Riforma sanitaria dissensi sui tosti

Riforma sanitaria dissensi sui tosti Consiglio dei ministri: discussi progetti e decreti Riforma sanitaria dissensi sui tosti Roma. 25 febbraio. In una seduta che ha occupato la mattina e il pomeriggio, il Consiglio dei ministri ha discusso i problemi connessi all'ordine pubblico, ha esaminato la riforma sanitaria ed il progetto di un «ticket di dissuasione» sul farmaci che saranno tradotti in disegno di legge la prossima settimana, ha approvato lo spostamento del bilancio preventivo dal 30 luglio al 30 settembre, una nuova disciplina per eliminare 1 residui passivi, ed ha concesso altri 727 miliardi ai Comuni e alle Province. Il provvedimento di riforma sanitaria è. si dice, il 48° I elaborato dal dopoguerra ad; oggi e tutti si augurano che giunga finalmente in porto: il primo schema risale al 19471 quando una commissione pre- j sieduta dal sen. D'Aragona] sottolineò l'urgenza di mettere ordine nel «caotico e quanta mai complesso settore dellassisti-ma sanitaria», men- ; tre non meno d'una decina di «edizioni» rivedute e corrette | hanno preceduto, negli ultimi due anni, il testo di 54 articoli discussi oggi dal governo sulla base di una relazione! del ministro della Sanità Dal Palco. Il comunicato di Palazzo ' Chigi su questo argomento è, estremamente breve, mentre] la relazione del ministro è' stata molto ampia e la discusi sione vivace e non priva di I ' notevoli contrasti. «Come è j noto — precisa la nota della Presidenza del Consiglio — per il 30 giugno prossimo, alUt scadenza della gestione straordinaria delle mutue, dev'essere operante il meccaniI smo di riforma del settore. , D'altra parte, la situazione ! della finanza pubblica in Unita obbliga ad una grande [ oculatezza ed esige che la spe' sa sanitaria rimanga entro i limiti attuali. In questa cornice dev'essere impostato il Scrvuio sanitario nazionale, con una revisione del testo predisposto sulla scia di quello della passata legislatura. Il ministro della Sanità apporrà le modifiche necessarie ed il testo definitivo verrà approvato nella prossima seduta del Consiglio, unitamente alla nuova regolamentazione del settore dei medicinali». Non vi è dubbio, quindi, che dal 1" luglio la riforma sanitaria potrà essere avviata se il Parlamento approverà rapidamente la legge; ma è certo che per realizzare in pieno il Servizio sanitario nazionale occorreranno cinque aimi, se non di più. Ciò non significa, però, che entro il primo biennio non vengano realizzati « atti riformatori » importanti. I maggiori contrasti in Consiglio dei ministri si sono avuti sul costo della riforma, giudicato da alcuni ministri incompatibile con la gravità della crisi economica. Un costo, ha precisato il ministro Stammati. che va ad aggiungersi alle somme « astronomiche » che si dovranno trovare per coprire i deficit delle mutue e degli ospedali. II disavanzo delle mutue è stato valutato in 1860 miliardi per gli anni 1975-76 e in 1124 miliardi per U 1977, mentre per gli ospedali la cifra del disavanzo da colmare è di 1650 miliardi negli esercizi 1975-76 e di 900 miliardi nel 1977. In complesso, quasi 5000 miliardi (dnCndpgbCmdlraclbnsitcz.. , , ,. . _ ; cLe linee della nforma ci so- cno state chiaramente illustra- te dal ministro Dal Falco. Sono essenzialmente tre: 1) una radicale trasformazione dell'intervento protettivo con il passaggio dalla frammentarietà delle competenze e dalla disparità dei j trattamenti alla tutela globale della salute, senza dlstin-1 /.ione di condizioni individua 1! o sociali, nei tre momenti della prevenzione, cura e riabilitazione, estendendo l'intervento stesso alla salvaguardia dell'ambiente naturale e di lavoro, all'igiene degli insediamenti, degli alimenti e di ogni altra connessione con la salute dell'individuo e della collettività; 3) la costituzione, attraverso la nuova strutture del «Servizio», di un sistema funzionale organico, territorialmente articolato, che garantisca la più ampia e democratica partecipazione a livello lo. [ cale di tutte le componenti ! sociali ( Regioni, enti locali, I sindacati, categorie sanitarie, urenti del servizio, eccetera) al governo della gestione e le ; loro piena corresponsabilizza zione; 3) la riunificazione di tutte ! le competenze, oggi ripartite j anche con duplicazione e so- : vrapposizione di attribuzioni, tra una molteplicità di organismi e la utilizzazione, quin-1 di, nel modo più razionale e ! proficuo, di tutti i mezzi urnan; e strumentali disponi- ! bili. Giancarlo Fosti I

Persone citate: D'aragona, Giancarlo Fosti I, Stammati

Luoghi citati: Roma