Bistecca al petrolio vietata da tutti viene prodotta ora soltanto in Italia

Bistecca al petrolio vietata da tutti viene prodotta ora soltanto in Italia Ancora le cavie del mondo malgrado il dramma diossina Bistecca al petrolio vietata da tutti viene prodotta ora soltanto in Italia I Paesi più avanzati hanno leggi severe contro la produzione delle bioproteinc somministrate agli animali destinati alla zootecnia • Che cosa dice il petroliere Ursini, maggior interessato al problema ■ Le risposte del prof. Silvano Maletto del Comitato per l'alimentazione della Cee Le bioproteine (la bistecca al petrolio) possono essere pericolose: lo dimostra ti fermo atteggiamento dt tutti l paesi avanzati di proibirne la produttone sul loro territorio. E' avvilente constatare ancora una volta che la nostra nazione viene • eletta » come terreno di esperimento per soddisfare interessi economici che avvantaggiano soltanto alcuni potenti della finanza. Il dramma di Seveso è ancora troppo ricino per non far sentire ti suo peso sull'atteggiamento dell'opinione pubblica: adesso sappiamo che dobbiamo premunirci in tempo se non vogliamo continuare a svolgere II ruolo di cavia. Le rassicuranti dlchtaraztont dt Urslnt. ti petroliere che manipola gli Immensi Interessi della Liquigas, ci (asciano Imod disfatti e, per contrapporre alcune osservazioni, ci slamo appoggiati all'esperienza del professor Silvano Maletto. membro del Comitato per l'Alimentazione che la Cee ha costituito recentemente al fine di tutelare la salubrità degli alimenti. Urslnt ha detto: > Finora nessuno ha potuto dimostrare che le bloprotelne sono nocive ». « Ma nessuno ha potuto dlnio strare che non lo siano », replica Ma letto. Oli studi sono avviati da una de clna d'anni. « E' assodato che non esiste nessun pericolo per la salute ». dichiaro Urslnt. « Per avere un margine di sicurezza occorrono almeno altri dieci o quindici anni di sperimentazione ». ribatte Ma letto. Perché la produzione e stala concentrata In Italia? Urslnt dice che slamo in po stzlone favorevole perché disponiamo del le più elftclenti raffinerie del mondo: > Per una volta tanto slamo all'avanguardia ». La risposta, l'abbiamo già detto, è meno esaltante: la produzione r> concentrata In Italia perché nessun altro paese ha coluto caricarsela. Persino In Giappone, dove sono state realizzate le ricerche, la produzione delle bloprotelne i proibita. Anche In Brasile, dove Urslnt amministra la gigantesca Ltqutfarm, la proposta di Impiantare stabilimenti del genere è stata respinta. Secondo dati ufficiali dell'ottobre 75, nell'Europa comunitaria soltanto la Francia e l'Inghilterra hanno impianti piloti con una potenzialità produttiva annua rispettivamente di 500 e 4000 tonnellate, rigorosamente destinale alta sperimentazione. Noi abbiamo sul nostro territorio due stabilimenti attrezzati ognuno per una potenzialità dichiarata dt 100 tonnellate (una potenzialità che può però raggiungere facilmente II mtUonc dt tonnellate globalt). Dice Urslnt che noi produrremo btopro teine non per nostro consumo ma per fornire altri stati. Ma chi le comprerà? Se gli altri governi respingono persino l'Idea dt produrle, è lecito pensare che siano disposti a nutrire I toro amministrati con qualcosa che viene guardato con tanto sospetto? Andrà a finire che qualcuno In altri stati alimenterà, il, il beifiame con le bloprotelne ma le carni Inquinate ritorneranno sulle nostre mense dopo aver latto II gioco dt lutti gli operatori economici che si arricchiscono sulla nostra pelle e su quella di altre popolazioni non tutelate da una efficiente legislazione sanitaria. Si è detto che è tndtspensabtle rtpte gare sulle proteine di sintesi se vogliamo salvarci dalla fame, polche non si è mal trovata un'alternativa alle proteine vegetali che si r ir.- : : dalla sola. «A parte 11 (alto che si potrebbe coltivare la sola sul nostro territorio, dice il professor Maletto, questa leguminosa eresce dappertutto ma, anche In questo cam ; po, slamo soffocati da giganteschi Inte. rossi economici. L'America esercita 11 mo I iiopollo In questo settore e 11 rigore delle j sue difese e tale che non si sa nemmeno dove reperire I semi per la coltivazione. I A parte questo, le proteine vegetali pos j sono essere ricavate anche dall'erba medica, dagli spinaci. Basterebbe avere la I volontà di utilizzare meglio 11 territorio. I La produzione delle bloprotelne 6 un nuovo attentato aita nostra agricoltura che I è in crisi per mancanza di Iniziative con. I crete. La speranza di rlequlllbrare la vi| ta naturale è soltanto nella terra. Pur i troppo a questa lotta non collaborano come dovrebbero gli scienziati. I migliori di essi vengono reclutati dalla grande | Industria e. chiusi nel laboratori, si spe : clallzzano nella ricerca pura perdendo di 1 vista (11 più delle volte In assoluta buona fede) le esigenze armoniche delle leggi | di natura ». A questo punto, vogliamo renderci con\ to di cosa siano queste famose btopro teine che Indirettamente dovrebbero servire ad alimentarci? Semplicemente del microrganismi, ossia germi, che rispondono al gentile nome dt Candida Albtcans. messi In bagni di coltura alflnché si riproducano. Il risultato i quindi un grosso impasto di germi che si sono molti plicatl a massima Intensità su un terre no di n-paralflne. Essiccali, lavati, raffinali e polverizzati, vengono quindi sommtntslratt come mangime agli animali, destinati alla zootecnia. Le ragioni per temere la tosstcltà delle bloprotelne sono parecchte. In primo luogo è stejo accertato che contengono elevate quantità di acidi grassi dt composizione diversa da quelli che slamo abituali ad assorbire: negli animali altmen lati con questi prodotti si sono rilevati forti accumuli dt questi acidi non assimilali Gianna Baltaro

Persone citate: Gianna Baltaro, Maletto, Silvano Maletto, Ursini

Luoghi citati: America, Brasile, Europa, Francia, Giappone, Inghilterra, Italia, Seveso