A Genova contrasti pci - psi sfiorata una crisi al Comune di Giorgio Bidone

A Genova contrasti pci - psi sfiorata una crisi al Comune Per la vicenda della fabbrica "Bocciardo 99 A Genova contrasti pci - psi sfiorata una crisi al Comune L'assessore comunista all'Urbanistica ha sollevato il non essere stato consultato dall'assessore socialista caso per al Lavoro (Nostro servizio particolare) i Genova, 11 febbraio. S'è sfiorata la crisi starna- j ne al Comune di Genova, crisi j eh. è stata evitata soltanto ; grazie alla mediazione, in ! extremis . del sindaco Cerofo Uni- Ma •» mossa del sindaco. in sostanza, non ha scongiu rato la possibilità che tra comunisti e socialisti si giunga alla rottura e non soltanto in Comune ma anche in Regione, dove da tempo i rapporti tra i due partiti sono estremamente tesi e dove il quadro politico è deteriorato. L'ultimo motivo di attrito | tra psi e pei è rappresentato ideila vicenda della «Bocciarti..-, un'industria conciaria che è alla ricerca di una nuo) va sede e, non riuscendo a trovarla a Genova, minaccia idi trasferirsi a Galliate, vicino a Novara. Il tutto per una diversa impostazione politica che al problema è stata data i dall'assessore all'Urbanistica, ! il comunista Drovandi. e da quello al Lavoro e al Problemi sociali, il socialista Catrambone. Riepiloghiamo i fatti. Nel 1974 la «Bocciardo» è sull'orlo della chiusura; i suoi dipendenti sono in Cassa integrazione. Dopo mesi di lotta dei lavoratori, l'azienda viene rilevata da un gruppo finanziario del quale il maggiore azionista è l'armatore Filippo Cameli. A dirigere la «Bocciardo» viene chiamato un tecnico del settore, Fabio 'l'uni betti. Il rilancio dell'azienda viene programmato in quattro anni, ma, dopo appena due. la «Bocciardo» torna ad essere unu delle prime del I| j ; ' ' ! | i j j ; ! I settore in Italia e addirittura la decima nel mondo. Circa .'; 40 per cento della produzione è destinata all'è- sterò: il mercato «tira», i di- pendenti lavorano con abne-gazione. Insomma c'è il risa-namento completo. A questo punto, però, si po | ne il problema di realizzare j un nuovo stabilimento con ; impianti assolutamente nuovi visto che quelli attuali sono ' decisamente obsoleti. La ' «Bocciardo» chiede un presti! to agevolato di oltre 7 miliardi all'Imi, gliene vengono | concessi poco meno di 4, a patto che gli altri 3 sia la stessa azienda a sborsarli. Per procedere all'autofinan-ziamento la società progetta di cedere l'area su cui sorge lo stabilimento, in via Canevari, alle spalle della stazione Brignole. Un'area che vale parecchio e che, insieme con la costruzione, viene periziata per circa 9 miliardi Venden-dola, la società potrà usufruì-re del credito dell'Imi e costruire il nuovo stabilimento in una località della Val Bisagno. sempre a Genova. L'attuale fabbrica però è sottoposta ai vincoli del piano regolatore, per cui la «Bocciardo» chiede l'intervento del Comune e con una certa urgenza, visto che il mutuo dell'Imi sta per scadere. Se questo progetto non andrà in porto, l'azienda sarà costretta a trasferirsi con i suoi 260 dipendenti e con il suo rilevante giro d'affari a Galliate, presso Novara, dove c'è un vecchio stabilimento che può«ssere però facilmente riadat tato alla produzione. Primi incontri con gli enti ! locali, prime ipotesi di azio ne. Il sindaco Cerofolini (psi), il vicesindaco Casta gnola (pei) e l'assessore C'a trambone fanno un piano di1 zione. Si scarta l'ipotesi di ac| quisto della vecchia area da ! parte del Comune perché l'en- te non ha disponibilità finan ziarìe e si stabilisce, quindi, di agire su altra base, sollecitando l'Associazione industriali a farsi promotrice presso qualche grossa impresa edile dell'acquisto dell'area. Affinché l'operazione sia economicamente utile per l'acquirente, si parla della possibilità di illustrargli, sia pure a grandi linee, il piano 1 particolareggiato per la ri | strutturazione della zona, cosi ognuno potrà fare i suoi conti e prendere le sue deci¬ sioni. In una riunione tenuta il 17 gennaio, il presidente della Provincia, Magnani, anch'eglì isocialista avan2a un.aUra 1 ipotesl. ,.area e ,0 stabUe po. trebberò essere acquistati dalla sua amministrazione per farne una scuola. Insomma, la vicenda sembra avviata a uno sbocco positivo quando invece tutto si blocca. Gli uffici dell'assessorato all'Urbanistica si impuntano, si sentono piccati perché nelle varie fasi non sono stati adeguatamente uditi, mentre vorrebbero essere loro a gestire l'intera cosa in quanto in bai lo c'è il plano regolatore di loro competenza. Addirittura si muove (si dice su sollecitazione dell'assessore Drovan- ,di, „ provinciale del pei. Lovrano Bisso, presso il sindaco Cerofolini, e lo stesso viecsindaco Castagnola cerca di fare marcia indietro. Cosi la vicenda è a un pun to morto. La «Bocciardo» ri i schia di non poter attuare il | suo piano di ammodernamen to che è sostenuto anche dai {sindacati per ripicche e gelo ! sie di un settore dell'ammiri!! strazione comunale nei con1 fronti di un altro. Già in altre > circostanze, ad esempio per il | «Tubettificio Ligure» e la , «Torrington», l'assessorato al| l'Urbanistica ha voluto preva! lere su tutti gli altri anche se il problema andava visto da parecchi angoli di visuale, non ultimo quello economico I e occupazionale. L'assessore Catrambone non parla Stamane vi è stato un Imi ! go colloquio tra il sindaco Ce rofolini e l'assessore Catram ' bone. Cerofolini ha convinto ; il suo compagno di partito a soprassedere per il momento alle dimissioni, la cui lettera era già pronta, perché una 'crisi in Comune avrebbe ini ; mancabilmente portato alla : crisi in Regione, dove da tem po 1 rappresentanti socialisti mordono il freno per la poli ttea immobilistica dei eomu nisti. Si è convenuto che il problema della «Bocciardo» e altri vengano esaminati venerdì prossimo, nel corso di un vertice tra Comune. Regio ne e Provincia, per stabilire un atteggiamento sui proble mi urbanistici da parte de partiti di sinistra. Giorgio Bidone

Luoghi citati: Comune Di Genova, Galliate, Genova, Italia, Novara