Un altro «maledetto toscano» di Fulvio Cinti

Un altro «maledetto toscano»Tardelli: due gol per ritrovare l'argento vivo Un altro «maledetto toscano» l'cr una trentina di minuti non aveva coni binato granché Ji buono. Anzi, aveva inesso assieme un numero di errori MiHicicnli da giustificare un evenutale giudi/io negativo e senza le solile attenuanti del caso: scarso controllo della palla, passaggi imprecisi, troppo lunghi o troppo corti, qualche entrata sporca. Aveva corso mollo con quella tipica falcala da quattrocentista produccndo |H^.' Il comportamento era quello di una persona che non riesce a trovare la giusta colicelitrilione nel proprio lavoro o che stranamente soffre qualcosa o qualcuno. In realtà Marco Tardelli. dello «schizzo», soffriva e duplice era la ragione di questa sofferenza: lanata di non « ingranare » come al solilo, e l'avversario diretto (Tuttino) appiccicoso, tenace, fastidioso, proprio come forse gli aveva ordinato Kersellini. altro tecnico della facile convinzione che per far perdere la tramontana alla • signora » basta irretire a dovere l'ausio e lardelli. Onesto, difatli, secondo gli informali, era stato il pensiero lìsso e tormentoso dei « mister • della Sampdoriu prima della partila. Trenta minuti sconclusionati per Tardelli* che essendo però un ragazzo troppo pulito moralmente per nascondere uno staio d'animo e |H>i non confessarlo, a fine gara confermerà: . Non ingranavo, non ero con¬ centralo: poi. con i gol. ho fallo cose più concrete che in altri match », In cinque minuti l'allampanalo ragazzo toscano hu ribaltato la propria situazione e quella della sua squadra. Il primo gol gli ha fallo perdonare quel poco di buono che aveva combinalo nella prima mezz'ora, il secondo ha avallalo la ritrovata concentrazione e la riconquista di quel certo ■ deterreni - che le magre gambe posseggono quasi irrazionalmente e che giustifica Invece l'eccezionale sistema nervoso clic lo sorregge. Più che un fascio di muscoli. Tardelli e un fascio di nervi (perciò • schizzo • per gli amici), un giocatore di grande tempera memo dotato di naturale talento ma uomo anche che. prima di battersi con lauto argento vivo sul camini, deve indubbiamente combattere (e vincere) dentro se1 stesso una altra non meno facile partila. Disse una volta Pippo MarchiorO, maestro di lardelli ai giorni del Como: • La menila maggiore del tuo carattere è l'ansia di cui mostra ili soffrire in ogni aura: un sentimento che lo noria spesso a strafare e quindi a sballila re ». La maturazione, secondo l'opinione dei tecnici e degli estimatori del giocatore, dovrebbe soffocare gradualmente tallio l'ansia quanto la smania di strafare, oggi più accentuala in talune esibizioni di Tardelli perché costretto a sdoppiare la propria per¬ sonalità tecnica (terzino in origine e in maglia azzurra, centrocampista e uomo di spinta nella luvenlus). Fondamentale, in questa ricerca di perfezione calcistica, e salvaguardia del proprio talento, è comunque la ragionala coscienza che il ragazzo toscano ha di sé slesso. Non so se pratichi ancora un empirico « training autogeno • avviato quando giunse alla luvenlus e scopri di ■offrire un cerio tremore iniziale nelle prime parlile. - Mi chiudevo nella mia siati :eiiu — ha raccontalo — concentrandomi intensamente con ci senza i tliselii Ji Beethoven. Mi ha fallo un gran bene, perché, aspettando tuia parlila, ero nervoso emozionato, teso da star mate. Con il condizionamento psicologico ho superato quasi tulio ». Probabilmente, prima di affrontare la S.impdoria. Marco Tardelli « maledetto toscano », aveva trascurato l'Eroica di lice iboven ed ha smanialo trenta minuti per trovare la giusta concentrazione. I due gol lo hanno riportalo di colpo nella realtà, lo hanno fallo rientrare nel clima di una parlila che sino a quel momento aveva denunciato l'assenza del suo argento vivo. Non è che la Signora abbia poi marcialo speditaniente spavalda: ma sbloccala dai condizionamcntl che l'inutile ricerca del gol dei primi trenta muniti aveva accentuati, ha recitato secondo il copióne della giornata. Fulvio Cinti Tardelli con un preciso destro porta in vantaggio la Juventus dopo mezz'ora di sterili attacchi poi "Schizzo" raddopperà (Foto Stampa Sera-Cesare Bosio)