Tra amici, civilmente di Giovanni Arpino
Tra amici, civilmente Tra amici, civilmente (però non facciamone un caso) Ne parla tutta l'Italia di fede pallonaro. Naturalmente lo stesso discorso si fa an< cora più sottile e Intrigante a Torino, che è • capitate • e matrice del Club Azzurro. Sala • Il poeta » granatiere) e Causili • Il barone • juventino possono, debbono, riusciranno o no a coabitare in Nazionale? E' per squisita accademia, senza rigidi • ordini del giorno -. senza obblighi da stressante tavola rotonda, che ci ritroviamo In un salone de La Stampa a discuterne con g'i interessati. Enzo Bearzot. il mister azzurro, accondiscende all'Invito con molto garbo, molto civismo. Siamo tutti, in qualche misura, professionisti che debbono trattare della loro specifica materia. Se II dilemma o enigma o auspicio tiene banco nei bar. davanti al video, durante le vigilie della Nazionale e subito dopo le partite In maglia azzurra, perché non trattarlo, secondo rispetti umani, democratici, a tu per tu. evitando ogni sistema di congiura, di concilio chiuso? Bearzot. Sala e Causio sono ben contenti di trovarsi, salutarsi in un tranquillo lunedi di post-campionato. Il tema che li riguarda e frutto di alta teoria tecnico-strategica, un quesito da palati fini. Sulle convinzioni di Enzo Bearzot proprio non c'è da far smorfie. Mille volte al giorno gli pongono le stesse domande, e lui. se ha tempo di spiegarsi, riesce a pe-suadere l'interlocutore, titolato o anonimo une sia. Bearzot difende una linea di scelta, di coerenza e di condotta che poggia su basilari nozioni fornite dall'Intera atoria calcistica: la Nazionale non può adottare, nelle sue sortite, esperimenti che non abbiano avuto piena certezza In campionato; la "Nazionale amministra, fa. non può arrischiare inventive dettate dalla smania dell'azzardo. I due talentuosl campioni della nostra • pelota • patria non debbono venir snaturati. A ciascuno il suo. nel bene e nel mele, perche ciascuno di loro è cresciuto — anzi: è nato — con precise caratteristiche. Sono dotati di genio Inventivo, non II si può ridurre a puri e oscuri geometri. E la Nazionale abbisogna anche, soprattutto, di geometri, di • muli • (seppur con carattere di purosangue) disposti al sacrificio. Se tu costringi Sala o Cau¬ sio a ridurre il personale ostro, umilii un uomo e non fsi la squadra. Non sempre • carmina dant gol ». I due ci starebbero a giocar'.- insieme. Ma anche questo A naturale. Persino un'ala sinistra accetterebbe di giocare in porta per ambizioni azzurre: e bello, ma non utile. Causio e Sala. Insomma, possono coesistere? In teoria anche Bearzot non lo nega: a patto che certe tattiche e certi obblighi • di settore • possano venir rispettati. A parte che certe necessita di • collettivo • non vengano distorte a puri fini d'estetica pallonistica Purtroppo II calcio è realtà, autentica carne cruda nel piatto, non lo si può decorare a proprio piacimento. Bearzot, Sala e Causlo discutono molto serenamente, tra di loro e con noi. non rifiutando mai risposte, non trincerandosi dietro reticenze assurde. Il • vedo lurlén • — che è dialettico molto, quando vuole e quando l'argomento lo ispira — sciorina le sue tesi, capaci di chiudere la bocca al più sofistico contraddittore. Causlo. che ha lingua pronta, contribuisce, ricorda, sceglie ed allinea esempi. Sala è II più taciturno (ma anche il più attento) e manda a memoria particolari del dibattito. Ouando interviene lo fa con grande, esemplerò modestia e sempre ancorandosi alla • pratica », mai alla teoria, tanto graziosa quanto fumosa: è • poeta », però bada ai sodo, vivaddio. Passiamo circa due ore per molti versi illuminanti. Forse mal. prima di questo Incontro, protagonisti e critici avevano trovato un grado comune di intesa: certi principi personali ovviamente rimangono inalterati, ma anche certe fondatezze debbono venir accolte sul piano della ragione, non attraverso 1 filtri passionali. Il calcio, a modo suo. è una cosa concreta: lo si può • opinare • (come dicono In molti, In troppi) ma non sarà mai utile che questa • opinabilità ■ dilaghi oltre misura. Genio e sregolatezza non producono, se non II si accoppia a ordine, disciplina tattica, capacità di combattimento, servizi anche umili. Certo, una prima linea azzurra che schieri: Csusio. Pecci. Oraziani. Sala. Bettega. è. sulla carta, d'eccezione, da incutere timori . qualsivoglia avversario. Ma va costruito un mediano di spinta, vanno distribuiti com¬ piti di recupero e copertura, va rldlsegnato un modulo: e questo non quando un avversarlo può rubarti palla, metterti in difficoltà. O non parliamo più di calcio giocato, ma di avventurismo maniacale e tifoso . Non pretendevamo, durante questo incontro, di scoprire la pietra filosofale di marca azzurra. Né lo perseguivano gli stessi protagonisti, una volta di più da lodare per la serietà e l'amicizia e il civismo con cui si sono piegati su un tema che gli è comune Forse troppo tempo è stato perduto, dopo la disfatte di Stoccarda, per cercare, in Nazionale, ciò che non 6 stato cercato (e questo 6 il chiodo importante) neppure in un club. Oggi esperimentare sarebbe come mettersi una corda al collo. A danno — attenzione, amici! — degli stessi • poeti ■ e ■ baroni », Siccome il calcio 6 materia empirica — basta uno scadimento di forma Individuale, un infortunio, una defezione momentanea e tutto ritorna a bollire in pentola — non è neppur detto che • barone • col numero 7 e • poeta » col numero 10 non debbano giocare insieme. Ma si tratterà di una Nazionale costretta a • tener sempre il boccino del gioco », altrimenti guai. Lo riconoscono gli stessi interessati, sia pur tra sfumature diverse. Una morale? Esiste: non ricreiamo, per intanto, oziosi dilemmi teorici cari atr sportivi seduti e al critici del pelo nell'uovo, come accadde ai giorni di Rivera-Mazzolo (che finirono per nauseare gli stessi compagni). Sarebbe davvero fiato sprecato. Attendiamo Invece che la • nouvelle vague • del centrocampo azzurro, e cioè gli Zac. i Pai Sala, lo stesso Tardelll, lo stesso Pecci. per non parlare di Antognoni. acquisti robustezza morale ed autorità. Dipenderà anche da loro se il • duo fantasista • potrà scendere dalla lavagna e scambiar palla sul campo. Abbiamo detto la nostra, cercando di parlare con i piedi per terra, anzi sull'erba del campo A voi. In ogni caso, la libertà di interpretare tutti 1 motivi secondo personale parere. Ma non creiamo un'accademia abnorme, va bene? Anche in calcio vale il detto: lasciateli (lasciateci) lavorare Giovanni Arpino
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