Il "mago,, Ussello rivela i suoi segreti

Il "mago,, Ussello rivela i suoi segreti Il "mago,, Ussello rivela i suoi segreti Domani compirà sessantanni e terra una relazione al centro tecnico di Co ve rei a no - Nella lunga carriera un solo grosso rimpianto: "Causio poteva essere del Torino, fu Rocco a non volerlo" • Gli attuali compiti di osservatore £' proprio II caso di dire, assieme a Oberdan • Bida • Ussello. che non é mai troppo tardi. Lunedi prossimo. Il popolare • mago • del vivaio granata taglierà il traguardo dei sessant'anni e nello svelare agli allievi del corso I \ . „.„„.,, . del suoi successi in trentanni dl onorata carriera. Lo chiamavano • Bida - nel lontano 32 iquando scorrazzava Ira I pulcini del Torino: » Non ho mal saputo II perché — racconta — forse per [ ,| (att0 che ero sempre il più pie- stesso giorno indosserà la • toga • | dl prolessore del calcio entrando nell'università dl Coverciano per \ colo e finivo col passare per la "mascotte" della squadra Bida mi chiamavano e Bida sono rimasto nella slmpatiB dei tifosi ». Ussello è vissuto all'ombra di grandi allenatori, pronto a recepirne I lati migliori, sempre fedele e prezioso. L'unico col quale non legò aHatto fu Nereo Hocco e non ha difficoltà a riconoscerlo. Il viennese Sturmer nel lontano '29 lu II suo primo Istruttore: • Lasciò — ricorda — un'impronta Importante non soltanto In me ma soprattuto negli altri tecnici italiani con II suo lavoro di preparazione e di rifinitura ». Poi segui- | ,on° Cargnelll. Kutlk. Sperone. | Ferrerò (grande preparatore atleti | co col quale lece poi coppia alla I Fiorentina) e poi ancora Mariano vie. Santos. Rocco. Fabbri. Cade. i Glagnoni. Radice e tanti altri come Cilena. Frossì. Carver. Llevesley. Allasio cioè I trainerà che hanno guidato il Torino In perìodi più o meno lortunatl. Come giocatore. Ussello era un interno dal classico • ultimo passaggio •: dal vivalo del Torino passò al Vigevano dove giocò per quattro anni In B e C prima di tornare al suo Flladellia per Indossare la maglia granata e disputare in A 25 partite, prima di I essere • chiuso • da Borei II e da Loik. Passò cosi alla Blellese dove avrebbe iniziato la carriera di allenatore, proseguita dal '48 coi ragazzi granata, con la prima squadra nel 1953-54 (direttore tecnlcol era Jesse Carver) quindi nelln Fiorentina con Ferrerò. Poi il ritorno a Torino con l'assunzione della guida del settore giovanile, culminata col • Seminatore d'oro • 1967 ed II lancio di tanti campioni Oro che è passato nel settore degli osservatori. Ussello non si concede un attimo di tregua: 6 sempre In giro per l'Italie, a caccia di • promesse -, un compito facile te coi no m • he sta diventando sempre più ihllit ile • in quanto — dice — I | giovani nel giro di poche stagioni I cambiano enormemente. Occorre < acovare il talento naturale ed e !confondersi. Potenzlalmen- comunque. I giovani d'oggi so- !meglio impostati dl quelli di j—~——™—■——■—— un tempo: hanno un maggior gra- I do d'istruzione, conoscono meglio Il gioco ma. esistendo più concor- renza. stentano maggiormente ad | elevarsi dalla media. Le ultime ) | "annate", comunque, sono stato j I ottime specialmente quelle 1959 o j < 1960. Presto ne vedremo I frutti ». | ! Secondo l'avvocato Campana. < le grandi società sono diventate ! delle labrlche dl spostati. • Posso- ' j no esserlo state — risponde Ut- i sello — alcuni anni fa ma non I Più ora. Il Torino ha instaurato da ! molto tempo una valida "politica" : locale. Nel senso che si cercano | giovani nell'area cittadina mentre fuori vengono scelti elementi già maturi non soltanto in senso fisico: non più insomma il ragazzino di 14 anni, da portare nella grande città col rischio appunto | di farne uno spostato. I noatri allievi devono avere la possibilità, finito l'allenamento, di andarsene nelle proprie case, dormire coi familiari, sentire insomma II conforto e l'affetto dei genitori ». Ouall sono state le sue più grosse soddislazionl. in tanti anni, e quali rimpianti si è portato dietro nel suo lavoro? • La "scoperta" di Fogli, se mi é permesso questo termine: me l'aveva segnalato con una lettera un amico. Danilo Mlchellni. Fogli ciuicava a Santa Maria al Monte in provincia dl Pisa. Me ne aveva parlato con tanto entusiasmo che convinsi Fiossi a provare II ragazzino: a prima vista era una délusionn ma sapeva giocare a calcio come pochi. E poi Paolino Pulici. Lo inserimmo, d'accordo con l'avvocato Cozzolino ed Elleno, nella (orinazione primavera che si allenava in vista delle finali di Saisom-in gin ri- Era un fenomeno fisico, una specie di Tarzan del. calcio. I tifosi del Toro devono tenerselo caro: é un giocatore ce 1 cezionale I rimpianti? Causio in- | nanzltutto. Ce lo portò Eiiani da San Benedetto. Lo provammo per quindici giorni. Il Torino aveva ■ bisogno di una punta e Cr-usio ■I dimostrò un Interno Rocco dl | cova: "Abbiamo Ferrini e Mo■chino, quella non é una punta ■ 1 ma una mezzala, non ci serve" ' A nulla volsero le mie insistenze I ! e quelle di Ellena: Rocco non die1 de l'autorizzazione per l'acquisto. ! 1 Prima c'era stato Rivera. Era un I ragazzino smilzo: lo vidi giocare' I negli allievi dell'Alessandria al campo Lancia. Ero in compagnia di Giovannino Ferrari. MI diase. | "Guarda quello come appoggia il ) pallone". Faceva effettivamente j cose incredibili per la sua età. j Chissà dove fini la min segnala | zione ». < Come possono essere Inquadra " ' segreti del suol successi? ' * Ho avuto la fortuna dl lavorare , i una società che mi ha sempre I dato carta bianca con un presidente come Pianelli che prima di tanti altri ha creduto nel settore giovanile. E poi sono stati determinanti i principi aani. quelli che non oliarci.mo troppo i risultati — eppure a noi non sono mancati — ma alla sostanza della partita e del lavoro. Semplicissimo, se esistono le persone giuste ». Giorgio Gandolfi

Luoghi citati: Pisa, Torino