Microfoni del Servizio segreto nella casa d'un fisico di Bonn di Tito Sansa

Microfoni del Servizio segreto nella casa d'un fisico di Bonn Lo scandalo mette in difficoltà il ministro dell'Interno Microfoni del Servizio segreto nella casa d'un fisico di Bonn (Dal nostro corrispondente) Bonn, 28 febbraio. Un microfono segreto, di quelli che nel gergo delle spie si chiamano «cimice» nascosto dietro la scrivania della casa di campagna di uno scienziato atomico tedesco, nei pressi di Colonia, Ita avuto l'effetto di un terremoto nella vita politica della Germania Federale. Non perché le «cimici» siano una rarità in questo paese (un anno fa si calcolava che ne esistesse circa un milione e del resto si può comperarle Uberamente negli aeroporti purché si possegga un biglietto aereo per l'estero), ma perché ad applicarla sono stati gli uomini del servìzio di protezione della Costituzione, con la connivenza del ministro degli Interni, Werner Maihofer. La «cimice» destinata a rivelare presunte complicità dello scienziato Klaus Robert Traube, di 49 anni, con terroristi legati al famoso «Carlos» e al gruppo Baader-Meinhof, non è stata «dimenticata» da un agente venuto con un pretesto qualsiasi (magari travestito da idraulico) nella casa di Traube, ma è stata posta da una squadra di specialisti penetrata nell'edificio con l'aiuto di uno scassinatore. L'articolo 13 della Costituzione tedesca dice: «L'abitazione è inviolabile», e aggiunge al paragrafo 2 e 3 che «perquisizioni sono permesse soltanto su ordine del giudice e devono venire eseguite dagli organi preposti», (cioè la polizia), e poi «nel caso di pericolo per la comunità o pericolo di vita di persone singole, per la sicurezza e l'ordine, per la lotta contro epidemie e la protezione di giovani minacciati». Orbene, proprio gli uomini preposti alla difesa della Costituzione hanno violato l'artìcolo 13 della costituzione stessa. Il ministro degli Interni, che è professore di diritto e resta esponente del partito liberale, ha dato la sua approvazione, senza chiedere l'autorizzazione alla magistratura (che non è stata neppure informata), e senza darne notizia alla apposita commissione parlamentare preposta alla sicurezza. Ma c'è di più: non avendo a disposizione uno scassinatore, il servizio di protezione della Costituzione lo ha preso a prestito dal servizio di controspionaggio federale Bnd, che dipende direttamente dalla Cancelleria e che per legge non può intervenire contro cittadini tedeschi nel territorio federale. Bonn ha insomma il suo «Watergate sul Reno», il precedente americano sembra non avere insegnato nulla ai politici né agli specialisti del controspionaggio della Germania federale. I metodi da essi autorizzati e adottati ricordano quelli dello scandalo d'oltre-Atlantico che portò alla caduta del presidente Richard Nixon. La testa in pericolo è questa volta — anche se il portavoce del governo Klaus Boelling lo smentisce con decisione — quella del ministro degli Interni Werner Maihofer. Helmut Schmidt non ha nulla da temere, era stato tenuto all'oscuro di tutta la vicenda. A rivelare tutti i particolari dello scandalo è il settimanale Der Spiegel, che nel suo numero odierno dedica ben sedici pagine alla faccenda, registrata negli archivi top secret del servizio di protezione della Costituzione e del ministero degli Interni come «operazione pattume». Allo scandalo primario, quello della violazione della privacy dello scienziato atomico Traube, si aggiunge ora anche uno scandalo secondario, quello delle fotocopie dei documenti segretissimi fatti pervenire dallo Spiegel. La faccenda è stata passata alla magistratura; corre voce a Bonn che le fotocopie siano state fornite al settimanale amburghese dal controspio naggio Bnd, concorrente e acerrimo rivale del servizio di protezione della costituzione. Lo Spiegel è stato criticato dall'opposizione democristiana (che vuole intensificare la lotta al terrorismo), è prevista una denuncia contro ignoti per «violazione di segreti di Stato». Lo scienziato Klaus Robert Traube, la persona al centro della vicenda, era doppiamente «sospetta»: da una parte era direttore di un istituto di ricerche nucleari e considerato depositario di segreti atomici, dall'altra era cliente e amico di una avvocatessa di Francoforte, a sua volta amica del terrorista Hans Joachim Klein, che nel dicembre 1975 partecipò all'assalto alla sede dell'Opec a Vienna. Per i tutori della Costituzione costituiva un «pericolo», si temeva che potesse fornire segreti atomici agli anarchici tedeschi o che potesse introdurre terroristi nelle centrali nucleari. Per questo si riconobbe una situazione di «assoluta emergenza» e si ordinò l'applicazione della «cimice» nella casa di campagna dello scienziato. Accadeva alla fine del 1975. dieci giorni dopo il dramma di Vienna. Due mesi dopo, con un pretesto, lo scienziato atomico fu licenziato, benché in tutto questo tempo non sia mai stata provata la minima complicità sua con movimenti anarchici tedeschi o stra¬ nieri. Intervistato stasera dalla televisione, Traube ha potuto confermare soltanto la sua totale estraneità a qualsiasi attività eversiva (del resto confermatagli per scritto dalla Procura generale dello Stato) e la sua sorpresa. Ha appreso dal Spiegel che ignoti erano entrati nella sua casa, che le sue conversazioni telefoniche venivano ascoltate e la sua posta letta da anni. Non se n'era mai accorto. Ha definito «una fesseria colossale» l'affermazione che egli fosse a conoscenza di segreti nucleari. Domani il ministro degli Interni Maihofer e il capo del servizio di Difesa della Costituzione Meier verranno interrogati da una apposita commissione parlamentare di inchiesta e nel pomeriggio affronteranno le insidiose domande della stampa internazionale. Tito Sansa

Persone citate: Hans Joachim Klein, Helmut Schmidt, Klaus Robert, Meier, Meinhof, Richard Nixon, Werner Maihofer

Luoghi citati: Bonn, Colonia, Francoforte, Germania, Germania Federale, Vienna