Rubare ed essere felici in Italia

Rubare ed essere felici in Italia Rubare ed essere felici in Italia , , è a a Ci sono al mondo due categorie ; di ladri: quelli che non toccano mai con le mani il denaro che rubano, e quelli che lo toccano. Dove li mettiamo i ladri del miliardo alla Banca d'Italia? Evidcnlcmcnlc tra quelli che «toccano» il denaro. cioè tra i ladruncoli, solo che la cifra questa volta è ingcntissima. Una volta solo i «grands vcIcurs». i truffatori dello Stalo, raggiungevano simili somme. Ricordate Maslrclla? Un oscuro ispettore alle dogane di Terni che aveva frodoto cifre pazzesche, tanti anni fa fece parlare di sé i giornali. Sembrò un caso unico, irripetibile. Invece era solo il primo. Ogni giorno leggiamo nei giornali come si fa ad arricchire senza lavorare. Fallimenti, raggiri, estorsioni si susseguono impuniti. Ma allora, pensa l'uomo della strada, l'unico cretino sono io che lavoro... E a furia di pensarlo, un bel giorno anche il cassiere con vent'anni di onorato servizio lenta il colpo e fugge con la cassa. Tanto lo fanno tutti e non prendono nessuno: proprio me dovranno pescare? Sono sicuro che questa domanda se la sono fatta anche gli autori del furto nella cassaforte speciale della Banca d'Italia. Una volta le banche si rapinavano dall'esterno. Adesso si rapinano dall'interno. Diecimila banconote da centomila si possono asportare in una settimana a mazzetti, nascosti nella semplice tascu dei pantaloni. Il problema e come spenderli. Ed ecco la delinquenza organizzata che provvede subito al riciclaggio del denaro. Tu mi dai un miliardo • sporco» e io le ne do mezzo «pulito». Se il miliardo va a finire, ad esempio, in Venezuela, chi potrà mai controllare i numeri di scric? Che decadenza, ragazzi. Un tempo la banca era un sacrario. Chi ci entrava a lavorare doveva avete le stigmate della vocazione. Il bancario, collctto bianco prediletto del capitalismo, era un sacerdote nel tempio. Procuratori o commessi allo sportello, tutti crani chierici. Ma anche loro stanno tradendo. Non a caso si chiama in gergo «sacrestia» il locale blindato dove si custodiscono i valori. E poi quante volte lo abbiamo visto al cinema: sbarre che si aprono, lucidi corridoi dove risuonano i passi, cellule fotoelettriche che azionano altri cancelli, lasciapassare esibiti alle guardie, e infine un severo signore in frac che si allontana con la sua borsa. Ebbene, il ladro adesso e lui. Nell'Italia che va a rotoli anche i miti si ribaltano. Il ragionierino con la biro dietro l'orecchio somiglia sempre più a una stampa di Epinal. C'era un film intitolato: • Come rubare un miliardo ed essere felici». Sembrava una boutade, e invece £ un nuovo comandamento. Sono rimasti solo i disperali a dare l'assalto, mitra alla mano, per poche manciate di milioni. I veri gangslcrs hanno scoperto altri melodi: corrompere è meno rischioso che rapinare. Dunque avanti, c'è spazio per tulli. Davanti a questi falli mi vien sempre di pensare: ma io valgo cosi poco, porco cane, che nessuno cerca mai di corrompermi? Infatti sono ancora qui che aspetto, e con me. sono sicuro, migliaia di italiani, corrotti o corruttori in pectore, legioni di Sindonu. di Felice Riva, di piccoli aspiranti Maslrclla, ognuno con la mano alzata a reclamare: anch'io, ci sono anch'io, sono pronto, arruolatemi! E perche' non ricorrere ai piccoli annunci? • Bancario pronto a lutto offresi». Oppure: «Cassiera insospettabile referenziato disposta colpo grosso». E poi il numero della casella postate, a garanzia della segretezza. Non so se sia veto che gli amichi greci onorassero il furto con destrezza. Ma allora noi? Al confronto dovremmo erigere monumenti a certi minislri. e sotto la scritta: «Per essersi sempre sottratto all'accertamento della verità». Anche famosi dirigenti di enti pubblici avrebbero cosi viali e piazze intitolali al loro nome. Personalmente, non ho simpatie per questo genere di ladri. Trovo più a misura d'uomo il lurlo con scasso. Persino la lancia termica ha una sua grandezza, ma temo Carlo Castellartela (Continua a pagina 2 in prima colonna)

Persone citate: Carlo Castellartela, Felice Riva

Luoghi citati: Italia, Venezuela