E ora, la guerra spaziale di Fabio Galvano

E ora, la guerra spaziale L'America e la Russia in gara con armi da fantascienza E ora, la guerra spaziale del anon di la ce desti é è so o: olon, e na aniolaioagreta¬ li riarmo sovietico e il con- seguente allarme lanciato da mtaluni circoli conservatori stamericani continuano a tene-1 gre banco; dalla polemica mili-1 vtare, tuttavia, si è ormai pas- tasati alla fantascienza. E' dei | ingiorni scorsi la rivelazione, i todi parte del direttore della ricerca militare al Pentagono, clic i sovietici sarebbero a buon punto nello studio dei «raggi atomici», in grado di distruggere a enorme distanza qualsiasi obiettivo. Si tratterebbe di un'arma in grado ppchtusttedin50 di rivoluzionare ogni rappor < cn! a; pa to di forza fra le due supernotenze. jendendo obsolete non solo le armi convenzionali, ma anche i complessi impianti strategici a cui Stati Uniti e Nato affidano la propria ditesa Taluni scienziati della Cia e del Pentagono affermano che si tratta di fantascienza pura. Essi ritengono impossibile un tali- straordinario progresso in un campo finora ostico i agli scienziati americani, e af- ar- i tifai «.leniuali .linci niun, e m- on i »„ ,_„ _ „ . „„u IVàT.iTi „ fermano che anche questuiti-, lle .„,, .. , , ~ mo allarme rientra nel qua dei j„, „_,.,„_,„ .„_,,„ I 1 dro del costante confronto za i ,_, f„i„v,i„ „ „„,„„,.„ , I Iris «falchi» e «colombe», i as dei po o iomoiahe di ad ora la o primi decisi a combattere con lo spauracchio degli artigli sovietici l'apparente «morbidezza» del presidente Carter, le seconde convinte che sia necessario giungere quanto prima a un rinnovo degli accordi Salt con l'Unione Sovietica, dando credito olle «aperture» di cui Mosca ha dato prova nelle ultime settimane, forse come gesto di buona volontà nei confronti del nuovo Presidente americano. C Certo è che la minaccia ar mata sta assumendo, in cine sti anni di progresso tecnolo1 gico, aspetti sempre più mio 1 vi e impensati. Vero o no l'al tarme per il «raggio della | inerte» sovietico, resta il fat i to indiscusso che le due su¬ perpotenze stanno forzando il passo in quella direzione, e che le dimensioni di un eventuale conflitto sono ormai de stinate a trascendere gli spazi terreni e atmosferici. InvOr der.do lo spazio. Una i-' r-.a ind.cazionc si era avuta quol < cnt mese fa- Quando la Cia j ! aveva invano cercato di sop-, ; primere certe notizie relative a una «scaramuccia» celeste : fi- i satelliti. I fatti, che per ' ovvi motivi non hanno mai avuto conferma ufficiale, sarebbero questi: un satellite sovietico si sarebbe avvicinato a un «satellite-spia» americano e lo avrebbe danneggiato, lo stesso aggressore avrebbe poi distrutto con un raggio laser un satellite metecrologico della Nasa. Tali «incidenti» sarebbero 11 prova che Mosca sta sviluppando a tappe serrate questo settore del suo armamento, perfezionando una genera zione di «aggressori spaziali» armati di cannoncini a raggio laser che. senza avere il po tenziale distruttivo dei «raggi ' atomici», sarebbero in grado ( e i l e di distruggere l'obiettivo designato. Le fonti del servizio segreto | americano, che hanno finora i negato tali incidenti, sono i state costrette tuttavia ad1 ammettere dì avere «osservato» satelliti sovietici mentre si avvicinavano ad altri sateiliti sovietici come se volesse-1 ro distruggerli, e poi ritirarsi a grande velocità. In un caso, I hanno rivelato, c'è stata in ef-! fitti la distruzione di una navicella. In base r.