Dopo le barricate, il compromesso di Paolo Patruno

Dopo le barricate, il compromesso CHE ARIA TIRA ADESSO NELLE UNIVERSITÀ FRANCESI Dopo le barricate, il compromesso Gli studenti sono scesi per le strade contro la riforma di "madame Alice" - Ma prevalgono isolamento e stanchezza al Parisi, febbraio. ,L'immaginazione non è più I potere, nelle università Ifrancesi spira l'aria della ras-1segnazione, non soffia il ven- !to della rivolta, la «febbre del j"68» appare lontana. Dopo la |grande fiammata rivoluziona- ria e je riforme nell'Insegna- mento e nell'assetto universi- tarlo che ne sono scaturite.1 BÌl studenti sono ridiscesi nel- tarlo che ne sono scaturite, Sh studenti sono ridiscesi nel- le str°de in due occasioni: Per la protesta del liceali nel ZT. 5. j.. 7< toac» attesa ancora oggi, e nella prircìavora del 76 per la lotta degli universitari per far abrogare la riforma del se- condo ciclo degli studi. Que- un nuovo «maggio '6811, Ma la rivoluzione non c'è stata, il braccio di ferro In- B»B«lato fra il potere, rappre. •e sentato in questa occasione dall'energica madame Alice Saunier Seité segretario di stato aiu, e 2] stu. denti s'è risolto all'appressi marsi della sessione degli esa mi estivi, la rabbia degli uni versitari ha ceduto il posto al 18 Preoccupazione degli esami, al timore del domani, alla al «more oei domani, alia ric8rca del primo impiego Davanti alla scelta tra l'essere dei rivoluzionari-disoccupati o dei laureati con qualche possibilità (non sicurezza) di lavoro, i giovani universitari 'rancesi hanno voltato le spalle alle barricate. Anche Perché hanno misurato una volta di più/topo il '68 il la To j^,^^ dai rtUj dj sindacati e le . divisioni mi/mp " „7i™ ii LVii na vinto anora 11 potere. 11governo ha imposto la sua ri j avuto partita vinta forma che accresce la selezlo ne. che subordina, secondo ledenunce degli studenti, l'uni- versltà alle necessita del pa dronato? Madame Alice haufficiai , mente. Il progetto di riforma | che aveva ereditato dal suo i I predecessore, Soisson, non è | 1 stato abrogato, ma nella pra- ! tica, come molte delle ritor j me del giscardlsmo, non vie | ne applicato, H testo contro cui gli uni- i versitari si erano battuti la, ì scorsa primavera conclude il | 1 Processo di ristrutturazione j [ degli studi iniziatosi nel 73 i Processo di ristrutturazione ; j degli studi iniziatosi nel 73 i i con la creazione di un nuovo ; diploma (il Deug) al termine itai h>m> «nni a:.~i I e diploma dl studi superio- ; dei due anni iniziali d'uni ver- j sita (il cosiddetto primo ci- ciò) e proseguito l'anno sue- j cessivo con la riorganizzazio | ne del terzo ciclo (dottorato I I aeve apportare 1 "J*0 formazione scientifica di : alto livfflt°, chft Pref>ara »" IJJ- J ■ ii lido formazione generale, il secondo ciclo deve apportare ■ studenti alla vita attiva e al- l'esercizio delle responsabilità professionali, mentre il terzo ciclo offre la possibilità d'una formazione approfon dita in laro », un settore portico- Uj,, professionalità , La riforma rispondeva teo ! ricamente a un'esigenza fon e damentale: rinnovare Tinse- i gnamento finora impartito e • dopo i primi due anni e orien-1i ■ tato quasi esclusivamente ri i verso lo sbocco professionale e ! dell'insegnamento. E' questo e un settore già saturo, dove a una massa di studenti s'infila a 1 in una strada che non offre j possibilità concrete e all'usci- e ^ dall'università è condanna- | ta a una forte sotto-qualifica i ' rione. Di qui la necessità di 1, aprlre agU studi universitari 1 settori della vita attiva ^ rispondere olla domanda e|<tf professioni nuove alla ri- - > cerca di « cadres ». Nella pratica, la riforma a! consente a ciascuna universi- i ti di istituire nuovi corsi e fa | colta per assicurare le mag i i giori posslbilitii di impiego ! | agli studenti a livello locale e nozionale. La scelta dei corsi Ideve avvenire in stretto colle gamento con il mondo del la- vero ed essere approvata da un «gruppo tecnico di studio» , costituito dai rappresentanti | delle attività economiche, so jciali e culturali, composti per i almeno un terzo dagli espo ; ciali e culturali, composti per i almeno un terzo dagli espo ; nenti professionali dei settori interessati alle nuove facoltà In . i„ _n_ ..x ; che cosa hanno scorto stu j II segretario alle università approva poi la validità sul j plano nazionale dei titoli di | studio rilasciati al termine di I questi nuovi corsi. 