Si annuncia una strage di alberi a Capri per far passare gli autobus troppo larghi

Si annuncia una strage di alberi a Capri per far passare gli autobus troppo larghi Per un errore saranno abbattuti pini e lecci secolari? Si annuncia una strage di alberi a Capri per far passare gli autobus troppo larghi (Nostro servizio particolare) Capri, 2 marzo. Requiem per le querce, i lecci, i pini secolari di Capri, la cui flora, amata e studiata in ogni epoca da famosi botanici italiani e stranieri, contribuisce al mito dell'isola. Devono essere abbattuti per fare spazio a nuovi pullman, consentire agli autisti più agevoli e sicure manovre mentre si inerpicano lungo i fianchi rocciosi per strade piene di curve e tornanti che non hanno completamente perso il loro carattere di tortuose mulattiere e si rivelano di anno in anno non proporzionate al traffico turistico. Lo sterminio si è già preannunciato ed una fascia di vernice blu segna i tronchi degli alberi che giganteggiano ai margini delle vie provinciali condannati a morte. La strage interessa il 70 per cento dei fronzuti fusti colpevoli di ingombrare per qualche centimetro la carreggiata nei tratti dove i mezzi si incrociano, mentre le comitive di forestieri salgono e scendono da Anacapri, Villa San Michele, Marina Piccola, dalla carrozzabile per la Grotta Azzurra. La decisione ha indignato gli isolani e prima di trovarsi davanti al fatto compiuto, sindaco e giunta stanno cercando di bloccare la dolorosa sentenza dovuta ad un imperdonabile errore di calcolo, al singolare «incidente» di aver fornito all'azienda costruttrice delle carrozzerie dei veicoli — una società di Roma — dati non precisi, in modo che il passaggio simultaneo dei mezzi non richiedesse alterazioni alla plastica bellezza dei luoghi. Sono proprio indispensabili i nuovi mezzi pubblici a Capri? La «Sippic», società privata che gestisce il dissalatore dell'acqua marina (inattivo dall'estate scorsa nonostante la richiesta d'acqua potabile), l'energia elettrica ed i mezzi di trasporto, afferma di sì. Il parco automezzi della Sippic è vecchio di venti-venticinque anni e necessità di un ammodernamento. Dispone di 21 pulmini per il trasporto di non più di 40 persone, insufficienti a fronteggiare il costante flusso turistico — nello scorso anno oltre 3 milioni e mezzo di visitatori giornalieri e 400 mila presenze negli alberghi da marzo a settembre — e a causa dello stato di usura spesso più della metà dei veicoli sono inutilizzabili. Nell'autunno di due anni or sono la «Sippic» chiese alla Regione di usufruire dei finanziamenti concessi alle aziende pubbliche e private di trasporti per l'ammodernamento dei veicoli, in base ad un «piano autobus regionale» che prevedeva una spesa di 5 miliardi. Ottenne un contributo in conto capitale del 45 per cento sull'acquisto di dieci pullman con una capienza di 60 passeggeri. «Un contributo — afferma l'assessore regionale Mario Del Vecchio, repubblicano — subordinato ad un principio inderogabile: i mezzi dovevano essere atti a percorrere la rete stradale di Capri, non presentare comunque difficoltà di traffico. Nella prossima settimana convo cherò tutti gli enti responsabili, andremo fino in fon do...». Chi ha sbagliato? La carreggiata delle vie provinciali dell'isola non offre soluzioni alternative. E' larga appena quattro metri. Mancano semafori a senso alternato di a e e d » 5 5 a e , o : a i ri i a ei a ooo, oan amarcia; non vi sono piazzole di sosta. Due pullman non riescono ad incrociarsi. Inoltre i nuovi mezzi, contrariamente a quelli attualmente in uso nell'isola, hanno la guida a destra, e questa caratteristica non facilita una completa padronanza delle manovre su strade incassate nella roccia che fiancheggiano strapiombi da capogiro. In questi giorni di vigilia della nuova stagione turistica, Capri vive giornate difficili, pressata da problemi che non trovano facile soluzione. C'è l'annosa questione dell'approvvigionamento idrico, la mancata approvazione del piano regolatore generale da quattro anni bloccato all'esame della Regione, il porticelolo turistico a Marina Grande, realizzato a metà, a causa di frequenti mareggiate va in rovina. Con un miliardo di deficit consolidato. Capri ha entrate per poco più di 30-40 milioni, e come un incubo grava la vicenda dello smaltimento dei rifiuti. Il vecchio bruciatore restò distrutto, anni or sono, da uno smottamento di terreno e vi furono due vittime. L'amministrazione non ha i soldi per provvedere ad una ristrutturazione della zona. Risultato: ogni mattina da Marina Grande una nave carica di immondizie parte per Napoli. «E' proprio una vergognosa soluzione — dice il sindaco Lembo — questo servizio di nettezza urbana pesa sul bilancio con una cifra di 250-300 milioni all'anno. Soldi sprecati che potrebbero essere recuperati nel giro di un paio d'anni con un nuovo inceneritore». Adriaco Luise venuto a Chiasso il 17 novembre scorso su ordine della procura sottocenerina: Cuman e Negri lavoravano in due finanziarie della cittadina di confine, la « Cogefim S.A. » e la « Trocado Ansalt ». L'inchiesta delle autorità elvetiche procede nel più assoluto riserbo. Secondo gli inquirenti svizzeri, l'attività dei due era rivolta soprattutto ai danni di banche del Canton Ticino: non si esclude però che abbiano truffato ingenti somme di denaro ad italiani che avevano deciso di investire in Svizzera parte dei loro capitali. Insieme ai due, nel novembre scorso, era stato arrestato anche un abruzzese, Cataldo De Benedictis, di Pescara. (Ansa) Capri. Una delle vie principali dell'isola (Foto La Stampa - A. Bosio)

Persone citate: Adriaco Luise, Cataldo De Benedictis, Cuman, Lembo, Marina Grande, Marina Piccola, Mario Del Vecchio, Negri