Marchais scatenato contro i "dissidenti,, (allineato a Giscard)

Marchais scatenato contro i "dissidenti,, (allineato a Giscard) Marchais scatenato contro i "dissidenti,, (allineato a Giscard) . 1 ?™e™_c.: a e o l a a con enfasi ha dichiarato che «il partito comunista non si lancerà imporre la sua linea da nessuno». Inoltre Marchais ha ribadito la difesa latta ieri della «non ingeren za>> (e quindi la denuncia contro Amalrik d'ingerenza nella vita politica francese). Quando gli è stato chiesto se considera la lettera di Carter a Sacharov come una ingerenza negli affari interni dell'Urss non ha risposto ed ha sviluppato a lungo la distinzione tra ingerenze «ammissibili» e ingerenze «inammissibili». Secondo Marchais, prendere posizione in difesa dei diritti I dell'uomo costituisce una in-1 gerenza ammissibile. Un esempio (ha detto) è it Papa; che nel '53 intervenne in dite ' sa dei Rosenberg. Ma questi interventi — ha precisato — devono essere fatti rìspettan , do le «forme debite». Questo teorizzare sulle «forme debite», accompagnato dalle dichiarazioni ostili, ha collocato — si osserva — J ì il partito comunista francese in una posizione di apertura I verso la difesa in astratto delIr libertà, e poi di chiusura verso la difesa in concreto dei dissidenti. Non solo il pcf1 ; ha sposato la linea della ra-1 i gion di Stato giscardiana, ma si è lasciato spingere in una i polemica piena di contraddi- j j zioni che stupisce. Anche se più abile, e più lo stesso Mitterrand non ha speso del resto una parola in favore di Amai- ! rik. Con un suo commento < secco ha detto di «compren- ' dere l'atteggiamento del Presidente della Repubblica, che deve trattare con gli Stati, e non coi privati cittadini». Chi difende allora ì dissidenti in Occidente? E' questa la domanda sollevata da Le Monde registrando il rischio che gli europei, in nome della discrezione della ragion di stato, o dette «forme debite» assumano una posizione troppo diversa da quella america- ! na. Infatti, una dissidenza difesa ad oltranza per anni, vie-1 I ne considerata «indebita» quando si presenta in concreto sulla scena europea. Per quanto fosse difficile il problema posto a Giscard (ricel vere o non ricevere Amalrik ) il giornale osserva che si poteva trovare un modo per conciliare la souplesse diplomatica «con la difesa coerente dei diritti civili ovunque». ! Più duramente Le Figaro par ! la di «mancanza di ritenuta» | occidentale in un fondo risen j tito di Aron. Dopotutto, si osI serva, Schmidt è stato molto : più abile rispondendo subito ad Amalrik, ed invitando uno ' dei suoi ministri a riceverlo. Quanto ad Amalrik, terminato lo sciopero della fame simbolico, ha riservato all'accoglienza ricevuta in Francia un'amara dichiarazione: «La Francia è indubbiamente finlandizzata fino a un certo grado, dato che la sua costruzione di una diplomazia indipendente la pone in ostaggio del suo partner sovietico». Lo scrittore ha poi moltiplicato per tutto il giorno dichiarazioni in difesa della dissidenza, annunciando che partirà domani o dopo per Bonn, dopo la risposta positiva di Schmidt. Amalrik ha poi pre cisato di aver chiesto al governo Jugoslavo l'autorizzazione di recarsi a Belgrado in occasione della conferenza di giugno, e al governo cinese un visto per Pechino. L'unica soddisfazione che ha ricevuto a Parigi è un incontro col gruppo dei senatori centristi, e qualche elogio da Chirac. L'offensiva dei dissidenti in Occidente è seguita da lonta| no con evidente ansia dai I compagni rimasti in Urss. ' Una radio francese ha potuto mettersi In contatto con Sa ; charov che ha detto patetica: mente: «Spero che il rifiuto 1 di Giscard non sia definiti1 vo». Sacharov ha poi aggiunto di attendere risultati mi { gliori dalla missione in Usa di Bukovski. che ieri ha pota | to dibattere il problema davanti a una commissione del ' Congresso americano, «au.tpiI cando una distensione dal 1 volto umano». Ma i giornali francesi sono scettici sulte ! reazioni europee, dopo il test ■ di Parigi. «Forse in Germania | andrà meglio», scrive Le Ouo| tidien de Paris, «ma ormai : abbiamo capito tutto. Eroi ! quando sono lontani, i dissi; denti sono personaggi scorno di via via che si avvicinano» Alberto Cavallari ; I;:;I!l| i Dal nostro corrispondente t Parigi. 24 febbraio. L'eurocomunismo francése non cessa di assumere posizioni paradossali davanti al dissenso sovietico sull'onda dell'affare Amalrik che ha messo in subbuglio la Francia. Grossi titoli in prima pagina registrano oggi la sfida lanciata dallo scrittore russo all'Occidente, con la sua richiesta d'essere ricevuto da Giscard e da Schmidt. Forti critiche sono riservate al fermo di polizia di Amalrik, seguito al rifiuto d'udienza di Giscard, e ai paralleli attacchi del segretario generale co munista Marchais che ha definito «Amalrik e compagni fautori di guerra fredda». Ma ■ ciò che rilancia il problema è una nuova offensiva di Marchais contro la dissidenza. Nel corso di una conUrenz.i stampa seguita a un comitato centrale 11 leader comunista ha oggi definito le reazioni di Amalrik ( imperniate i sull'accusa di «stalinismo» al pj francese) come un «colpo | di pugnale nella schiena» e