1 traguardo d'uno sbocco prò- : fessionale rarefa e rende più esclusivo ancora l'accesso al "— ' —' "-r » catore di strettoie che con 11 ■ traguardo d'uno sbocco prò- terzo ciclo, ai diplomi supe riori e al dottorato, che resta no riservati ai giovani più pri- vilegiati. A questa opposlzio- ne strutturale, 1 «gauchistes» hanno poi aggiunto una pen nellata ideologica: «L'univer- sita resa schiava dal capita- si 1 ii resa scniava aai capila- , le», «il padronato asservisce ! l'università al suoi bisogni». Ma l'opposizione è stata condiviso, seppur meno visto o sancente, anche dai profes- 1 ■Ori: «Il Insegnanti di sini- e stra hanno abbracciato l'ana- e iltsi d6*1' studenti «gauchi o | *'«». i «baroni» conservatori e sl sono arroccati nella difesa a ! dell'timmobiiismo tfcM'unieer- dove sono tornati Tordi- \ ne e la severità negli studi do. PO il '68. la maggioranza, gli « agnostici », hanno ritenuto che non fosse auspicabile un sistema di differenziazione e di concorrenza fra le varie a università. E cosi è stata messa la sor- i dina alla riforma, s'è sgonfia a ta la protesta. I «gruppi tecni - ci di studio» per l'Istituzione . delle nuove facoltà non sono i stati formati, le università ;o ! hanno mutato «etichetta» a e qualcuno dei loro corsi, sono i I sorte facoltà dl «relazioni pubbliche», «commercio este- - ro», «turismo», grazie allaa proclamata maggiore «profes- » sionalità» degli studi. Ma ini totale, fra tutte le università. sono stati approvati una qua- r iantina dl corsi scaturiti dal- la dibattuta riforma del se r rantina dl corsi scaturiti dal- la dibattuta riforma del se i condo ciclo. à «. . ... . . x Km* AM iitr.ni-, u à Fine de»! Utopia l Dalla lotta contro madame i Aiice e la sua rjforma Ku ^u i d„n.| op-f, lls_iti «fibra ti, rassegnati al loro isola ò- i gn0 ha mutato contomi: non ù si lotta più per ribaltare la al società, si lotta per trovare » rullìi UC1 UU, ili 'UHI VIWIV 11 presi in considerazione. Il so ò- «io ha mutato contorni: non e . in lavoro a J L'università francese non è ri- ! ancora una «fabbrica di di o- soccupafi» e secondo un'inda » I gine statistica tra il 70 e 75 n ; soltanto il 23 dei possessori r- : di una licenza o d'una «maia- \ trise» era alla ricerca d'un la a-1 trise» era alla ricerca d'un la e 1 voto Ma mancano statistiche ». I degli' ultimi 18 mesi, da quan a ; do la crisi s'è accentuata e la o disoccuparne è salita a ol-s- tre un milione, di cui la metài- s6no giovani. E in ogni caso. a- ! se la disoccupazione è ancorai | un fenomeno limitato fra I ri laureati, essa tende ad au a mentare. mentre la dequalifi r- cazione. la sotto-occupazione. i- e largamente diffusa. ' sta dirigendo il o. Dove si . li gronde esercito costituito da o gli 820 mila universitari fran n'cesi? Le preferenze delle 170 e mila matricole di quest'an e : no sono egualmente riparti- ! te verso medicina farmacia.r-1 diritto, ingegneria. Stabile è a il flussr versa matematica, i economia, sociologia, in di-ne ; mlnuzlone più o meno mar- o cata il numero dei giova- ; ni che si dirige verso lettere, ! lingue, e anche sorprendente- | mente verso facoltà scientifi- I che come fisica, chimica, blo- logia. . Una severa selezione s'inca. richerà fin dal primo anno di , scoraggiare due matricole su . ì tre a proseguire gli studi e ! dei restanti solo un altro ter 1 zo giungerà al diploma rlla- sciato al termine del primo zo giungerà al diploma rito sciato al termine del primo ciclo universitario. Per gli al- tri ci sarà la « lìcence » e la ì._i , ^ ,, . ! « maitrise » (dopo il terzo e e ! quarto anno) per l'inserimen- 'lo a livello medio nel mondo : i del lavoro. Per una minoran¬ 251 " dottorato, il diploma su pcriore, un titolo di studio n a e è 5 i possono permettere un soggiorno supplementare nei «campus». Il problema di fondo che si pone alle università francesi è allora di sapere come si può assicurare contemporaneameivte l'insegnamento di massa e l'alto livello necessario per gli Impieghi di elevata qualificazione professionale. 'n un Periodo di difficoltà ge e i nerale in cui le restrizioni del i crediti governativi minaccia a i no Ia funzionalità di numero- -1 si «'eneL «e diminuiscono le à1 ore e 1 corsi. . I Una tendenza che si delinea ra1 abbastanza chiaramente è dl I affidare esclusivamente alle ; " orandes écoles » di perfezic- namento 1 •insegnamento di li . ] veJ10 eleva.t° e «Mitrala- I sciare l'università, trasforma l Usl » sociologo Raymond Boudon do «borghese» a «pie ' ro,° borghese» per il recluta 0 I melJto e le Ronzoni Ule t,'ia" Prepara. La ribellione - 1 de8'» studenti del '68 si stem .! P**"1 °Kgi in "n panorama più è grigio, dove le preoccupazioni , materiali sopravanzanp gli -j slanci innovatori. 1 utopia - a°a - Paolo Patruno

Persone citate: Dalla, Madame Alice, Parisi, Raymond Boudon