La prima navicella spaziale

La prima navicella spaziale aeronautica Piero Cerali La prima navicella spaziale La * spoletta spaziale » ainerivano Orbiter 101 . chiamata Enterprise, è giunta alla base di Edwards. California, per una serie di prove. Lo * Space Shuttle » apre una nuova era nei viaggi spaziali, quella delle navicelle rcimpiegabili: esso infatti potrà mettersi in orbita, quindi dopo 7 o 30 giorni di permanenza nel cosmo ridiscendere a terra. L'Enterprise non volerà però nello spazio: è stata « imbullonata » su II ii carlinga d'un Boeing 747 Intubo per una serie di tests. Eccoli. A // lìoeing e l'Enicrprisc rolleranno sulla pista per controllare vibrazioni e stabilità dei due velivoli appaiati. C\ Il lìoeing porterà l'Enterprise senza equipaggio u 4900 metri di quota e compirà una serie di virate a 90 gradi prima di atterrare. © A maggio e giugno l'Enterprise farà sei prove più impegnative con equipaggio ti bordo. A II 22 luglio il lìoeing porv tcrà l'Enter prise a 8500 metri d'altezza e scenderà di prua a 7500 metri; qui il pilota della spoletta spaziale tara * esplodere » i bulloni che tengono il veicolo « a cavalcioni » del lumbo; un attimo, poi l'Enterprise volerà da sola nell'atmosfera. La navetta scenderà a 5500 metri, risalirà, farà una virata di 180 gradi per mettersi in linea con la pista Rogers Dry l.ake di Edivards. Sei minuti dopo la separazione dal Boeing 747. lo Space Shuttle atterrerà senza motori a HO chilometri l'ora. L'ultima prova è la più complessa. L'Enterprise scenderà a terra come un « lifting body » di dimensioni eccezionali e a velocità superiore a quella d'un lumbo: per evitare troppi rischi all'equipaggio, la cabina è stata dotata di seggiolini eicttabili: in caso di pericolo i piloti potranno catapultarsi col paracadute anche a pochi metri dal suolo. Toccherà all'Orhiter 102 volare nello spazio: sarà completata nel luglio 1978 e compirà il primo volo orbitale nel marzo 1979. La navetta spaziale, o Orbiter Vchicle. e però soltanto una parte dello Space Shuttle destinato all'esplorazione spaziale. Vediamo da quali elementi e composto il sistema. A Suvetta spaziale, veicolo capace di planare come un velivolo, dotalo di cabina a tre ponti lauattro uomini di equipaggio e quattro passeggeri) e compartimento di carico 129.484 chili a 185 km di quota: 54.000 chili a 500 km): lunghezza 54.1 metri; apertura alare 25.8 metri: altezza 17.27 metri: struttura in leghe di alluminio con rivestimenti termorcfraltari per il rientro nell'atmosfera (strato di feltro. 54.000 piastrelle di materiali ceramici, carbonio). La cabina avrà una pressurizzazione tale da consentire ai piloti e ai passeggeri di agire senza pesanti tute spaziali. La navetta sarà dotata di tre motori principali (per la spinta dopo il lancio), due motori per lo spostamento in orbita: 58 motori per l'assetto del veicolo: 6 motori per regolare la fine dell'assetto in orbita. Un convito simile a quello d'un aereo consentirà l'atterraggio. Ogni navetta potrà compiere cento missioni, distanziate l'una dall'altra di 14 giorni per operazioni di scarico-carico e manutenzione. C\ Serbatoio per combusti" bile 1101.606 kg di idrogeno liquido) e comburente (604.195 kg di ossigeno liquido) per i tre motori a razzo posteriori della navetta. E' lungo 47 metri, ha un diametro di 8.58 metri, pesa a vuoto 55.505 kg ed è unito alla navetta in tre punti d'attacco. A Due « booster » a pròpcllentc solido lunghi 45.46 metri, con diametro di 5.70 metri, vincolali alle fiancate del grosso serbatoio con anello e gancio. Otto piccoli motori a razzo assicurano lo stacco dei booster dal serbatoio quando il loro compito è terminalo: due paracadute ne consentono la discesa morbida e il recupero. Il lancio del sistema a tre stadi avviene da una rampa verticale con una bassa accelerazione (max. 5 g): a 45 mila metri si staccano i due booster a propellente solido: il veicolo entra in orbita (sino a 500 km di altezza) col grosso serbatoio che alimenta i motori principali. Durante la missione, gli uomini a bordo possono mettere in orbita, riparare, recuperare, revisionare satelliti: compiere studi: iniziare la costruzione di laboratori automatici o abitali. Non sotto previsti scopi militari, ma l'Orbiter può contenere nel vano-carico molti missili a testala nucleare. Per la fase di rientro, la navetta, che avrà già sganciato il grosso serbatoio (cadrà nell'Oceano ed è l'unico elemento non recuperabile), da un'altezza di 122 km (a 28.100 km all'ora) potrà raggiungere un aeroporto distante duemila chilometri, atterrando a 546 km all'ora. Due settimane dopo potrà riprendere la via dello spazio, sino a cento missioni consecutive. Le prove dell'Enterprisc (Orbiter 101) avvengono alla base di Edward» coi piloti Fred W. Haise-Charles G. Fullerton e loe ti. Engle-Richard H. Truly. che agiranno in coppia. LOrbiter 102 nell'agosto 1978 sarà portalo invece al Kennedy Space Center: rampa di partenza e pista di atterraggio sono infatti in allestimento a Cape Canaveral. E' prevista la costruzione di cinque Orbiter: l'inlero progetto (a capo è la Rockwell International) costerà 5.5 miliardi di dollari, un quarto rispetto al programma Apollo. La possibilità di ricuperare due terzi (le parti più importanti) del sistema abbasserà del 75% gli attuali costi delle missioni spaziali. Durante il programma Apollo lanciare 455 grammi nello spazio coslava mille dollari, con lo Space Shuttle costerà 100 dollari. ÉaJÉÉfe. ™ '"*Ì»W « Space Orbiter 101 », pronto per il primo volo (Tel. Ap

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