento Liberazione Donna), la Teodori è una delle più interessanti leader del femminismo italiano. Nell'austero capoluogo piemontese ha presentato il suo ultimo libro «Le violentate», uno scioccante documentario sull'attuale condizione della donna nella «società dei maschi». I freddi numeri delle statistiche rivelano 1500 stupri all'anno, in Italia. Ma i gruppi femministi contestano questa cifra affermando che le violenze sulle donne sfiorano annualmente gli undicimila casi. «Non mi sento di avallare entrambe le cifre — sottolinea la Teodori — tuttavia il problema è gravissimo e diventa drammatico se si considera che la violenza carnale rientra nella cosiddetta "cifra nera" della criminalità, ossia in un ventaglio di reati che nessun Procuratore generale mai denuncia dettagliatamente alle inaugurazioni dell'anno giudiziario». Insomma «cifra nera» significa un «iceberg» di sopraffazioni che soltanto in apparenza affiorano agli occhi della nostra società. C'è di tutto: il giovane della borgata romana che stupra la ragazzina; il marito violento che riempie di botte la sua donna perché non cuoce be ne gli spaghetti; la discriminazione antifemminile sul posto di lavoro. «Le violentate — chiarisce Maria Adele Teodori — non sono soltanto le donne costrette alla violenza sessuale, ma pure quelle obbligate a subire costantemente ciò che io chiamo "piccoli stupri quotidiani"». Nell'arco di un anno e mezzo, la giornalista radicale ha raccolto una documentazione capillare che rende il libro drammatico. Ora per ora è rivissuto l'allucinante massacro del Circeo dove tre romani-bene della Parioli fascista, hanno ucciso Rosaria Lopez e seviziato la sua amica, Donatella Colasanti. «E' stato un avvenimento significativo — fa notare la Teodori — perché quel bestiale episodio ha trasformato la cronaca nera in cronaca politica». Alle assise di Latina, le femministe contestarono la «società maschilista» mettendone in risalto i suoi contrasti, le sue ingiustizie. Lo slogan più scandito fu: «Guido, Izzo, Ghira, sono normali, sono il prodotto dei valori patriarcali». C'è poi il processo di Verona del giugno 1976, dove furono giudicati due giovani accusati di stupro nei confronti di una sedicenne, Cristina Simeoni. Scrive la Teodori: «Il maresciallo è scettico, insinua dubbi: non sarà mica stata una scappatella? Non sarà mica per caso incinta e ha architettato l'avventura per giustificarsi? Oppure per rompere col suo ragazzo? Cristina trasecola. Ma non è finita. Mentre le vengono mostrate foto di pregiudicati, un'altra domanda indiscreta: eri vergine?». I due violentatori sono condannati. Violenze a donne in aperta campagna, stupri sulle auto, sevizie nelle garconnières dei rampolli borghesi. In questa mappa della prevaricazione maschile non c'è differenza di latitudine. Si fa violenza nelle nebbiose città del Nord come nei solari centri meridionali. «£' una questione di ruoli e non di clima» afferma la Teodori. Tuttavia, una città ha l'avvilente primato della violenza maschilista: Roma. «Non certo per motivi razzistici — dice la Teodori — ma per esplicite cause sociali». E a supporto della sua tesi fa intervenire il sociologo Franco Ferrarotti. La capitale italiana «degradata da trent'anni di malgo¬ verno a periferia» è ormai un solido test di come un agglomerato urbano possa disgregarsi socialmente. Una gran fetta di denunce di donne violentate arriva proprio da questa contraddittoria metropoli burocratica. «L'uomo conquista, la donna sceglie», «Picchia tutti i giorni tua moglie; se il perché non lo sai, lo sa lei» : sono due antichi adagi di una società che le femministe aspramente contestano. Anzi rispondono con un altro adagio, di glaciale ironia: «Scusa maschietto se mi hai violentato, sono io che ti ho provocato». Dice la Teodori: «Hai mai sentito un uomo accusare senza riserve mentali uno stupratore? Gli stessi avvocati che difendono le violentate sembrano talvolta chiedere scusa ai giudici di trovarsi in quella situazione protezionale». Nel capitolo «Tante toghe da strappare», la Teodori analizza proprio questi comportamenti condizionati. Ma allora come difendersi? Le femministe si stanno organizzando: nascono associazioni di donne picchiate, di violentate, di seviziate. E poi ci sono i centri antistupro che tendono a prevenire la violenza oppure a guarirne i drammatici effetti. Le femministe urlano: «L'uomo è un fantasma che va esorcizzato». Ma è un fantasma che fa ancora paura. Edoardo Ballone

Luoghi citati: Italia, Latina, Roma, Torino, Verona