ì negoziati, Salt firmati nel '72 fra Stati ! Uniti e Unione Sovietica entrambe le superpotenze hanno il diritto dì mettere in orDita satelliti-spia per controlbue che gli accordi per la 11I mitazione delle anni strategiche vengano rispettati. E'1 i chiaro, tuttavia, che i satelliti ! registrano tutta una serie di ' altre informazioni, e in parti- ! | colare sono in grado di segna! lare alle stazioni di terra, nel, giro di pochi secondi, il lan' ciò di qualsiasi mìssile nemico. Il satellite «aggressore» i ! può restare a lungo «parcheg- 1 i giuto» in orbila terrestre, quindi entrare in azione e in pochi minuti distruggere i satelliti-spia americani e permettere un attacco missilistico senza che la rete di segnalazione possa più indicare l'offensiva. La risposta americana in senso assoluto dovrebbe essere lo «shuttle», cioè la navi| cella spaziala che può rientrare nell'atmosfera ed essere riutilizzata per altri lanci. Benché inquadrato in un pròwramina scientifico, lo «shut| tlei- potrebbe all'occorrenza trasformarsi in un'arma perfetta. Lassù nello spazio, conequipaggio umano, potrebbe • spostarsi facilmente per di! struggere satelliti nemici, e poi sganciarsi con un carico ] nucleare per rientrare «a sorI presa» nell'atmosfera trasfor! mandasi in bombardiere, oppure limitarsi a fungere da base spaziale per il lancio di missili. Dal 1960 gli Stati Uniti compiono esperimenti sul laser, finora senza validi risultati. Da tempo si diceva che l'Unione Sovietica, invece, fosse riuscita a scoprirne il segreto; l'operazione spaziale dell'anno scorso, se realmente avvenuta, ne sarebbe la dimostrazione. Secondo Malcolm Currie, il funzionario del Pentagono che ha dato l'allarme relativo ai « raggi atomici », i sovietici stanno dedicando a quel progetto somme e sforzi paragonabili a quelli che l'America sostenne nella seconda guerra mondiale per il ! progetto Manhattan, dal qua; le usci la bomba atomica. Il loro obiettivo, sostiene Currie è di incanalare l'energia atomica in raggi capaci di fondere il materiale fissile nelle ogive nucleari In arrivo. Il principio scientifico si j basa sull'accelerazione di par-ticelle caricate, elettroni o ! protoni, che vengono poi di-| rette in una corrente verso il 1 bersaglio mediante elettromai gneti. Le particelle sono pro| dotte con l'inserimento dell'i- drogeno in un acceleratore, affinché gli atomi si disintegrino e si formino elementi sub-atomici, con la conclusiva eliminazione degli elettroni e l'isolamento dei protoni, che sono poi i nuclei degli atomi di idrogeno. Qui tornano d'attualità i satelliti « aggressori » di cui ri- nione Sovietica avrebbe giàdato prova di disporre. Unoi e o o a l a i dei maggiori ostacoli al sue ! cesso del « raggio della mor; te », infatti, è costituito dalla atmosfera; per « sparare » il raggio atomico contro l'obiettivo è necessario creare una ! sorta di tunnel nell'atmosfera « bucandola » con raggi laser, oppure si può evitare l'atmosfera agendo da un satellite in orbita. I facili allarmismi tossonon - -1 w parte deUa p0lemicaU - e l - cerche entro ranno prossimoe sarà in grado di utilizzareil SUO « raggio della morte »entro il 1985. interna americana fra « falchi » e « colombe », ma certa-mente non sono da sottovalu-tare le informazioni secondocui lUrss avrà ultimato le ri-Se gli Stati Uniti fìngono, a livello ufficiale, di non dareè% c^lto a queste notizie, é | ctor^te^ C.n>r rtl < "enc plu importante, in qui. ' sto momento, giungere a una positiva conclusione del ne-a l- goziato Salt. Poi si vedrà. Fabio Galvano , I I I i ! | ! ' ! i | Carter sul Boeing 747 adibito a comando aereo in caso di guerre nucleare: ha volalo da Washington alla Georgia ;

Persone citate: Malcolm Currie