Una storia tutta italiana: Capri ha sete l'impianto di dissalazione non funziona di Adriaco Luise

Una storia tutta italiana: Capri ha sete l'impianto di dissalazione non funziona La "mancanza di fondi,, potrebbe bloccare il turismo Una storia tutta italiana: Capri ha sete l'impianto di dissalazione non funziona L'acqua viene portata con le navi cisterna, con una spesa che supera i due miliardi l'anno (Dal nostro corrispondente) Capri, 19 febbraio. La storia di Capri s'identifi ca con l'incubo secolare, anzi millenario, della «grande se te». Sull'argomento vi è una vastissima letteratura e gli amministratori comunali, susseguitisi al governo dell'i- ludervi direttamente, propo sola, sempre si sono contesi i consensi degli elettori faceti- do dell'acqua una valida piai taforma ai loro programmi, In «Aria di Capri». Edwing Cerio, con fine umorismo. scrive: «Il forestiero si rico- nosce subito: passati due o tre giorni nell'isola, senza al- nc una soluzione del problema, consiglia di forare la montagna, di scavare cisterne, di cercare sotto terra...». Suggerimenti dettati dall'csal fazione che il cielo, il mare, la roccia e il '-ole di questa ter ospiti. ra. mette nell'animo degli A Capri, dove piove pur troppo solo raramente, fin dai tempi i Tiberio gl'isolani sono sopravvissuti con le modeste scorte dell'acqua piova na e quelle portate via mare. L'isola, con un ruolo di stazione turistica a livello internazionale, rimane afflitta euri¬ | la cronica deficienza di que ! sto vitale elemento. Nono | stante le decine di miliardi j sprecati, per il trasporto con i le navi cisterna, quando il : mare lo consente, e l'impian to di dissalazione dell'acqua ' marina. Capri continua ad j avere sete. La notizia che la Cassa per il Mezzogiorno ha perfezionato in questi giorni l'appalto con una società danese per la costruzione di un acquedotto j sottomarino tra Punta Cami panella, nella penisola sorren! tinu. e Marina Grande, per la | spesa di 7 miliardi e mezzo di lire ( come avvenne per I Ischia i ha suscitato più pole j miche che speranze. «E allo ira? — si chiedono i capresi — A cosa è valso costruire l'impianto di dissalazione. ! predicare che il mare era il 1 serbatoio naturale a cui poter I attingere acqua a volontà... Si continua a pagar caro questo ■■ consumo che in molte zone ! non viene neppure erogato. La storia dell'acqua caprese | è complessa, registra assurdi sprechi di energie e di denaro. «Incomprensibile in momenti così diflicili. in un clima di austerity — commenta l'assessore del ramo. Boniello —. Noi facciamo delle proposte per far risparmiare milioni e non slamo neppure ascoltati. L'acquedotto sottomarino ci sta bene, ma a patto che ci porti l'acqua Quando? Nei1981-85, se tutto andrà bene, Intanto i forestieri scappano: perdiamo valuta pregiata...», Rifacciamo il cammino del- l'acqua. In base alla legge del | '67 che fa carico allo Stato di I rifornire le isole minori prive | di acqua potabile. Capri è ap- provigionata con navi-cisterna, servizio assicurato da quattro società con i contri-buti dei ministeri della Mari na mercantile e della Sanità . 1 Una spesa di circa 2 miliardi Idi lire all'anno 1 Sbarcata dalle navi cister- na. l'acqua e immessa in cinque serbatoi-deposito ed erogata da una società. La rete idrica, vecchia di circa mezzo secolo, è tutta bucherellata: ha una dispersione del 37 per cento, sicché agli alberghi ed alla popolazione giunge poco più del 60 per cento di quella immessa. Una nuova rete j idrica, realizzata dalla Cassa | per il Mezzosiorno con una i spesa di 500-600 milioni di lire, da ventanni non è stata ancora completata, né colimi data anche se l'acqua vi viene ' immessa lo stesso per brevi1 tratti. Due anni fa, sembrò che fosse giunto il momento tanto atteso: il mare avrebbe finalmente dissetato Capri e contribuito al suo più alto decollo turistico, a liberare dalla schiavitù dell'acqua gli isolani L'impianto di dissalazione — spesa 2 miliardi e mez- zj, SO per cento dalla Cassa per il Mezzogiorno, 35 per cento con un mutuo agevolato e il rimanente a carico della società di gestione — doveva segnare la svolta definitiva alla secolare questione. L'acqua invece è divenuta sempre più preziosa. II sofisticato complesso ha funzionato a scartamento ri- dotto utilizzato saltuariamente. Nonostante assicuri 210 tonnellate mensili del prezioso elemento, il doppio di quello trasportato per via mare, nonostante i lusinghile ri risultati delle analisi su cui ben tre università si sono pronunciate, quelle di Napoli, di Roma e di Genova, che hanno emesso giudizi positivi, dall'estate scorsa è fermo. A bloccarlo e il solito giro vizioso della mancanza di fondi. Adriaco Luise

Persone citate: Marina Grande