E Sanremo canta ancora

E Sanremo canta ancora Il festival compie stasera ventisette anni E Sanremo canta ancora (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 2 marzo. E' di nuovo festival. Arrivata al ventisettesimo anno di vita, quella che fu la più prestigiosa manifestazione di musica leggera italiana accusa gli acciacchi della vecchiaia. Tutti gli altri festivalini sono ormai scomparsi da tempo, questo persiste: Sanremo continua ad esercitare un fascinoso richiamo sui cantanti e sul pubblico, anche se ormai sono anni che cerca invano di rinnovarsi. La formula è vecchia, stantia, arcaica. In passato hanno cercato di cambiare qualcosa, ma sembra che in alcuni casi i rimedi siano stati peggiori del male. Lo «stregone» di turno 6 Vittorio Salvetti, lo stesso che organizzò il festival dell'anno scorso riuscendo a portare a Sanremo alcuni fra i più titolati cantanti nostrani (che avevano poca voglia di rischiare fama e guadagni impegnandosi in una gara) con la garanzia che avrebbero partecipato tutti alla serata finale, quella ripresa dalla televisione, la più importante, perciò, sotto il profilo pubblicitario. Quest'anno Salvetti (40 anni, il fisico di un lottato?.-, di «sumo», l'aria tranquilla e placida del «manager» di successo) si è spremuto le meningi per escogitare qualcosa di nuovo. Un aiuto indiretto gli è venuto dalla lentezza dei lavori per il rifacimento del giardino d'inverno del casinò, sede ufficiale del festival per 26 anni. I lavori sono ancora in alto mare, i quattrini mancano, il teatro è inagibile. Così il festival ha dovuto trovare un'altra sede. I tradizionalisti sono inorriditi, qualcuno ha addirittura detto che «non si è (rollalo di un trasloco ma di un funerale». Salvetti, invece, non sembra per nulla preoccupato. Avessero dato retta a lui, quest'anno il festival si sarebbe dovuto fare «sotto un grosso tendone da circo, aperto a tutti. A prezzi popolari, magari gratis». A sentire queste parole, i consiglieri comunali sono inorriditi. Privata del giardino d'inverno, la manifestazione si terrà al teatro Ariston, in grado di accogliere duemila spettatori. Perciò i prezzi sono alla portata di tutti: di questi tempi sarebbe diffìcile radunare duemila persone in grado di spendere 50 o 100 mila lire per tre serate di spettacolo, e poi si corre sempre il rischio che arrivino gli autoriduttori. Salvetti la riduzione l'ha già fatta: l'abbonamento alle tre serate (più la quarta, l'altra novità di quest'anno) costa 15 mila lire, in galleria. Qualcosa di più in platea, escluse le prime tredici file di poltrone, riservale a quelli che vogliono mettersi in mostra e per farlo non lesinano sulla spesa. L'altra novità, appunto, la quarta serata, dedicata alla celebrazione del centenario del disco. Si svolgerà domenica 6 marzo e riunirà i personaggi più importanti del jazz, del folk, della canzone melodica e della musica classica. Il festival vero e proprio, invece, si snoderà nell'arco delle ormai consuete tre sere di giovedì, venerdì e sabato. La gara sarà riservata ai giovani: i cantanti titolati, i nomi famosi, prenderanno parte « fuori gara » soltanto alla finalissima, a confermare il successo della formula introdotta l'anno scorso dallo stesso Salvetti. I « big », insomma, non vogliono rischiare una brutta figura sui più giovani e combattivi rivali. Ma anche il meccanismo della gara è stato cambiato: i dodici concorrenti, divisi in due gruppi, si esibiranno nelle prime due serate presentando, oltre al motivo ufficiale, un succo del loro repertorio. Soltanto sabato sera, davanti alle telecamere che trasmetteranno lo spettacolo in Eurovisione, scenderanno in campo « l'un contro l'altro ». Il vincitore sarà scelto da una giuria di 25 persone prese a caso fra gli spettatori all'interno del teatro. Chi sono i partecipanti? Dodici cantanti o complessi che lo scorso anno sono entrati almeno una volta nelle classifiche di Hit Parade o dei « Dischi caldi ». Domani sera si esibiranno i complessi « La strana società », « Giardino dei semplici », « Homo sapiens », e i « Santo California ». Cantanti solisti: Santino Rocchetti e Donatella Rettore. Venerdì sarà la volta di Daniela Davoli, Leano Morelli, Umberto Napolitano e dei complessi « Malia Bazar », « Albatros » e « Collage ». L'asso nella manica di Vittorio Salvetti, però, sono gli ospiti d'onore. Domenico Modugno, Iva Zanicchi, Marcella, Wess e Dory Ghezzi, John Miles, i Chocolat's, la bellissima cantante indiana Asha Puthly, i «Daniel Scntacruz Ensemble», July and Julie e Barry White con i' suo complesso. Salvetti afferri:' di essersi rovinato, confida a tutti che non guadagnerà un soldo ma finirà col rimetterci di tasca sua. La serata finale, quella televisiva, sarà presentata da Mike Bongiorno, che comparirà per la prima volta a colori sui nostri teleschermi. Come novità, o rinnovamento, non c'è male! Intanto si è chiuso ieri sera il festival «Sanremo domani» a cui hanno partecipato aspiranti cantanti venuti da ogni parte d'Italia. Bambini di 15 anni, quarantenni alla ricerca della cele¬ brità. Un sogno, destinato a naufragare miseramente, che costa dalle 30 alle 70 mila lire (ma c'è chi sostiene anche molto di più), corrispondenti alla quota da pagare agli organizzatori della manifestazione, i quali assicurano a tutti un avvenire ricco di successi. Presentatore di queste speranze di domani Nunzio Filogamo, ospite d'onore il «Duo Fasano». Ventisette anni fa avevano tenuto a battesimo il primo festival di Sanremo: come direbbe l'anziano presentatore, «cari amici vicini e lontani», la storia continua. Francesco Fornarì Modugno e Marcella: vecchie glorie e nuove generazioni della canzone a confronto

Luoghi citati: California, Italia, Sanremo