Prezzi, spina tormentosa

Prezzi, spina tormentosa Cinque ore di dibattito a "La Stampa,, Prezzi, spina tormentosa Sotto accusa i troppi passaggi del prodotto, la tara-merce, l'eccessivo numero dei negozi - Gli assessori Scicolone, Passoni, Marchesotti analizzano la situazione e tracciano linee di soluzioni - Difesa dei commercianti - Le conclusioni del prof. Forte « I prezzi vengono da lontano ». Non ò II titolo di un film. E' la « verità > emersa l'altra sera durante Il dibattito a « La Stampa ». Troppo lungo il processo di commercializzazione. Troppi i passaggi dal produttore al consumatore: a ogni tappa la merce viene gravata dal ricarico del guadagno di chi la smista. Il consumatore paga fino a cinquesei volte 11 prezzo d'origine. Sono state rivolte critiche al « grossista parassita >, quello che e una fase inutile d'intermediazione; critiche all'Alma, l'azienda di Stato che Immagazzina prodotti per difendere gli interessi del contadini, ma trascura quelli dei consumatori. Un meccanismo da rivedere, cosi come deve essere risolto il problema della taramerce. Sotto accusa la polverizzazione della rete commerciale: troppi punti di vendita non significano concorrenza. Spesso II dettagliante è costretto a tenere I prezzi alti per sopravvivere. Ma anche II monopollo è pericoloso: pochi negozi In un vasto quartiere giocano sulla peile del consumatore che non può attraversare la città per cercare la bottega più conveniente. Ma c'è anche un problema di educazione. Chi compra è spesso influenzato dalla pubblicità, disinformato, attirato dalle confezioni più che dalla qualità. Un prezzo più alto non significa che un prodotto è più buono. « / generi alimentari nel '76 sono rincarati del 21 per cento », ha ricordato il capocronlsta de « La Stampa » Ferruccio Borio Introducendo il dibattito. Ma ci sono altri sensibili rincari. Costa di più vestirsi, scaldarsi, usare l'auto. Si possono superare questi problemi? Hanno risposto gli assessori comunali Scicolone (commercio) e Passoni (bilancio), l'assessore regionale Marchesotti (commercio), l'economista Francesco Forte. Testimonianze sono arrivate dal pubblico che. in oltre 5 ore di dibattito, ha fotografato — con Interventi di Perfumo, vicepresidente dell'Associazione commercianti, di Cassardo della Confesercenti, di rappresentanti dei gruppi di acquisto e dei mercati generali e di cittadini — una realtà da mutare. ANALISI — Scicolone: « // prezzo che troviamo In negozio è la risultante del lungo Itinerario "lastricato" da troppe Intermediazioni dal produttore al consumatore. I Comuni hanno strumenti per Intervenire solo sull'ultima fase ». Marchesotti: « // Commercio, sotto il profilo legislativo non è stato trasferito alla Regione; abbiamo solo poteri amministrativi. GII interventi sono limitati. Ad esemplo sui prezzi Cip, la Regione, è sentita a livello consultivo. Fissiamo gli orari del negozi, ma con ciò non slamo In grado di cambiare le abitudini della società ». Possibilità di Intervento, anche leaislativo, sui mercati generali. • Sono proprietà del Comuni — continua Marchesotti —. Won possiamo proporre leggi che non tengano conto di questa realtà. Quali soluzioni — per esemplo — per il mercato ortofrutticolo di Torino? Lo vogliamo internazionale? Nazionale? O solo regionale? Bisogna trovare un accordo con gli enti 'locali. E dobbiamo dire che con Torino II discorso è avviato ». Passoni sul rapporto fra spesa pubblica ed Inflazione spiega: -Anche la finanza locale ha una precisa funzione nella dinamica del prezzi. Bisogna riqualificarla, controllarne la destinazione, esaminarne l'Incide na sul quadro economico generale ». A questo punto scattano dal pubblico raffiche di domande, proteste, polemiche. • Perché — chiede il pensionato Burdese — tante differenze di prezzo? L'insalata ai mercati generali costa 350 lire, nel negozio 1250. Alla Slancia pago l'acqua minerale 300 e dal dettagliante 400 lire. Trent'anni fa I prezzi erano controllati, oggi no ». Sansalvadore, un altro pensionato: • Nelle campagne di Albenga ho scoperto mucchi di Insalata che marciva. Dove si riforniscono I nostri mercati? ». Un operatore dell'* ortofrutticolo »: » Non c'è mafia da noi. Esiste un regolamento. CI sono 23 guardie, due brigadieri e un mare¬ sciallo per farlo rispettare. L'Insalata In questo periodo non si vende, il cliente compra con l'occhio. Se la merce non soddisfa non la vuole ». Nida, un altro pensionato, affronta II problema del caro-riscaldamento: « // kerosene (un tempo 700 lire) ora costa 2800. Il metano è salito da 36 lire al me a 55. a 70. AH'Ita/gas mi hanno detto che questo prezzo era stato concordato con la Regione. Nessuno ci difende dall'inflazione ». A parere del «cittadino semplice-. Mento, molte responsabilità dei prezzi dipendono dalle multinazionali. • Esemplo? Il caffè. Sarebbe necessario un maggior controllo da parte del sindacati. Appena si sente parlare di blocco dei prezzi le ditte presentano listini maggiorati. Salta cosi qualsiasi tipo di "calmiere". Perché non si semplificano I passaggi dell'Intermediazione?'