Prezzo di "lusso,, per case popolari di Paolo Lingua

Prezzo di "lusso,, per case popolari Polemica sull'edilizia a Genova Prezzo di "lusso,, per case popolari (Dal nostro corrispondente/ Genova. 23 febbraio. Guerra edilizia a Genova. { con scambio di «valutazioni», decisamente polemiche e contrastanti tra Regione e Istituto autonomo delle case popò lari, la Regione ha diffuso, nei giorni scorsi tra i consiglieli un documento che è il risultato d'una «indagine» ; promossa dall'Assessorato ai lavori pubblici sui costi del- [ dgI qcI | | I n, sI \ dl'edilizia popolare. E' emerso ; cche in certi casi è possibile ! traggiungere la cifra di 545 mi- ula lire al metro cubo, che è dpraticamente il livello della ! nedilizia residenziale «di lus- j n90». Là replica delllacp non i s'è fatta attendere. Ha dichia- vrato il suo presidente. Ermido Santi, socialista: «Se si prende in esame soltanto la cifra-record di 545 mila lire, si fa delia cattiva informazione. Intanto occorre precisare un fatto: l'Istituto case popolari ha. ovunque, a disposizione da parte delle amministrazioni comunali, tenoni dislocati in zone scoscese, sovente prive delle minime torme di urbanizzazione: inoltre mancano quasi sempre i "piani di zona" e le imprese costruttrici, il più delle volte, hanno sorprese poco piacevoli, quando si mettono a scavare: falde acquifere, acquedotti, condotte dell'Enel e della Sip di cui si ignorava l'esistenza. E i costi aumentano». Secondo il presidente Santi dove le case popolari hanno potuto costruire «come i privati», cioè su terreni «buoni» e di proprietà dell'Istituto i costi sono rimasti contenuti: sulle 220-250 mila lire al me tra cubo. Al Cep di Prà. in condizioni molto difficili, con strade e fogne da costruire inteivmente ed a spese dell'Istituto sono state raggiunte le punte massime di 330 mila lire. E allora, come la mettia mo con il mezzo milione? «Quella cifra indica una eventualità estrema, legata — dice Santi — all'aumentare progressivo del costo dei terreni e con il crescere dell'inflazione. Ma non è una realtà». Del fatto si occuperà nei prossimi giorni il Consiglio regionale: si ritiene che i democristiani prendano rocca sione al balzo per ridiscutere la questione, approfittando del fatto che i rapporti tra pei e psi che reggono la Giunta sono molto tesi. L'episodio che riguarda le case popolari, vecchio feudo socialista, è quanto mai significativo: gli esponenti socialisti, da qualche mese, superata la crisi dovuta allo «scandalo» di Santo Stefano al Mare che aveva visto l'arresto del presidente della assemblea Paolo Machiavelli, hanno rivendicato, a tutti i livelli, la loro «autonomia» rispetto al «partner», più forte e organizzato. Dopo una laboriosa «verifica» in settembre, si è ora a una nuova e più complessa vertenza che rischia di avere come sbocco il «ritiro» della | dcndciczqcgAncprvlsmdp { ; [ delegazione socialista dalla giunta regionale. Si spiegano I quindi i focolai come quello che è scoppiato sul problema I dell'edilizia popolare. In effetti, nel corso della | prima legislatura e di buona | parte della seconda, la Regio- I ne s'è occupata più di tra- , sporti che di edilizia. Ora la- sessore ai Lavori Pubblici. I Renato Beggiato. intende far \ decollare un «progetto casa» ; che però è già assai contesta- ! to. Questo progetto prevede un «censimento» delle aree disponibili ed una valutario ! ne della situazione edilizia j nella regione al fine di stila i re un programma di inter venti. E qui nasce il contrasto | di natura «politica»: sembra che il pei tenda a dar vita a nuove strutture operative che di fatto assumerebbero le decisioni concrete, esautorando i vari Iacp provinciali. I socialisti, che sono forti tradizionalmente all'interno di questi enti, sono restii ad accogliere una impostazione del genere. Allora i comunisti mettono alla frusta la politi | ca perseguita sino ad oggi ■ dalle case popolari. Gli Iacp ' scaricano le responsabilità sulle politiche edilizie dei co muni. I II tutto in un quadro di | tensione politica che tende a ■ crescere e ripercuotersi an ; che su Genova, dove una vi ! stosa realizzazione di edilizia ' popolare, il piano di Begato. in Val Polcevera. ha gii ioc cato preventivi di costi che superano le 460 mila lire al metro cubo. Questo fatto vie- ne indicato dagli Iacp come un aspetto «negativo» della politica del comune che ha delegato un «pool» di aziende private alla costruzione. La situazione è piuttosto com plessa e una soluzione concordata tra le parti appare lontana. Anche perché ai prò b!emi apparentemente tecnici e amministrativi che sembrano oggetto immediato di polemica, fanno sfondo le «grandi manovre» di controllo politico tra i due partiti che reggono quasi tutte le amministrazioni liguri. Paolo Lingua

Persone citate: Paolo Machiavelli, Renato Beggiato

Luoghi citati: Genova, Santo Stefano Al Mare