Friuli: con la primavera, una casa

Friuli: con la primavera, una casa Per i terremotati, un futuro pieno di promesse Friuli: con la primavera, una casa (Dal nostro inviato speciale) j l dine. 14 febbraio. In primavera scade lo seconda emergenza. Fu proclamata in settembre, l'indomani della visita del presidente del Consiglio Andreottl ai paesi devastati dal terremoto. Erano giorni d'estrema tensione. Proteste, cortei, po lemiche. L'amministrazione i regionale, che si era assunta interamente il compito tre- nicndi i di gestire la ricostru- zione. appariva in evidente | : difficoltà. Investita da ogni : I ««■ ™cuse d'incapacità i ' «partiti, sindacati, imprendi-! I tori e opinione pubblica spa- : i ravano a zero), non riusciva « mantenere fede agli impe-, B"'- « Won sappiamo fare mi- racoli », si difendeva il pre- ; ,. ' r ,,, , ' . ; sidentc Cornei», che consu1mava 1 K'orm al tavol° di lavoro. i Nessuno pretendeva il so J prannaturale. I friulani chie ì dovano" soltanto "garanzie"" al- j meno per l'immediato futu - ro L'autunno era alle porte | e i lavori per la costruzione ! delle case prefabbricate era-1 1 no stati avviati faticosamen- i te. I comuni, dal canto loro. ; 1 rallentavano le operazioni ri- 1 tardando fino all'esosperazio- ' ne la sceltu delle aree su cui 1 | costruire villaggi di baracche, j Era ormai certo: l'inverno ! sarebbe arrivato prima che i senzatetto potessero avere 1 una sistemazione dignitosa, 1 La tenda ( pur voluta in un primo tempo a gran voce) non poteva rappresentare una sufficiente protezione contro ! » vento, la pioggia e la neve, e A questo punto Andreotti j manda per la seconda volto In Friuli Giuseppe Zamber letti, sottosegretario all'In terno, ancora con l'incarico di commissario straordinario. I E' in sostanza un salvagente 1 per la Regione. Il proconsole un po' dittatore (nessuno nel. 1 attorno e studia il da farsi, j 1 Con i tecnici, che ha portato i i l'Italia repubblicana ha avuto ; altrettanti poteri) si guarda i da Roma, prepara lo sfolla- ! j mento dei paesi devastati. « Trasferiamo i senzatetto nei centri turistici lungo la costa — dice — li faremo rientrare a mano a mano che saranno pronti i prefabbricati. Tutti 1 comunque avranno una casa entro il 31 marzo '77». Il dramma del Friuli però non s'è ancora compiuto del tutto. Il terremoto è di nuovo In agguato. Colpisce proditoriamente il 15 settembre. vince la resistenza del friulani. La gente fugge in di- j sordine, è la rotta, non un ■ ripiegamento ordinato verso ( posizioni più sicure. E' qua Dopo aver distrutto le case, j ] si una seconda Caporetto | : Intere famiglie fuggono, ca-' | ricando la roba allp meglio su camion, treni, carri, cor- riere. c'è da disperarsi Zamber-! ietti non s'arrende. Confer- ma: «Entro il 31 marzo da- 1 remo una casa ai senzatet-. to ». E' un augurio, una spe- ! ranza più che un impegno., Oggi lo riconosce: « Forse in ì qUet giorni ho giocato un po' d'azzardo. Non si poteva co- : munque fare altrimenti. Pos- so dire d'altra parte d'avertelo giusto. Tra un mese emezzo tutti i prefabbricati saranno pronti, le comunità potranno di nuovo raccoglier- si nei luoghi d'origine, i paesi potranno funzionare ancora ». I piani per la ricostruzio- «e delle baracche sono essen zialmente due: quello della Regione, che ha prodotto fi "ora 290 metri quadrati di coperto su un totale di 350 mi\a. e quello del commis- sarto, che ha portato a ter- mine 6930 alloggi (283 mila metr^uadri di coperto su un totale di 402 mila). Nel com- Plesso è stato costruito oltre " 70 per cento dei ventimila alloggi previsti. Accanto ai,.,-,.r-,M,,-,,--,i, „.„, rf.—prefabbricati, nati dai due piani ( 120 miliardi di costo complessivo), quelli donati da altre nazioni e da varie organizzazioni italiane (dieci f°no stati costruiti anche per iniziativa de La Stampa). Or- mai si dà per certo che tutti saranno pronti entro il pros- simo marzo. « Abbiamo però bisogno di bel tempo ». al 'erma l'ing. Giorni, ispettore capo dei vigili del fuoco, uno del tecnici dell équipi-di Zam- borlotti e in pratica il coor- dlnntore dei piani. Non mancano guai e ri- 1 tardi. Alcune delle imprese I impegnate nel piano regione- le non rispettano i tempi di consegna; altre si trovano in gravi difficoltà. Il commissa- \ rio è intervenuto mettendo guitl dalla Siscel: « Senza il nostro intervento tecnico non sarebbe riuscita a dare i ri sultati atte* - afferma^'in gegner Giom —. . no a venti giorni fa ron aveva incora consegnato un fabbricai* loro a disposizione 300 vi- gtli del fuoco, 50 studentidell'Istiuto professionale Cec- coni, altrettanti operai del-l'Italcantieri di Monfaicone e 150 militari, tutti lavoratori specializzati. Cosi, per esem- pio, 6 accaduto a Tarcento, dove i prefabbricati sono ese- Nel dipartimenti assisten I_c*u i„„„„ i„ „( c««#. ziàli lungo la costa ci sono ancora 19 mila persone che attendono di rientrare (erano 35 mila alla fine di settem-bre). Aspettano le chiavi del- la casa prefabbricata loro assegnata. Ma c'è anche chi non vuol tornare. « Non rie- scono a vincere il muro del- la paura », spiega l'ing. Gio-mi. E' impossibile calcolare il numero esatto di queste persone. Si calcola tuttavia che siano addirittura circa 9 mila coloro che temono 111 ritorno del terremoto. <c Ci aspetta un lungo e paziente lavoro di convincimento », af ' ferma Zamberletti. Convinci ! mento che sarà necessario ì anche per spingere molte fa ■ miglle od accettare il prefab | bricato nell'ambito di grandi j agglomerati, , La gente ha accolto con ; soddisfazione la casa vicino 1 alle macerie, non importa se j la baracca è isolata e con | sente poche comodità. Si guarda con diffidenza invece agli insediamenti vasti, dove | sono concentrate da 1000 a 2000 persone. « Non voglio abitare in condominio — ha detto un operaio — avevo una casa tutta mia vicino all'orto e spero di poterla riavere ». Problemi piccoli e grandi. Il maggiore comunque riguarda la rinascita vera e propria del Friuli. « La sua soluzione dev'essere avviata prima che scada l'emer- 1 gema — afferma Zamberlet ■ ti —. Chiuso il discorso dei I prefabbricati, bisognerà par tire al più presto con gli in tenenti per ridare al friuli il suo volto. Non cè tempo , da perdere. Appena arriva primavera si dovrà operare per lo sgombero delle ma- certe » risanamento del ter ritorio, la bonifica delle mon tagne sgretolate dalle scos se ». Renato Romanelli

Persone citate: Andreotti, Cornei, Giuseppe Zamber, Renato Romanelli, Zamberletti

Luoghi citati: Friuli, Italia, Roma, Tarcento