Con l'intervista I'«uomo del Sud» voleva spostare le colpe al Nord di Remo Lugli

Con l'intervista I'«uomo del Sud» voleva spostare le colpe al Nord Udienza importante al processo Mazzotti Con l'intervista I'«uomo del Sud» voleva spostare le colpe al Nord Hanno deposto due giornalisti su come e quando Achille Gaetano consegnò loro il documento - Cercava di scagionare la mafia - Il giorno dopo l'uscita dei "servizi" l'imputato si costituì i Dal nostro inviato speciale) Novara, 24 febbraio. Due testimoniarne, su sedici in lista oggi al processo Muzzotti. occupano da sole la maggior parte dell'udienza: quelle dei giornalisti Silvana Mazzocchi de La Stampa e di .Graziano Sarchielli de // Giorno, due giornali, come pure il Corriere della Sera e il Resto del Carlino, pubblicarono il 13 settembre 75 nel servizio dei ioro inviati ùx Lamezia Terme, l'intervista con Achille Gaetano, allora latitante in procinto di costituir; si (lo fece proprio il giorno \ in cui uscirono quegli articoli). L'intervista era costituita i di fatto da un testo scritto che i giornalisti ricevettero in | un incontro notturno con due i personaggi, uno era l'inforj motore che li aveva avvertiti di questa possibilità di coni tatto con il latitante e l'altro, forse, Achille Gaetano. Perché tanto interesse intorno a quell'avvenimento? i e' l'avvocato Vittorio Cohento, difensore di Alberto Men ;zaghi. il macellaio di Buguggiate. che pone ai due testi domande su domande. La sua i curiosità è motivata dall'importanra dell'intervlsta-documento. Achille Gaetano, nel-1 . l'ampia vicenda del sequestro 1 Mazzotti è, secondo lui, Tuo ; mo mafioso del Sud che si sa; critica costituendosi agli inì cuuifin i. in modo da bloccare le indagini dirette verso i boss della mafia. E si fa intervistare, o meglio scrive, facendo ricadere tutta la responsabilità dell'organizzazione del sequestro sul Menzu ghi che diventa in tal modo l'ideatore, il capo. Gli articoli sono stati pub blicati il 13 settembre, come si è detto, e i giornalisti ritengono, per quanto ricordano, che rincontro sia avvenuto la sera dell'I 1. Ma l'avvocato Ce: liento è dubltoso. pensa che possa essere vera l'afferma zione che Achille Gaetano fc ce al p.m. al suo primo inter rogatorio. secondo la quale egli avrebbe rilasciato l'intervista l'8 o il 9 di quel mese. Il Gaetano, interpellato dal presidente, dice: «Se non lo ricordavo bene allora che era passato poco tempo, non lo pos so certo sapere adesso». Il concetto di Celiento è questo: quello era un docu . mento preparato da persone esperte (« Anche lo stile in italiano perfetto sta a dimo- strare che non può essere fa- rina del sacco dell'imputa- to») per salvare la mafia; se poi addirittura era stato consegnato qualche giorno prima con l'Invito a pubbli- cario con un certo dosato ri- tardo, c'è ancora maggior- mente la prova dell'intenzio- ne di chi era alle spalle aiGaetano di seguire un certo Piano architettato e di av venire al momento giusto odoro che erano ancora li- che erano ancora beri in modo che sapessero quale atteggiamento assumere. I giornalisti assicurano che non tennero in sospeso l'ar ticolo. parlano delle loro mol te interviste che fecero in quei giorni, di tutte le voci raccolte che li misero in grado di poter scrivere, ancor prime di avere In mano il documento, che il Gaetano stava per costituirsi. Viene letto in aula anche l'articolo di Sarchielli, pubblicato il 12. in cui, tru l'altro, egli affermava di avere saputo dall'avv. Antonio Longo di Lamezia Terme, uno dei difensori del Gaetano (non presente oggi al processo), che il Gaetano si sarebbe costi- tuilo presto c che le sue dichiarazioni avrebbero dato una svolta decisiva all'inchiesta. La linea seguita stamattina da Celiento dà un'idea di quella che sarà la battaglia tra le varie posizioni difen sive: una contro l'altra, oI gnuna per la propria salvez| za. Si avvicina il momento ! della discussione. La prossima settimana sarà dedicata alle testimonianze dei perii ti, alla perizia fonica su Francesco Gattini, all'escussione di alcuni altri testi, al sopralluogo nella cascina di Castelletto Ticino dove fu tenuta prigioniera Cristina e all'au dizione dei nastri con le richieste dei due « marsigliesi » alla famiglia Mazzotti. Dopo una settimana di sosta, a metà marzo, incominceranno le arringhe della i parte civile (quattro giorni), cui seguirà la requisitoria del p.m. (tre giorni); la sentenza è prevista per la fine di aprile, dopo le arringhe dei trentatré difensori che occuperanno tutto il mese. Remo Lugli I|!i i

Luoghi citati: Buguggiate, Lamezia Terme, Novara