Un processo politico di Luca Giurato

Un processo politico Un processo politico (Segue dalla 1' pagina) razione del presidente dei senatori de: « Quello che non capisco in questa vicenda è che significato abbia il dibattito in Parlamento se le decisioni, invece di essere lasciate alla coscienza dei singoli giudici, vengono invece deliberate dalle segreterie politiche, in una cornice più vicina al clima delle convenzioni che a quello del tribunale». Bartolomei, super-fanfaniano, è un uomo schivo, che parla molto poco. La sua dichiarazione, così chiaramente critica in particolare verso le vicende che hanno frastornato la vita interno del psi, introduce nuove perplessità nel dibattito politico. La segreteria del psi, il cui inizio è stato più volte rinviato per permettere i soliti incontri ristretti tra i capicorrente, si è conclusa con la pubblicazione di un documento politico che conferma una impressione già emersa ieri: per ora, nel psi, Craxi rimane il più forte e se qualcuno sperava di farlo saltare di sella dovrà rivedere i suoi propositi. Ecco il nocciolo del documento: « La segreteria socialista non può che confermare che i gruppi parlamentari hanno espresso democraticamente il loro libero convincimento senza che condizionamenti né strumentalizzazioni abbiano potuto pesare sulle decisioni prese e sul dissenso che rispetto ad esse si è manife¬ stato. La segreteria socialista respinge con fermezza ogni tentativo volto- ad accreditare interpretazioni inammissibili ed offensive. Il dissenso manifestatosi nel partito è l'espressione delia forte vitalità democratica della sua vita interna che deve essere responsabilmente mantenuto nell'ambito istituzionale e secondo un metodo di rispetto reciproco e di ragionati confronti delle opinioni». Finiti i iavori della segreteria, Craxi è sceso al primo piano, dove è ancora in corso (sono ormai quattro giorni) l'assemblea permanente della base socialista che ha contestato il «perdono» a Rumor, occupando simbolicamente la sede del partito. Un primo incontro tra Craxi e contestatori aveva lasoiato il segretario con la bocca amara; oggi, le cose sono andate molto meglio. Tutto bene per Craxi, dunque? Nemmeno per segno. L'Espresso gli attribuisce delle dichiarazioni sul «caso Rumor» durissime contro i comunisti. Il segretario smentisce di averle mai rilasciate. Il settimanale conferma e sull'Acanti.' di domani si leggeranno queste dichiarazioni del segretario: « Giusta o sbagliata che sia, la decisione è stata assunta nella sede idonea e seguendo un metodo democratico. Mi rendo conto del turbamento che si è prodotto nel partito, ma non vi è ragione di innescare un processo di lacerazioni a catena, poiché non so no in discussione né la linea strategica adottata dal congresso, né il rinnovamento avviato nei mesi scorsi ». Ma non tutti, nel psi, la pensano come il segretario. Nei prossimi giorni vedremo anche quale consistenza politica assumerà la contestazione al governo, ormai radicale, dei repubblicani. Tra tanta tensione, il solo Andreotti si mostra moderatamente ottimista. « Per parte mia — ha dichiarato al Monde — io non credo alla prova di forza perché non tornerebbe a vantaggio di nessuno ». Luca Giurato

Persone citate: Andreotti, Bartolomei, Craxi, Rumor