Roma: centodue film in una settimana proiettati da nove televisioni "private,,
Roma: centodue film in una settimana proiettati da nove televisioni "private,, La lunga guerra tra l'industria del cinema e le tv Roma: centodue film in una settimana proiettati da nove televisioni "private,, Roma, 2 marzo. La «guerra» tra l'industria cinematografica e i programmatori televisivi si fa ogni giorno più aspra. Le grandi imprese di produzione e di distribuzione si sono adesso impegnate ad astenersi dal rifornire le emittenti private di materiale cinematografico di qualsiasi genere, a non avvalersi delle tv locali per annunci pubblicitari e ad assumere analogo atteggiamento per le tv estere copiabili sul territorio italiano. Ogni giorno — sostengono i produttori — cala il numero degli spettatori che affollano le normali sale cinematografiche, e ogni giorno aumenta il numero dei film che vengono trasmessi dalle televisioni private. E come se non bastasse la Siae, l'ente che riscuote in esclusiva i diritti d'autore, non ha riscosso fino ad oggi neanche una lira dalle emittenti private per i film messi in onda. Le tariffe richieste sono pari al dieci per cento degli introiti pubblicitari e, in ogni casoy1 non inferiori ad un minimo giornaliero garantito. Nonostante le diffide le televisioni private italiane, che sono circa sessanta, trasmettono duecento pellicole alla settimana, e continuano ad impostare essenzialmente la loro programmazione sui film ed anche su quelli vietati ai minori. In realtà la «guerra» non è tanto contro la Rai, che trasmette in fondo un numero limitato di pellicole per settimana (datle due alle quattro) pagando regolarmente i diritti. Riguarda piuttosto le televisioni locali e quel¬ le straniere che vengono recepite in Italia. Nella zona di Roma, le nove tv locali nella settimana 30 gennaio-5 febbraio hanno irradiato 102 pellicole. Il primato di teletrasmissioni di film è comunque detenuto da «Telelibera» di Firenze con 35 film alla settimana, al ritmo di 5 al giorno; seguono «Tv L. antenne 42» di Livorno con 30 e «Video gruppo» di Torino con 24. La punta massima nella proliferazione della programmazione telecinematografica si è avuta naturalmente nelle tre settimane a cavallo tra la fine del 76 e l'inizio del '77 quando sono stati trasmessi 823 film di cui dieci dalla Rai, 54 dalle emittenti straniere (Capodistria, Montecarlo, Svizzera e Francia). Tutti gli altri sono stati diffusi dalle antenne libere. Il curioso è che di questa valanga di film si conoscono soltanto un centinaio di titoli. Di solito le tv locali preannunciano per determinate ore del giorno soltanto «Programma cinematografico» , non sapendo fino all'ultimo quale pellicola riusciranno a noleggiare. Da tempo ormai le associazioni dei produttori e degli esercenti stanno conducendo un'energica polemica nei confronti sia della televisione, sia di alcuni aderenti, sìa del governo. Una polemica giustificata dalla constatazione che le sale cinematografiche si vanno svuotando: è stato calcolato che le presenze sono calate di un terzo rispetto al 1975. Mentre a produttori e noleggiatori si chiede di non cedere pellicole e di non «liquidare» quelle vecchie, al governo si sollecita un intervento visto che il calo di spettatori al cinema si ripercuote anche sull'erario. Per questa ragione il ministro del Turismo e dello Spettacolo, onorevole Antoniozzi, dopo essersi incontrato con i dirigenti dell'Agis e dell'Anica, ha preannunciato un disegno di legge «per la disciplina dell'utilizzazione televisiva dei film di lungo metraggio prodotti per il normale mercato cinematografico». // compito di concretizzare il «disegno di legge» è affidato all'ufficio legislativo del ministero, il quale sentiti anche gli altri dicasteri interessati appronterà un apposito schema di provvedimento. Ernesto Baldo
Persone citate: Antoniozzi, Ernesto Baldo
Luoghi citati: Firenze, Francia, Italia, Livorno, Montecarlo, Roma, Svizzera, Torino
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