L 'assistente di un collegio uccide collega per vendetta
L 'assistente di un collegio uccide collega per vendetta Scandalo a Como nell'istituto dei Padri Somaschi L 'assistente di un collegio uccide collega per vendetta L'assassino, 24 anni, aveva tentato d'adescare la sua vittima ventenne, ma ne era stato respinto e denunciato ai superiori - Temendo di essere espulso lo ha assassinato (Dal nostro corrispondente/ Como, 9 gennaio. Scandalo a Como, al colle. gio «Gallio» dei Padri Soma: scili, una delle più esclusive I scuole private della città. Un | assistente-istruttore ha ucciso | stamane a coltellate un suo collega al quale — pare — I era morbosamente legato. Poi. tranquillamente, s'è co! stimilo ai carabinieri dicenI do: « Ho ucciso una perso' na...». La vittima è Arnaldo Molte| ni, 20 anni, abitante a Cantù. I II giovane, oltre a essere assistente nel collegio, frequentava come privatista la quinta liceo scientifico. L'assassino è Gaetano Pichierri, 24 anni, oriundo di Foggia, studente fuori corso della facoltà di lettere. Il fatto di sangue è avvenuto nell'infermeria del colle1 gio, dove si trovava il Molte ! ni. Il Pichierri, dopo un'acceI sa discussione, ha colpito, cor. un lungo coltello da cucina, il giovane che si trovava a letto. Tre colpi alla schiena, i due al torace e uno, forse * quello morta'.?, alla gola. La I ino: -e dello sventurato è stai ta Istantanea. Di quanto era avvenuto s'è immediatamente I nccorta l'infermiera, Ida Del I Grande, 67 anni, di Como. I.a ! donna ha dato l'allarme, ma ! l'assassino è riuscito a fuggii re dal collegio attraverso una ! scala laterale. Poi, come ab1 biamo detto, s'è presentato al | piantone della caserma dei carabinieri di Como. I L'omicida è probabilmente uno schizofrenico. Secondo i primissimi accertamenti, pa! re che il Pichierri, vivendo costantemente all'interno del collegio a contatto con il Molteni, abbia tentato d'adescarlo con turpi proposte. Il giovane, però, l'avrebbe respinto con durezza affrettandosi a riferire il tutto ai superiori. Durante un'ennesima discussione tra i due, avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì, il Pichierri aveva minacciato il Molteni con un coltello. Questi, per difendersi, ne aveva afferrato la lama ferendosi alla mano. Proprio per questo motivo il Molteni anziché dormire in camerata era ricoverato in una stanzetta dell'infermeria. Insomma, fin da venerdì la situazione stava per precipitare. Sabato, i superiori del collegio avevano deciso di portare il Pichierri da un neurologo. «Sei malato — gli dissero —: hai dei disturbi polmonari. Ti portiamo da un medico...». Il Pichierri però s'avvide che chi lo stava visitando non era un tisiologo ma un neuropsichiatra, spa- ventatissimo, era fuggito. Nella notte tra ieri e oggi il giovane è stato sorvegliato con discrezione in collegio nel timore che tentasse qualche pazzia. Il Pichierri. nonostante ogni cautela, se n'è reso conto. Da qui la quasi certezza che sarebbe stato espulso dal collegio, quel collegio nel quale viveva da anni e che per lui, solo, senza parenti, era diventato l'unica famiglia. E' probabilmente in queste lunghe ore che, nella mente malata del giovane, scatta l'idea della vendetta contro il ragazzo he l'aveva — a suo dire — calunniato davanti ai superiori. Stamattina, approfittando di un attimo di disattenzione di chi lo doveva curare, il Pichierri è riuscito a raggiungere l'infermeria. Qui, nascondendo 11 coltello, s'è messo nuovamente a discutere con il Molteni che si trovava a letto. Da lui ha ricevuto ancora risposte insolenti ed altezzose. E non ha capito più niente. S'è scagliato contro il giovane come un forsennato. Adolfo Calderìni Como. Gaetano Picchieri (a destra) c Armando Molteni (Foto Ansa)
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