Inter terza forza. Bologna a fondo

Inter terza forza. Bologna a fondo Inter terza forza. Bologna a fondo "Show" dei nerazzurri, che vanno a segno cinque volte (due gol di Muraro, due di Fedele ed uno di Mazzola, che non realizzava da un anno) - La squadra emiliana fa la figura dello "sparring-partner" e finisce k.o. - Per l'Inter è la miglior partita stagionale (Dal nostro inviato speciale) Bologna. 9 gennaio. L'Inter fa il tiro a segno, tipo ralfica, perfino un po' crudele, contro un bersaglio poco coperto e molto perforabile. • Non possiamo avere pietà >. aveva detto Giacinto Facchetti alla vigilia, accennando alla situazione — come dire? — elemosinante di una squadra. Il Bologna, ridotta In miseria e di un allenatore, Giagnoni. per niente contestato ma quasi disperato. E' successo proprio che l'Inter spietatamente ha buttato fuori dalle cordo un avversario maturissimo per il k.o.: e l'ha latto alla grande, con una prova collettiva da mettere in votrina — la più beila partita della stagiono — e con qualche • numero > di Muraro o Mazzola o Fedele che ha farlo luccicare gli occhi per la gioia ai Fraizzoli, lui e lei. Insomma, mentre il Bologna prova le peno dell'inferno (ma i tifosi vorrebbero buttaro nelle flam me il presidente Conti, non Giagnoni) l'Inter si sente davvero in paradiso. E si è meritata applausi in confezione maxi dalla gento di qui, che sa apprezzare — tra l'altro — pure II buon football: quando Muraro è uscito a 7 minuti dalla fine, per una botterella alla caviglia, lo hanno lesteggiato con tanto calore che lui si e messo a salutare con la manina e ad accennare inchini, neanche fosse a San Siro. Muraro aveva avuto li merito per l'Inter di sbloccare il risultato con due gol in meno di mezz'ora e per il pubblico quello di mostrerò grosse doti di cannoniere: ha segnato prima di testa, con stacco notevole, poi di piede con un guizzo veloce ad anticlpore l'uscita di Adoni e un tocco di destro, proprio una carezzo al pallone, per • tagliarlo • di interno e mandarlo a morire nell'angolo opposto. A quella doppia prodezza di Muraro l'Inter ha fatto seguire nella ripresa altre reti. Duo di Fedele, un • ex • crudelissimo, galoppante in liberta In mezzo allo sempre più sbandate truppe rossoblu, e una di Mazzola, oggi regista sicuro, mobile e incisivo, alla Di Stefano, come roramonte riesce ad essere se non nei suoi personalissimi sogni. In mezzo, a fissare II risultato sul 2-1 al momento dell'intervallo, Il Bologna ha infilato l'unico suo golletto. strappato su un rigore concesso con manica un po' larga dall'arbitro: Clerici ha battuto quel penalty con un sinistro rabbioso, buttandosi I sul pallone come un leone affamato su una scaloppnla. sicuro di non togliersi cosi tutto l'appetito j ma di sfogare almeno IO po' di rabbia. • E adosso chi si salva dalla B? », dicono a Bo- | logna. accentuando lo sconforto con i dettagli ma- j tematici: perfino la differenza reti (22 gol al passivo, un'enormità) induce a pessimismo e l'unica speranziella di ricostruzione può essere offerta dall'impegno di tutti I giocatori che — anche per affetto verso Giagnoni — non hanno risparmiato niente, oggi come in passato. Purtroppo si è avuta l'ennesima conferma di certi errori che settimanalmente rappresentano una zavorra per i rossoblu: le Incertezze della difesa, per esempio, che subito all'inizio (come contro la Juventus) hanno messo in crisi un portiere già incerto per conto suo nello scomodlssimo ruolo di sostituto di Mancini. Contro un'Inter cosi pimpanto. cosi decisa, contro un Muraro che salta e scatta e si avventa corno un autentico falchetto nell'aroa di rigore, corti sbandamenti non potevano cho avviare al naufragio. Si può diro certamente cho gli abiti dimessi, anzi stracciati del Bologna rendono più sfavillanti al confronto i panni dell'Inter. Ma ò chiaro d'altra parte che l'Inter ha un'ottima stoffa e la sa ostentare adesso che tutti hanno trovato un morale e una sicurezza Impensabili nella primissimo faso del torneo: a Bologna Chioppella ha fatto •poker», cogliendo la quarta vittoria consecutiva o l'Inter. imbattuta da sette giornate, va ora tenuta nella dovuta considerazione nel grandi giochi dol campionato, a cominciare dall impegno di domenica con la Juventus. Soprattutto perché a questo punto -lite alia condizione dei singoli — splendido in