I guai di Pozzuoli di Adriaco Luise

I guai di Pozzuoli Fra bradisismo e sovrappopolazione I guai di Pozzuoli Urge consolidare il costone che sovrasta la città, per scongiurare frane - Una fetta consistente degli 11 miliardi stanziati con la legge speciale è già stata spesa • Il problema del saccheggio (Dal nostro corrispondentei Napoli. 15 febbraio. Senza fine il dramma geologico, urbanistico, economico di Pozzuoli, la cittadina mslivdflegrea interessata ai capricci tdi una terra vulcanica ed instabile. Dal settembre scorso, il bradisismo si manifesta nuovamente nella fase ascensionale; ancora una volta, la popolazione prende come punto di riferimento le colonne del tempio di Serapide — i ruderi dell'antico furo di Pu dfssa1bl'teoli — per cogliere i fremiti | zdel suolo che da millenni sci vola o rimonta rispetto al ! mare in una ciclica altalena per i grandiosi «fenomeni energetici» in atto sotto la crosta terrestre. La storia del bradisismo di oggi non registra grandi paure o fughe precipitose come nella primavera del 1970, quando migliaia e migliaia di famìglie, incalzate dal terrò re, bruciarono le secolari risorse di ottimismo e spopolarono interi rioni in un esodo disperato che mise in ginocchio l'economia di Pozzuoli. Il «terremoto bianco», che in quest'arco di tempo, dopo una breve stasi, ha avuto un lento costante abbassamento per circa ventidue mesi, suscita preoccupazioni ma non allarmi. «Ci fa molto pensare la tona del costone che sovrasta la fascia litoranea — dice l'ing. Ercole Gizzi. provveditore alle opere pubbliche per la Campania — è la parte più interessata alle sollecitazioni del fenomeno con movimento franoso di macigni, distacchi di massi che minacciano di rovinare sulle sottostanti abitazioni ». Geofisici, un'equipe di studiosi del centro nazionale di ricerche, tecnici del genio civile nei giorni scorsi hanno fatto il punto sulla nuova fase di bradisismo, tenuto sotto controllo dai vulcanologi dell'osservatorio vesuviano attraverso una serie di sondaggi, rilevamenti e sistematiche misurazioni per evitare spiacevoli sorprese e percepire in tempo utile i sintomi del «male». Di per se stesso, il fenomeno non sarebbe da giudicare preoccupante e potrebbe essere oggetto soltanto di studio, come avviene a Vulca-1 no o in altri centri della costa : tirrenica. Trova invece ida sua esaltazione nella densità della popolazione »: oltre 50 mila abitanti che si affollano In un tessuto urbano degradato da fatiscenti strutture ambientali, scoraggianti condi- ; zioni socio-economiche e li-1 velli occupazionali sempre più bassi. Al momento, il problema più immediato da risolvere ; resta il consolidamento del i costone per scongiurare il pericolo sempre incombente di frane su via Napoli, la litoranea che collega Pozzuoli a Bagnoli, e dove si sono puntualmente registrate sciagure e vittime. Il provveditore alle opere pubbliche ha chiesto ed ottenuto dal ministro competente di poter stornare dagli interventi in programma per la citta flegrea un miliardo e 200 milioni. Al tempo della grande paura, a favore di Pozzuoli fu varata una legge speciale e furono stanziati 11 miliardi che dovevano servire a risanare i dissesti, dare un tetto alle famiglie sloggiate, riequilibrare l'economia tomrrsoaTAagmcnzn9cUUna consistente fetta degli | undici miliardi è già stata i spesa, dispersa in mille rivoli, j di cui è difficile seguire il percorso, prosciugata da ope- ; re assistenziali, da incentivi i ai commercianti, sussidi a pe- ■ scatori e disoccupati. Una ! quota — 1 miliardo e 250 mi- lioni — è andata al rafforza-, mento delle banchine, alla si stemazione del molo caligoliano. Tolta la somma prele vata per il costone, restano due miliardi e Tu» milioni. troppo pochi per le esigenze della cittadina flegrea dopo il finimondo del '70 da cui non si è an-To risollevata. Sono sul tappeto la richiesta sempre più pressante di alloggi per gli «emigrati del 1970» e la ristrutturazione urbanistica del rione Terra, l'antico centro storico di Poz- zuoli, evacuato con l'interven- to delle forze dell'ordine al momento della «grande paura». Il problema casa è stato risolto parzialmente: la Gescal con un finanziamento di otto miliardi ha contribuito alla realizzazione del rione Toiano con 1244 abitazioni. Altre 1045 dovrebbero sorgere a monte Rusciello, ma i progetti sono sulla carta. «Abbiamo fatto presenti in l'arie occasioni alle autorità di governo le esigenze di case per Pozzuoli — dice il sindaco Antonio Conti — ri sono ancora 914 famiglie che aspettano, che vivono in condizioni di enorme disagio. Agli sloggiati del '70 si aggiungono ogni giorno quelli dei nuovi dissesti... Ci vorrebbe un intervento straordinario. Un discorso a parte è la sistemazione del rione Terra». Il più antico centro storico della città flegrea — il presepe settecentesco dei pescatori arroccato intorno alla cattedrale, un tempio romano meglio conservato fino ai nostri giorni — dopo il forzato esodo ha subito un lento ed inesorabile sfacelo. Il rione Terra fu risparmiato dal bradisismo non dalla legge speciale e dal saccheggio: dalla speculazione e dalle polemiche. Oggi questa zona di eccezionale interesse archeologico, etnografico e paesaggistico è in uno stato di desolato squallore. E' stata messa a sacco: sono stati asportati infissi, ferri dalle balconate, tubazioni dell'acqua, fregi architettonici, i marmi provenienti dai monumenti, gli altari votivi delle cappelle, tutto un materiale preda di collezionisti e sciacalli. Adriaco Luise

Persone citate: Antonio Conti, Ercole Gizzi, Pozzuoli, Serapide

Luoghi citati: Campania, Napoli, Pozzuoli