La società ha perduto 90 miliardi nel 1976

La società ha perduto 90 miliardi nel 1976 La società ha perduto 90 miliardi nel 1976 Milano. 22 febbraio. // braccio di ferro tra la diri, gema Montedtson e le organizzazioni sindacali continua. Il prossimo round è stato fissato per ! venerdì 1 marzo, ma le prospet! ttve per il raggiungimento di un | \ ! a accordo sono scarse. Da una parie la Montcdlson i Irremovibile, conti alla mano, sulla necessità di ridimensionare le fabbriche che fanno capo a Montefibre; dall'altra I sindacati non possono perdere terreno sul principio detta occupazione. Il fatturato consolidato de! gruppo per il 1S76 ammonta a I 4754 miliardi, con un recupero | dei 35,3 per cento su quello delI fanno precedente, è vero, ma e vero anche, che Montefibre subirà nell'esercizio 1976 una perdita che si aggira intorno ai 90 miliardi (se si calcola che II capitale sociale ammonta, dopo l'ultimo aumento di capitale, a 111 miliardi, la situazione disastrosa divento lampante). La Montefibre non ha mal distribuito dividendo, dall'anno della sua costituzione ; l'azione, sia ordinaria sia privilegiata, non è diffusa tra 11. pubblico, dal momento che l'azionariato privato non costituisce che una minima quota del totale (13 per cento circa) e la capitalizzazione di borsa e il risultato di un calcolo puramente teorico, dato che gli esperti sostengono che la società e praticamente invendibile Al precedenti dati negativi bisogna iggiungerà' un altro, le prospetti, ve per il 1977 sono ancora più nere dei risultati del 1976. A questo punto ci si chiede se non sarebbe il caso per la Consob di Intervenire, cancellando le azioni di Montefibre dal listino. Il progetto di ristrutturazione della Montefibre di cui questi licenziamenti fanno parte, secondo voci sempre più Insistenti, prevede: che alcune produzioni, come quella delle fibre acrUlche di Marghera (previsto II licenziamento di 600 su 2300 dipendenti) e di polipropileniche di Terni (300 licenziamenti) passino alla divisione petrolchimica della Montedlsoi. Alcuni stabilimenti dell'area piemontese della Mon. leflbre passerebbero di mano alla Sala (società di cui la Montedtson ha il controllo), mentre le attività sarde andrebbero all'Anlc e alla Str. La conseguenza che t"e lra* e i*' ta Moutmtt son abbia deciso di salvare Terni e Marghera. perché le due fabbriche sono le meno obsolete, e producono inoltre due tipi di fibra tecnologicamente giovane. l e e a o o n E'evidente che una società co- me Montefibre. che perde In un solo anno di gestione più della metà del tuo capitale sociale non possa che rappresentare una spina nel fianco per un gruppo come Montcdlson che dovrebe essere in via di rlsfruffunuiune e ti tratta di una spina diffidi Quello che non convince nessuno è la mancata tempestività di una decisione che andava presa probabilmente molti anni fa. Se chiudere gli stabilimenti Montefibre sarebbe stato difficile an. che anni fa. ora è diventato motto più doloroso. Le zone industriali in cui queste fabbriche sono dislocate potranno dare lavoro alternativo ai disoccupati di Montefibre? O sarà necessario un ennesimo intervento dello s'at"? d. p.

Luoghi citati: Milano, Montefibre