Muraro. Fedele. Mazzola. Facchetti e Bordon — l'Inter ha dallo sua pure un più convincente assolto di squadra: il centrocampo, tanto discusso prima, fa ora blocco dinamico attorno ad un Mazzola stupefacente per continuità e vivacità (oggi ha tirato fuori pure un gol. impresa che non gli riusciva da circa un anno, esattamente dal 18 gennaio 1976. partita contro II Perugia), si vedono ora Merlo e Marini molto sicuri nella parte di ■ spalle », attenti nel chiudere i varchi o precisi nel tocco por offrire palloni sulle fasce laterali a quei due mezzofondisti • capelloni », magari un po' arruffoni ma certo efficacissimi che si chiamano Orlali e Fedele. Carlo Muraro, giovanotto ventiduenne nato in Veneto (Gazzo Padovano), cresciuto In Lombardia ma vagamente ispirato da ostri brasiliani in zona-gol, 6 il suo gioiello: sette gol In tre partite lo qualificano con la forza del tatti, corti suoi spunti di oggi (anche altruistici, come sul passaggio del quarto gol offerto a Fedele) lo esaltano con il segno della classe. Adesso, è stato già notato, dovrà guardarsi da certe esagorazionl del • ctan • milanese (■ Anche Meazza segnava cosi ». hanno detto di lui In tribuna stampa dopo il secondo gol), ma merita stima e simpatia: e chissà cosa diventerebbe la forza offensiva dell'Inter se Anastasl non fosse sempre più una controfigura di attaccante, utile solo quando riesco a mandare un pallone dalle parti di Muraro o quando gli fa spazio (dice un maligno, al riguardo: • Allora è meglio toglierlo e giocare in dieci, cosi Muraro può muoversi di più •). Contro questa frizzantissimo Inter il Bologna ha latto proprio lo • sparring-partner • con dedizione toccante ma risultati disastrosi. Sbagliava la difesa, nel piazzamento o negli interventi, era mal disposto ma senza rimedio II centrocampo, dovo Maselll non vince un contrasto neanche per scommossa e Vieri ò costretto a spremere il suo scarso fiato al di qua della metà campo, col risultato di sbagliare poi anche i passaggi più agevoli: ero irrilevante la forza penetrativa dell'attacco che ha un Chiodi sbiaditissimo e un Clerici solo sufficiente. Infatti per scaraventare palloni addosso a Bordon c'è voluto l'arrembaggio finale, disperato e patetico, trascinato da quel Paris che 6 stato II meno peggio dei rossoblu. La condanno è iniziata presto por il Bologna. Al 5' l'Inter si distendeva in un'azione impeccabile: Fcdole-Merlo-Mazzola. scatto del copitono sulla sinistra o cross. Roversi o Adani un po' incerti si facevano batterò do Muraro, svettante di testa, pronto a mettere in rete. Per i nerazzurri diventava tulio fonile: chiusura attenta dei varchi, un conimputili.- ogni tanto, mentre il Bologna rimediava solo qualche tiretto di Clerici e Chiodi ben bloccato da Bordon. Fino a quando, al 26'. lo difesa rossoblu faceva un'altra mozza topica e Muraro un altro ■ numero •: avanzata di Gasperini. passaggio ad Anastasl sulla destra. Cresci concedeva il | cross a Pletruzzo e sullo traiettoria bassa Muraro anticipava tutti con un • taglio • di interno dostro che valeva una pugnalato per il Bologna. Al 37' il rigore, quasi da beneficenza, su spinta di Gaspe rini a Clerici, trasformato dal centravanti, cho faceva 1-2. Ripresa da • show ■ per l'Inter. Terzo gol al 15' con Fedele liberissimo di schiacciare di testa un cross speditogli su punizione da Merlo e un minuto azione-spettacolo Oriall-Merlo-Muraro-Anastasl che procurava un cornor e tanti applausi. Giagnoni lacava la mossa della disperazione (Grop. una terza punta, al posto di Massimelli) e l'Inter affondava Il coltello nella plaga: al 25' bis di Fedele, di piede, dopo uno spunto di Muraro sulla destra: al 32' Mazzola metteva lo firmo alla sua partita • super ■ con una stoccata di destro dopo una triangolazione con Fedele. Prima dello fine oncoro oleune belle parate di Bordon. un gol annullato di Maselll. un salvataggio di Facchetti sulla linea e soprattutto tanti Insulti in tribuna al presidente Conti, costrotto ad andarsene dallo stadio alla chatlchella. Non gli hanno consigliato di vestirsi da carabiniere come usa In certi assedi al direttori di gara, ma in realtà oggi poteva benissimo uscire vestito de arbitro por passare inosservato. Antonio Tavarozzi Bologna. L'interista Muraro tallonato da Roversi (Tel. Tortelli)

Luoghi citati: Anastasl, Bologna, Gazzo, Lombardia, Perugia, Veneto