. Ancora una testimonianza dall'artigiano Frazzetta sulle differenze di prezzo per le targhette di marmo; richieste di maggiore spazio ai mercati generali per le cooperative da parte di Garavello. SOLUZIONI — L'assessore Scicolone: 'In alcune zone della città ci sono troppi negozi. Col nuovo plano commerciale si tenta di razionalizzare questa polverizzazione. SI tratta di un primo strumento di programmazione. Dal '71 (legge nazionale sul commercio) a oggi si è progredito. In un anno e mezzo si è varata una bozza per servire le periferie evitando il pendolarismo commerciale, che Incìde sulla spesa di migliala di famiglie ». Per i mercati generali il Comune ha attuato un primo intervento per regolamentare il traffico merci, il facchinaggio l'abbiamo eliminato Il lavoro nero») e l'intermediazione parassitaria. Secondo Marchesotti è necessaria una programmazione che definisca i rapporti ira I vari mercati. Il problema è complesso: mancano tecnici, nemmeno l'organizzazione cooperativistica l'ha affrontato. • La soluzione arriverà dall'incontro RegioneComune ». Proposte di soluzione anche da rappresentanti delle associazioni commerciali, grossisti, gruppi d'acquisto. Denunce da due esponenti di quest'ultimo settore: Libanorl e Bezzo. Il primo ricorda che a Nichelino c'è un terreno di 36 mila metri per un centro annonario. 'Doveva servire come magazzino regionale per I prodotti agricoli. Perché non è ancora stato costruito?-. Bezzo del 'Code» spiega I motivi dell'alto prezzo di alcune marche di acqua minerale: • // consumatore preferisce i prodotti più cari. E' un problema di educazione ». Un grossista di Asti: •// commercio va inteso come servizio. Non devono venir posti sotto accusa gli esercenti, ma l'Industria, le banche per gli alti Interessi. Urge comunque educare la clientela. Perché tutti vogliono I detersivi più reclamizzati? La pubblicità Incide sul prezzo. Cosa Intende fare la Regione contro le frodi? Volete sapere chi altera il vino? Passate le notti davanti alle cantine: lo saprete ». Il problema dei cartellini dei prezzi è stato sollevato da Brignone, piccolo industriale. La difesa della categoria viene da Perfumo, Cassardo e Cucchierati dell'associazionismo fra dettaglianti. Perfumo: « Per 25 anni tutti hanno sostenuto tanti negozi, maggiore concorrenza, prezzi Inferiori. Era un errore ». Cassardo accusa l'intermediazione parassitarla e la tara-merci, • un sistema speculativo da eliminare ». Cucchierati mette l'accento sulla necessità di pianificazione. Conclude il dibattito il prof. Forte. Un'analisi attenta, che tiene conto di tutti gli interventi. Prezzo del metano: • Alto a causa della crisi petrolifera, ma ancora conveniente ». ■ Forbice » eccessiva fra prezzi al minuto ed all'ingrosso: • Le cifre non sono paragonabili. Sui secondi infatti Incide II costo delle materie prime elevato a causa della svalutazione della lira: Tara-merce: «Pro 6/ema annoso; non c'è motivo dì usare sempre le cassette di legno, si potrebbe benissimo uti¬ lizzare anche quelli di plastica ». Legge sul commercio: • Si potrebbe migliorare, ma forse è meglio realizzare quella esistente ». Banche: hanno favorito l'imboscamento dei prodotti (caso del parmigiano) con aperture di credito in altri casi negate. Fra i problemi maggiori, che in un certo senso si collegano alla necessità dell'associazionismo, Forte indica quello dell'Informazione e dell'educazione del consumatore. Conclude con un'analisi sulle cause dell'inflazione: 'Bisogna ridurre la spesa pubblica. DI fronte ad una pressione fiscale, nel '76 Inferiore di 7 punti rispetto al '75, si è giunti ad enormi incrementi della parte corrente dei bilanci non solo degli enti pubblici. Ma è una spesa (48 per cento del reddito nazionale) richiesta dalla totalità dei cittadini. La causa dell'Inflazione quindi è un po' di tutti ». Giuseppe Sangiorgio Renato Romanelli Il pubblico che affollava il salone di via Marenco per il dibattito sul carovita Scicolone Passoni e Marchesotti

Luoghi citati: Albenga, Asti, Nichelino, Torino